Unicef | L’11 dicembre 1946 nasce l’organo per la tutela dell’infanzia

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Di Stella Grillo

Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia meglio noto con la sigla Unicef, viene istituito dall’assemblea generale dell’ONU, l’11 dicembre 1946 per aiutare i bambini vittime della seconda guerra mondiale.

Unicef: storia e origine

L’Unicef nasce, storicamente, l’11 dicembre 1946. Istituito dall’assemblea generale dell’ONU, nasce come Fondo di Emergenza per aiutare i bambini europei vittime della seconda guerra mondiale. Nel 1953, attraverso un mandato, l’organizzazione diventa permanente iniziando a rivolgersi a bambini ed adolescenti africani, asiatici, o appartenenti all’America Latina. La sua missione di assistenza umanitaria si intensifica, occupandosi di bambini e madri in tutto il mondo. Principalmente, le sedi in cui l’Unicef investe maggiormente sono i paesi in via di sviluppo e, specialmente, bambini e ragazzi sotto i quindici anni. L’organizzazione con sede a New York, è presente in 190 paesi, e, pur avendo Statuto semi-autonomo, è parte integrante delle Organizzazioni delle Nazioni Unite.

Unicef, logo - Photo Credits: ontuscia.it
Unicef, logo – Photo Credits: ontuscia.it

L’Unicef opera, attualmente, in paesi sia in via di sviluppo che industrializzati. Il suo operato interno si articola in uffici regionali, sul campo, e Sedi Internazionali. L’organo è governato da un Consiglio di Amministrazione composto da 36 Stati membri e da un direttore esecutivo: attualmente, questa carica è ricoperta da Henrietta Fore. Per quanto riguarda i finanziamenti, l’Unicef attinge sia a contributi privati che a volontari donati da paesi e governi. Inoltre, l’associazione l’Unicef ottiene il premio Nobel per la pace nel 1965.

Tutela dei diritti dell’infanzia, l’obiettivo primario

L’Unicef lotta da anni per la tutela dei bambini. Leader mondiale per i diritti dell’infanzia, aiuta i bambini nella crescita e nella sopravvivenza fino al momento dell’adolescenza. Gli obiettivi primari che l’associazione si pone sono:

  • La garanzia della della salute infantile;
  • Nutrizione ottimale per ogni bambino;
  • Istruzione di base;
  • Acqua potabile;
  • Servizi igienici consoni;
  • Protezione dei bambini dallo sfruttamento, la violenza, l’oppressione;
  • AIDS.

Inizialmente, l’Italia, fu uno dei maggiori paesi che beneficiò dell’operato dell’Unicef, per via della situazione disastrosa dell’immediato dopo guerra. L’operato del Fondo delle Nazioni Unite si basa sui postulati della Convenzione sui diritti dell’infanzia approvata dall’ONU nel 1989. Tale convenzione è composta da dettami ed indicazioni che si prefissano di garantire un’ adeguata tutela, sia giuridica che sociale, agli esseri umani di età compresa da 0 a 18 anni, non apponendo alcuna discriminazione fondata su etnia, provenienza, sesso o appartenenza religiosa. Nei paesi industrializzati, l’Unicef, svolge il suo lavoro attraverso 36 comitati nazionali che forniscono aiuto concreto ai fini dell’associazione, attraverso la promozione di campagne di sensibilizzazione, raccolte fondi, ed eventi per sostenere e supportare il finanziamento delle attività sul campo.

Iniziative , ”Adotta una Pigotta”

Le iniziative dell’Unicef sono cospicue e note. https://metropolitanmagazine.it/prodigi-rai-uno-unicef/ Ma una delle più famose ricorre, puntualmente, ogni dicembre: la nota bambola di pezza conosciuta come Pigotta. La storia della Pigotta ha origini antiche. Oggi è utilizzata dall’Unicef per sostenere i diritti dell’infanzia in paesi in via di sviluppo, ma un tempo il termine, designava una bambola di pezza fatta in casa con materiali avanzati e poveri come il tessuto o della lana. Nel 1988, Jo Garçeau, membro del comitato Unicef con sede a Cinisello Balsamo, creò la prima Pigotta a scopo umanitario.

Iniziativa ''Adotta una Pigotta'' - Photo Credits: vocedimantova.it
Iniziativa ”Adotta una Pigotta” – Photo Credits: vocedimantova.it

Da questa iniziativa, chiunque può cimentarsi nella creazione della Pigotta in modo autonomo: l’Unicef fornisce solo un cartamodello, ma poi, il resto è lasciato alla creatività e l’originalità di chi confeziona la bambola. Ad ogni bambola, è allegata una cartolina identificativa. Adottando una di queste bambole, si contribuisce alle attività svolte dall’Unicef per l’infanzia: vaccinazioni, malnutrizione, prevenzione terapeutica. Il Presidente dell’Unicef Italia Giacomo Guerrera ha dichiarato:

“La Pigotta è la bambola di pezza che vale una vita. Chi adotta una Pigotta, si prende cura di un bambino, che potrà ricevere kit di aiuti necessari per sopravvivere: medicinali e assistenza per la salute materna e infantile, vaccini contro le principali malattie killer, zanzariere che proteggono dalla malaria”