C’era una volta il caro vecchio cinema muscolare anni Ottanta. E c’erano una volta quei film natalizi che basavano tutta la loro struttura sulla necessità di “risolvere il Natale” da qualcuno che minaccia di farlo finire. E se si prende quel cinema così puramente americano e lo si da in mano a Chris Morgan, lo sceneggiatore di Fast & Furious, il risultato non può che essere Uno Rosso: un film di Natale che più che richiamare la festa di San Nicola si preoccupa di creare l’azione, di riprodurre un mondo proprio alla Fast & Furious. Cinema d’azione del più basilare, Red One è un film per famiglie che poco si preoccupano di ciò che vedono e non pretendono più di questo da un film natalizio. Ma l’elemento che più preoccupa, in una pellicola come questa, è che alla fine, quel Natale, non si respira per nulla.

Uno Rosso è americano che più americano non si può. Dalla struttura paramilitare con cui Babbo Natale si muove, fatta di furgoni dai vetri oscurati, Jet Privati e guardie del corpo con l’auricolare fino alla struttura stessa del polo nord. Santa Claus è un tipico presidente degli Stati Uniti, capo di un sistema fatto di lavoro, aziendalismo e catena di comando. È un magnate tutto muscoli e prepotenza interpretato da un J.K. Simmons tanto in parte quanto simbolo di un’America che cerca di flettere in muscoli. Ed è emblematico, infatti, che un film così tanto maschile, così tanto Reaganiano, arrivi alla luce di questo periodo storico e di queste elezioni USA. L’America alla sua massima potenza epidermica.

Uno Rosso: nome in codice

È il 23 dicembre e Babbo Natale (J.K. Simmons) fa visita ai bambini in un centro commerciale prima di iniziare il suo lavoro notturno con la consegna dei regali. Callum (Dwayne Johnson) è il capo dell’ELF, protegge Nick (Così chiamano Santa Claus) ed è il superiore delle guardie del corpo del polo nord. La notte, mentre Callum da le sue dimissioni, un incidente cambia le carte in tavola: un gruppo paramilitare entra al polo nord grazie alla soffiata di un hacker (Chris Evans) che è riuscito a rintracciare la sede di San Nicola. Babbo Natale viene rapito e Callum deve recuperarlo per salvare il Natale. Insieme a Zoe (Lucy Liu), l’unico personaggio femminile del film vagamente scritto, Callum rintraccia Jack, l’hacker che aveva triangolato Babbo Natale. I due partono alla ricerca di San Nicola.

Uno Rosso prende le sembianze di un classico Buddy Movie d’azione. Chris Evans e Dwayne Johnson funzionano alla grande insieme, nonostante The Rock non riesca ad uscire dai suoi volti monolitici. Chris Evans, dall’altro canto, prende le sembianze di un Grinch costretto a salvare il Natale e si cala perfettamente nella parte. Ma i buoni propositi si concludono praticamente qui. I due sono gli unici personaggi scritti con una ricercatezza e una profondità leggermente superiore al marasma di caratteri bidimensionali. La Villain agisce solo in funzione della narrazione, deve distruggere il Natale perché quello è il suo compito. E Lucy Liu è l’unica donna tra i “buoni” (anche se marginale) e, vista la sua posizione di direttrice di un servizio segreto che tiene d’occhio tutte le creature mitologiche, apre scontatamente a tanti altri film.

Maschile

Stona quindi con un cinema americano che, soprattutto negli ultimi dieci/vent’anni, sta cercando di emanciparsi dalle figure maschili predominanti (vedasi Anora di Sean Baker o la trilogia di X di Ti West), che una pellicola non riesca proprio ad inserire un personaggio femminile minimamente passabile. E i muscoli la fanno da padrone anche in una visione tanto cara al cinema d’oltreoceano: il mondo mitologico visto come una serie di sovrastrutture aziendali, un’impresa con la sua gerarchia ben definita. La gerarchia del branco, del gruppo e del machismo fatto di botte e azione. Esattamente quello che Fast & Furious vorrebbe essere se non avesse una sorta di “realismo” da rispettare. Ed è opinabile anche quello. Perché per Uno Rosso sembra importante ribadirlo: Per gli Stati Uniti, anche il Natale è una questione di uomini. Una questione di capitalismo.

Alessandro Libianchi

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