US Open, ancora tris azzurro: Sinner, Berrettini e Seppi al terzo turno

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Di Redazione Metropolitan

Dopo il poker dello scorso turno, il tennis azzurro cala il tris con le vittorie di Jannik Sinner, Matteo Berrettini e Andreas Seppi. I tre tennisti italiani giocano tre partite complicate ma ottengono tre vittorie che li proiettano al terzo turno dello US Open. Non ce la fa invece Lorenzo Musetti, che non è riuscito a superare lo scoglio Opelka.

Sinner comanda, cade, si rialza e trionfa

Montagne russe di emozioni nella vittoria di Jannik Sinner contro la sorpresa (confermata) Zachary Svajda, che solamente con la vittoria al primo su Cecchinato guadagnerà 243 posizioni nel ranking ATP. Nel primo set l’altoatesino è abbastanza in controllo della partita, nonostante una prima che entra solamente il 33% delle volte. Dei punti giocati con la prima però Jannik non ne perde nemmeno uno e anche con la seconda ottiene ottimi numeri. Dopo aver chiuso la frazione sul 6-3, Sinner abbassa la guardia e subisce un break in apertura di secondo set. Al calo iniziale dell’azzurro che diventa parecchio falloso (saranno 19 gli errori non forzati in tutto il parziale) corrisponde la maggiore scioltezza dello statunitense al servizio.

La svolta del set e della partita avviene nell’ottavo game, quando Sinner salva un set point; da lì Jannik piazzerà un parziale di 11 punti a 4 con cui recupera il break e si porta sul 5-5. Si va poi al tie-break, pressoché dominato da Sinner, che chiude sul 7-2. Il terzo set sembra aprirsi in modo favorevole per lo statunitense che nel terzo gioco strappa la battuta all’avversario, il quale però se la riprende immediatamente nel gioco successivo. Svajda cresce di punto in punto e ottiene (senza capitalizzarle) altre due palle break nel nono e nell’undicesimo game, mentre ne salva una nell’ottavo e due match point nel dodicesimo. Nel tie-break l’altoatesino commette troppi errori gratuiti, mentre Svajda continua a martellare senza sosta.

Alla fine è lui ad aggiudicarsi il set e portare il match al quarto. Questo comincia in modo analogo a quello precedente, con break e contro-break nel terzo e quarto gioco. I due tennisti cominciano a essere parecchio stanchi e la condizione fisica cala per entrambi, anche per Svajda, che rispetto a Sinner sembrava essere più fresco. È proprio il numero 716 del mondo a perdere nuovamente per primo il servizio, concedendo a Sinner la possibilità di andare a servire per la partita. Jannik questa volta non spreca i suoi match point e sul 6-4 dopo 3 ore e 38 minuti mette la firma sul passaggio del turno. Tra lui e gli ottavi di finale dello US Open ci sarà Gael Monfils.

Berrettini con sofferenza ma anche con compattezza

Terzo turno anche per Matteo Berrettini, che trova qualche intoppo nella vittoria contro un ostico Corentin Moutet che fa di tutto per risultare antipatico prima e dopo aver giocato il punto. Berrettini però resta sempre impassibile e focalizzato sul suo tennis, ancora non al livello di quello giocato nella stagione su erba. Nel primo set sono subito evidenti le difficoltà del romano di fronte al francese che risponde bene e resiste alle bordate dell’avversario anche facendo da tergicristalli. Dopo aver brekkato nel quarto game ed essersi fatto recuperare in quello successivo, Berrettini rischia un pesante break nell’undicesimo gioco, riuscendo però a rimontare da 0-40. Al tie-break è il numero uno azzurro a dominare e archiviare il primo parziale dopo quasi un’ora.

Nel secondo set il rendimento dell’azzurro al servizio cala leggermente. Tra il resto, uno scarno (per i suoi standard) 64% di punti vinti sulla prima e tre doppi falli. L’ultimo di questi regala il secondo e fatale break nella frazione a Moutet, il quale pareggia il conto dei set. Matteo torna dagli spogliatoi con il giusto atteggiamento e apre il terzo set subito con un break che riuscirà a mantenere fino alla fine del set chiuso sul 6-4. Qui Berrettini fa uscire meglio la pallina sia con la prima che, soprattutto, con la seconda e riesce più lucidamente a gestire e chiudere il punto nonostante le resistenze di Moutet che la prende ovunque. Nel quarto set però il francese subisce un inevitabile calo fisico e, è perdendo lucidità, i suoi errori diventano più frequenti. Su quattro turni di battuta solo in uno non concede palle break a Berrettini, il quale gli strappa il servizio in due occasioni. Sul 6-3, dopo 3 ore e 22 minuti di gioco, l’italiano chiude i conti e raggiunge ai sedicesimi il campione di Winston-Salem, Ilya Ivashka.

Eterno Seppi contro Hurkacz. Troppo Opelka per Musetti

Bellissima sorpresa quella regalataci da un eterno Andreas Seppi, che ribalta qualsiasi possibile pronostico e batte in quattro set il numero 13 del mondo Hubert Hurkacz. Nonostante le quattro ore di gioco contro Fucsovics, il bolzanino, accompagnato dal suo solito spirito combattivo, ne gioca altre tre con il polacco. Il primo set è del campione di Miami, che in quattro turni di servizio piazza nove ace e chiude il parziale sul 6-2. Nel secondo set però non riesce mai a strappare la battuta a Seppi, che invece è bravo ad amministrare il vantaggio ottenuto nel terzo gioco e pareggiare con il 6-4. Il terzo set si apre ancora in favore di Andreas, il quale brekka immediatamente; non serve il contro-break di Hurkacz nel sesto game, perché in quello successivo l’azzurro si riprende il vantaggio chiudendo poi sul 6-4.

Il quarto set è il più lungo e combattuto della partita, nonostante si apra ancora con il break di Seppi. Il polacco recupera nel quarto game e rischia di vincere il set nell’undicesimo game, quando, sopra 0-40, ha tre set point consecutivi; Seppi però riesce a salvare questi più un altro nel corso del tie-break. Dopo aver fatto ciò, tre mini-break consecutivi gli permettono di siglare una grandissima vittoria, forse la più importante dell’anno. Ai sedicesimi contro Oscar Otte l’altoatesino proverà a vendicare la sconfitta al primo turno di Lorenzo Sonego e a centrare a 37 anni il miglior risultato in carriera agli US Open.

Secondo ko su due scontri stagionali (entrambi senza vincere un set) per Musetti contro Reilly Opelka. Il gigante statunitense, come nel precedente agli Internazionali d’Italia non ha mai permesso a Lorenzo di strappargli il potente servizio. Il finalista del Master di Toronto come al solito ha sfruttato il suo colpo prediletto, mettendo in campo la bellezza di 31 ace, mantenendo una percentuale dell’82% di punti vinti sulla prima e 68% sulla seconda. Il carrarese invece riesce ad andare più volte vicino a brekkare l’avversario con le quattro palle break ottenute nel primo set, ma alla fine non trova mai lo strappo finale per ottenere il preziosissimo vantaggio. L’azzurro comunque riesce a portare Opelka fino al tie-break, dominato poi da quest’ultimo. Nel secondo set il primo break della partita dello statunitense arriva all’undicesimo game, poco prima di chiudere sul 7-5. Nel terzo e ultimo set invece i due non arrivano oltre il decimo game, quando Opelka termina 6-4 e conquista per la prima volta in carriera il terzo turno agli US Open.

ENRICO RUGGERI.

Photo Credit: via Twitter, @federtennis

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