Condannato a undici ergastoli il killer del Golden State Joseph De Angelo. Grazie alle scuse e alla confessione ha evitato la pena di morte
Joseph De Angelo, il killer del Golden State
Per oltre vent’anni De Angelo aveva terrorizzato la California con stupri, rapine e omicidi. Per la prima volta ha confessato i suoi misfatti. Grazie a questo ha evitato la pena di morte, ottenendo undici ergastoli. Quindi resterà in carcere fino alla sua morte. Questo è quanto deciso dal tribunale di Sacramento. L’uomo di 74 anni è un’ex agente della polizia. Ha ammesso 13 omicidi e decine di stupri commessi negli anni ’70 e ’80. Per quattro giorni ha ascoltato le testimonianze dietro di lui rimanendo impassibile dietro la mascherina. De Angelo si è alzato un momento prima del verdetto. “Ho ascoltato tutte le vostre testimonianze. Sono dispiaciuto per il male che ho commesso“, ha dichiarato il killer.
La sua storia
Il ‘Golden State Killer‘ ha commesso decine di omicidi e stupri tra il 1975 e il 1986. Uno spietato che non guardava in faccia a nessuno. L’età delle sue vittime variava dai 14 ai 41 anni. I suoi crimini avvenivano maggiormente nella zona di Sacramento, anche se ne alcuni sono avvenuti nella Baia di San Francisco e nell’estremo sud della costa californiana. Ad incastrarlo è stato il Dna lasciato sui luoghi del crimine.
Nella sua vita De Angelo aveva combattuto in Vietnam. Al suo rientro si arruolò nella polizia. Dopo pochissimo tempo venne cacciato perché rubò un martello. Da lì iniziò la sua follia omicida. Entrava nelle case delle sue vittime di notte e violentava le donne in presenza dei compagni. Una donna – che all’epoca dei fatti aveva 7 anni – ha raccontato che la madre è stata stuprata da De Angelo. E lei fu presente sulla scena. La madre venne legata e violentata. “Ha minacciato di tagliarmi l’orecchio”, dichiara la testimone.
Andrea Caucci Molara
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