Vaccino e adolescenti: i dati su Pfizer

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Di Redazione Metropolitan

I vaccini attualmente approvati in Europa per gli adolescenti dai 12 anni in su sono Pfizer e Moderna. Preliminarmente il via libera era stato dato soltanto per la somministrazione a ragazzi dai 16 anni in su; da maggio, sulla scorta della decisione degli Usa, anche gli over 12 possono vaccinarsi.

Numerosi gli studi che hanno condotto a questa decisione, ma dopo i fatti degli ultimi giorni e la morte della 18enne genovese cresce la paura. Quali sono, dunque, i dati di sicurezza e gli effetti collaterali per i ragazzi che si sottopongono a questi vaccini?

Gli studi

Le autorizzazioni alla somministrazione di Pfizer sono state concesse in seguito agli studi apparsi sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine. Tali indagini sono state condotte su un campione di 2.260 adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni divisa in due gruppi (metà circa ha ricevuto un placebo e metà il vaccino Pfizer) arruolati negli Stati Uniti. Il campione teneva conto anche della diversa provenienza geografica dei soggetti coinvolti. Gli effetti collaterali che si sono presentati hanno avuto una gravità lieve o moderata, con la scomparsa della sintomatologia emersa entro 2 giorni. Frequenti sono stati i mal di testa, il dolore vicino al luogo dell’iniezione e la sensazione di affaticamento. Pochissimi invece sono stati glie venti avversi e nessuno di questi in relazione al vaccino; nulle anche le trombosi o le gravi reazioni allergiche.

L’esperienza del Bambin Gesù

I risultati degli studi sono confortati dall’esperienza registrata al Bambin Gesù di Roma, di cui ha parlato al Corriere della Sera il dottor Alberto Villani:

“Noi abbiamo praticato il vaccino nei soggetti fragili dai 16 anni in su che seguiamo al Bambino Gesù nell’ordine delle centinaia e ieri abbiamo fatto 480 dosi di Pfizer ai ragazzi fino ai 16 anni. Ora vedremo nei prossimi giorni. Per il momento le reazioni riportate sono in genere una sensazione di debolezza che può durare qualche ora, con un po’ di febbre e talvolta una dolenzia nel punto dell’inoculo, più raramente gonfiore o rossore. Il vaccino Pfizer è sicuro ed efficace”.

Altri effetti collaterali

La segnalazione di altri effetti collaterali avviene da uno studio condotto in Israele che ha correlato la somministrazione del vaccino all’insorgenza di miocarditi. La miocardite è un’infiammazione del cuore associata a virus, batteri o funghi non particolarmente grave, tant’è che i soggetti che l’hanno contratta non sono rimasti in ospedale per più di 4 giorni. Il range di età 16-19 sembra essere quello più soggetto a presentare questo tipo di effetto collaterale. Sull’insorgenza di questo effetto collaterale, però, sono ancora in corso alcuni studi americani dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie e della Food and Drug Administration. Ancora una volta il professor Villani invita alla cautela.

“Bisogna prima dimostrare la correlazione tra il vaccino e la miocardite, basandosi sull’incidenza attesa in media in una data popolazione. Ad esempio in Svizzera sembra inferiore”.

Effettivamente in Svizzera i dati menzionano 12 casi su 5 milioni di dosi, 1 caso ogni 400 mila, quando l’incidenza delle miocarditi attesa è di circa 22 su 100mila.

“I dati di sicurezza di Pfizer- conclude Villani- sono in linea con i migliori vaccini che usiamo da anni. È una grande opportunità vaccinare i ragazzi: hanno gli stessi diritti degli adulti e degli anziani e non sono cittadini di serie B”.

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Giulia Moretti