Val Camonica: donna fatta a pezzi, il vicino di casa confessa

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Di Redazione Metropolitan

Il cadavere fatto a pezzi è dell’attrice hard Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie, che era scomparsa prima di un suo spettacolo in un club milanese.
Il corpo senza vita è stato ritrovato nel bresciano una settimana fa, fatto a pezzi e chiuso in buste di plastica. Un fan ha riconosciuto il cadavere per via dei tatuaggi della donna. La polizia ha arrestato il presunto responsabile dell’omicidio, un uomo di 43 anni, amico e vicino di casa della vittima.
L’uomo ha poi confessato l’omicidio durante interrogatorio nella notte ai carabinieri.
La donna, di 26 anni, era una milanese nota nel mondo dell’hard.

Carol Maltesi era scomparsa da gennaio

Il killer ha conservato il corpo della povera ragazza in un congelatore prima di farlo a pezzi e darlo alle fiamme. L’omicidio risale, stando alla confessione dell’assassino, al mese di gennaio.
I carabinieri del Comando provinciale di Brescia e della Compagnia di Breno hanno eseguito alle 4:30 un provvedimento di fermo nei confronti del killer, ora accusato di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. Sono stati i tatuaggi della donna a svelarne l’identità, segni che l’omicida aveva tentato di cancellare dando fuoco al cadavere. Successivamente avrebbe fatto a pezzi il corpo, chiuso poi in quattro sacchi dell’immondizia, e gettato in un dirupo a Paline di Borno in provincia di Brescia

Chi era la vittima

Ventisei anni, Carol Maltesi/Charlotte Angie era per metà italiana e per metà olandese. Si era affacciata al mondo del porno dopo aver fatto uso della piattaforma soft core Only fans durante i primi periodi di lockown. Seguita da oltre 35 mila follower su Instagram, aveva raccontato di aver lavorato prima come commessa per poi dedicarsi, consapevolmente, al mestiere di attrice porno.
La ragazza avrebbe dovuto tenere uno spettacolo al Luxy Erotic Festival a Milano nel week end dell’11 – 13 marzo.

L’arresto e la confessione

Dalle indagini dei carabinieri era emerso che lo scorso 20 marzo l’auto intestata a Carol Maltesi era transitata e guidata da una figura maschile. Ieri un amico e vicino di casa della vittima si era presentato ai carabinieri per dare informazioni sulla donna, ma queste si erano rivelate contraddittorie rispetto a quelle investigative già acquisite. Il magistrato e i carabinieri, che nel frattempo avevano raccolto elementi che collocavano l’uomo in territorio di Borno la mattina di domenica 20, lo hanno quindi sottoposto ad interrogatorio, nel corso della notte e alla presenza del difensore. Poco prima dell’alba, l’arresto.

Beatrice D’Uffizi

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