Ottantacinque anni fa, nella stessa giornata di oggi, 6 marzo, nasceva Valentina Vladimirovna Tereshkova, cosmonauta e politica russa. Sebbene fino ad oggi siano stati molti gli astronauti a girare nello spazio – e noi in Italia abbiamo il grande esempio di Samantha Cristoforetti – è stata la Tereshkova la prima donna a viaggiare nello spazio, nel 1963. Tuttora è in vita e molto attiva nelle riforme politiche della sua nazione.
Valentina Tereshkova nello spazio
La attività professionale di Tereshkova iniziò in tutt’altro ambito. Da giovanissima aveva mosso i primi passi in una fabbrica produttrice di pneumatici e poi in un’azienda produttrice di filo da cucito, come sarta e stiratrice.
Poi però, già a partire dal 1955, Tereškova divenne un’appassionata paracadutista. Si candidò più volte per frequentare la scuola per aspiranti cosmonauti e nel 1962 riuscì a partecipare all’esame di assunzione per il primo gruppo di donne cosmonaute. Superò con successo l’esame insieme ad altre quattro candidate, e da lì la sua carriera ebbe ufficialmente inizio, nonché una delle altre donne ad essere spedite nello spazio.
A bordo di Vostok 6, il 16 giugno 1963, Tereshkova venne lanciata dal cosmodromo di Bajkonur per una missione nello spazio durata quasi tre giorni. La missione effettuò 49 orbite terrestri. Come comandante di una navicella spaziale Tereshkova scelse il nomignolo di Чайкa, “gabbiano“, per i collegamenti via radio. Il 19 giugno alle ore 08:20 atterrò a nord est di Karaganda, in Kazakistan, dove venne aiutata nello sgancio del paracadute da alcuni contadini di un villaggio. Pochi giorni dopo le venne conferita a Mosca l’alto titolo di Pilota-cosmonauta dell’Unione Sovietica.
Nel 2007, in un’intervista, Tereškova ha deciso di rivelare per la prima volta alcuni drammatici retroscena del suo primo volo orbitale. Al rientro, dopo 70 ore di assoluta immobilità in assenza di gravità e atterraggio disastroso, aveva rischiato la vita, ma l’orgoglio nazionale russo e la guerra fredda non consentirono di raccontare l’accaduto.
La carriera politica
Dopo l’esperienza come cosmonauta, Tereshkova si avvicinò alla politica, dove tuttora dà il suo contributo. A maggio del 1966 ottiene la nomina per far parte del Soviet Supremo dell’URSS. A maggio del 1968 divenne presidente del comitato donne dell’Unione Sovietica. Nel 1971 divenne membro del Comitato Centrale del PCUS. A partire dal 1974 fece parte del Presidium del Soviet Supremo. Inoltre dal 1976 in poi fu vicepresidente della Commissione per l’educazione, la scienza e la cultura dell’Unione Sovietica.
Nel 1994 il governo russo l’ha nominata direttrice del “Centro russo per collaborazione internazionale culturale e scientifica“. Nel 2008-2011 è stata scelta come deputata della Duma regionale di Jaroslavl‘ per il partito Russia Unita. Questo è un dato molto attuale, stando alle vicende di oggi, visto che è il partito di Vladimir Putin, del quale Tereshkova ricoprì il ruolo di vicepresidente.
E’ membro del gruppo parlamentare interdipendente per la protezione dei valori cristiani. In questo ruolo ha appoggiato l’introduzione di emendamenti alla Costituzione della Russia, secondo cui “l‘ortodossia è la base dell’identità nazionale e culturale della Russia“.
Figura emblematica della Russia, Tereshkova il 5 aprile 2008 è stata il portabandiera del palcoscenico russo della staffetta delle torce olimpiche di Pechino a San Pietroburgo. Il 7 febbraio 2014 ha partecipato alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Solchi 2014 portando la bandiera olimpica. Putin ha detto in una cerimonia solenne a lei dedicata:
“È sempre stata un simbolo della devozione alla Patria”
Nel marzo 2020, nel dibattito sulla riforma della Costituzione russa, Tereshkova ha proposto un emendamento che permettesse a Vladimir Putin, presidente della Russia dal 2000 e in scadenza nel 2024, di occupare quell’incarico sino al 2036. Tale emendamento è stato approvato dalla Corte costituzionale russa la settimana successiva.
Francesca Orazi
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