Valentino Rossi si è reso protagonista di una seconda giornata di test decisamente sottotono. La classifica non conta niente in questi giorni di prove, ma il 20° tempo registrato da Valentino è lo specchio delle sue cattive sensazioni in sella. Il Dottore ha iniziato sabato la nuova avventura nel team Petronas e la prima giornata di test, seppur non esaltante, lo aveva visto consistente e moderatamente soddisfatto. Ieri, evidentemente, le novità tecniche provate e un diverso setting della M1 hanno portato Valentino e il suo team fuori strada. Se è vero che il verdetto del cronometro importa poco nei test, le impressioni dei piloti sono fondamentali. Scopriamo insieme le parole del 46.
Il nuovo telaio Yamaha non convince Valentino Rossi
La novità più sostanziale portata da Iwata per il 2021, con lo sviluppo dei motori congelati, è certamente il telaio. Maio Meregalli ha dichiarato che Yamaha, da questo punto di vista, ha cercato di realizzare un telaio più vicino alle caratteristiche della moto 2019, che tanto veloce si è dimostrata lo scorso anno sotto la gestione di Franco Morbidelli e del suo capotecnico Ramon Forcada. Valentino Rossi ha girato con il telaio nuovo ieri. Ciò che è certo è che il Dottore, provando questa via intermedia tra 2019 e 2020, non ha fatto altro che riconfermare l’annoso e grave problema che tanto lo ha fatto tribolare proprio nelle ultime due stagioni: mancanza di grip al posteriore e spinning in accelerazione.
Abbiamo continuato le prove comparative tra i due telai. La mia impressione alla fine dei due giorni è che sia molto più simile alla moto dell’anno scorso che a quella del 2019. E’ un qualcosa che si posiziona nel mezzo, ma quando guido il feeling è molto simile alla moto del 2020“.
Da sottolineare che il nuovo telaio l’ha testato anche Fabio Quartararo, leader del day-2 a Losail. Il francese, come Valentino, non è sembrato entusiasta della novità tecnica dichiarando che secondo lui il telaio versione 2019 rimane imbattibile. Bisogna capire se le sofferenze di Rossi siano causate da un assetto che non si sposa con la nuova moto o, cosa più preoccupante, se in fin dei conti, come si dice in questi casi, la coperta è corta. Spesso, nelle ultime due stagioni, Valentino e il suo team hanno rivoluzionato il setting della M1 modificando i loro problemi. In molti casi, infatti, la risoluzione dei guai al retrotreno ha coinciso col presentarsi di altre difficoltà: carenza di feeling all’anteriore e poca confidenza in frenata, per esempio.
“Dove perdo tanto è in uscita dalle curve, in accelerazione, perché mi manca un po’ di grip e quindi sono in difficoltà. Abbiamo tante cose da provare e le proveremo nei prossimi tre giorni. Dobbiamo trovare un bilanciamento diverso della moto per riuscire ad uscire più forte dalle curve. Abbiamo provato a fare una moto che fosse facile da guidare, infatti nel misto non vado male, ma perdo un po’ troppo nelle curve lunghe. Ci lavoreremo con il setting nei prossimi giorni”.
L’aspetto positivo è che il pilota di Tavullia avrà, da mercoledì in poi, altre tre giornate sulla stessa pista per risolvere questi grattacapi. Conosciamo lo scrupoloso metodo di lavoro di Valentino, che nei test storicamente prova con attenzione le novità, cercando di indirizzare al meglio lo sviluppo. In queste sessioni Rossi non si cura del cronometro, infatti ieri è stato l’unico pilota a non provare il time attack con gomme morbide e fresche. Nei prossimi giorni il 46 dovrà provare altre novità annunciate da Yamaha: in primis uno scarico diverso e un’aerodinamica evoluta. Inoltre la possibilità di confrontarsi con Cal Crutchlow, nuovo tester Yamaha, sarà di certo utile per Rossi e Iwata, visti i segreti che la recente esperienza dell’inglese in Honda potrebbe portare.
“Oggi non mi sentivo a mio agio con la moto, poi alla fine non abbiamo neanche montato la gomma morbida, quindi avrei anche potuto fare meglio. Il problema è che non sono abbastanza veloce, quindi dobbiamo analizzare i dati e trovare una strada diversa da seguire per il prossimo test. Ho fatto due o tre giri con Crutchlow all’inizio della sessione, ma è stato un caso, non è stato intenzionale. Comunque ho parlato sia con Cal che con Silvano Galbusera, che è il suo capo tecnico, e mi hanno dato dei feedback interessanti. Lui ha guidato la Honda per tanto tempo, quindi penso che ci possa aiutate tanto”.
Le sentenze non si emettono alla seconda giornata di test. Valentino ha ancora tempo ed elementi per invertire la rotta e trovare la competitività che desiderano lui e i suoi tifosi.
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Tommaso Maresca