La possibilità che Valentino Rossi affronti la prossima stagione della MotoGP vestendo i colori del Petronas Sepang Racing Team si fa più concreta, ma Razlan Razali – team principal della scuderia malese – parte all’attacco mettendo in chiaro alcune condizioni.
Se pensate che la trattativa tra Valentino Rossi e il team Petronas SRT si sarebbe sviluppata nell’ombra dei box Yamaha, probabilmente rimarrete delusi. Dopo l’addio del proprio pupillo Fabio Quartararo, maturato abbastanza per affrontare nuove sfide in sella alla M1 del team ufficiale, ci si sarebbe aspettati carte false da parte del team Petronas per ingaggiare il nove volte campione Valentino Rossi. Le dichiarazioni del portavoce Razlan Razali, rilasciate alla testata inglese “The Race”, squarciano il silenzio della trattativa.
Valentino Rossi e Petronas SRT – Una scelta imposta
Durante la lunga intervista, Razali mette da subito in chiaro che l’arrivo di Rossi altro non è che il risultato delle particolari condizioni imposte da questo strano 2020. La seconda scuderia Yamaha si è infatti contraddistinta negli anni per la sua capacità di lanciare giovani talenti emergenti, e l’arrivo di una figura affermata come quella del Dottore risulterebbe come un piacevole imprevisto imposto dalle circostanze.
“Se questa fosse stata una stagione normale, tutto sarebbe dipeso dalle prestazioni di Rossi nella prima metà della stagione, nonché da quelle degli altri piloti di Moto2 che stiamo seguendo. Ma è stato un anno insolito e portare un debuttante in MotoGP senza vederlo all’opera sarebbe un rischio enorme che non ci possiamo permettere. A questo punto, la proposta di ingaggiare Valentino Rossi diventa molto attraente“.
Per Razali Rossi è “vecchio” e Petronas la sua unica possibilità in MotoGP
Dopo la separazione dal team ufficiale, Valentino Rossi porterebbe in dote non solo la classe, l’indiscusso talento e l’incalcolabile seguito di tifosi e media, ma anche dubbi e pressioni per la scuderia Petronas. È proprio in riferimento a questi dubbi che Razali continua in maniera decisa e diretta:
“Conosce la moto, ha molta esperienza, insomma ha molti punti a suo favore. L’unico punto debole è che è vecchio, anche se si tiene ancora in forma al ranch”.
Il portavoce Petronas SRT continua poi affrontando le pressioni provenienti dal team ufficiale di casa Yamaha:
“Mi hanno detto che non vuole essere ingaggiato solo perché è Yamaha a spingere e noi non vogliamo che venga a correre solo per farci godere della sua presenza e l’attenzione della stampa. Vogliamo dargli il miglior sostegno possibile perché ottenga il miglior risultato. Che gli piaccia o meno, non ha altre offerte, quindi non ha scelta se non quella di venire da noi. Da parte nostra stiamo andando bene e speriamo che abbia fiducia in noi e in quello che facciamo. Non vogliamo che venga solo per disputare la sua ultima stagione: ci aspettiamo che lotti per il podio”.
Parole forti e dirette che non lasciano dubbi di interpretazione. Accettare Valentino nel team non sarà una scelta dettata dall’immagine economica del Dottore. Petronas vuole essere competitiva e vincere mantenendo l’apparato costruito negli ultimi anni, concedendo la sella al nove volte campione solo se si dimostrerà in grado di lottare per le posizioni che contano.
La risposta del Dottore non si fa attendere
La risposta del numero 46 non si fa attendere e arriva direttamente attraverso il sito ufficiale della MotoGP:
“Per ora ho parlato solo con Jarvis e Yamaha, non ho ancora parlato con Razlan ma sono molto d’accordo con lui, nel senso che non voglio andare nel team Petronas per fare l’ultima stagione. Non voglio andare lì per salutare e dire ciao. Se corro, voglio dare il 100%, e correrò solo se dentro di me sentirò di essere competitivo e di poter lottare per il podio. Ho due opzioni, Petronas o mi fermo…vedremo”.
Nonostante la pesante assenza dei Gran Premi, il mercato piloti 2020 si infiamma entrando nel vivo delle trattative. Tutti gli occhi sono puntati su Valentino Rossi, la cui scelta potrebbe influenzare non solo casa Yamaha, ma anche le rivali che ora più che mai hanno l’obbligo di assicurarsi dei validi piloti per sopravvivere e risultare competitivi nella prossima stagione.
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