Vasco Rossi sempre al massimo

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Di Redazione Metropolitan

Sanremo, 1982: Vasco Rossi si presenta al Festival con un brano che diventerà iconico, “Vado al massimo”. Il singolo, che introdurrà l’album omonimo, racconta la necessità di spingersi oltre i propri limiti, ricalcando perfettamente lo stile di vita del rocker di Zocca.

Vasco Rossi, Vado al massimo, creditphoto: amazon.it
Vasco Rossi, Vado al massimo, creditphoto: amazon.it

Vado al massimo è il quinto album del cantautore italiano Vasco Rossi, pubblicato il 13 aprile 1982.

Il disco prende il nome dal brano presentato dal rocker di Zocca al Festival di Sanremo nel 1982, al quale partecipò per volere di Gianni Rivera.

Siamo agli inizi della straordinaria carriera di Vasco, ma lui, da subito, ha saputo distinguersi.

La canzone infatti, nient’altro è che una presa in giro nei confronti dei giornalisti che lo avevano aspramente criticato; più nello specifico, il brano si rivolge a Nantas Salvalaggio, che lo aveva accusato di essere sostanzialmente un drogato ed un alcolizzato.

Mani in tasca, giubbotto di pelle e sguardo fisso: ecco l’esibizione di Vasco. Lasciò il segno su quel palco sia per il brano, che conquistò il pubblico, sia per il suo atteggiamento, fuori dalle righe, tipico di chi va sempre al massimo.

Vasco Rossi, creditphoto: iodonna.it
Vasco Rossi, creditphoto: iodonna.it

Quella stessa sera infatti, non solo arrivò in ritardo, ma creò del caos sul palco dell’Ariston a causa di un microfono fatto cadere per errore.

Indifferente, con quel tipico sguardo di sfida che ha caratterizzato i primi anni della sua ascesa, andò via, lasciando tutti senza parole e costringendo i conduttori Claudio Cecchetto e Patrizia Rossetti a prendere la situazione in mano.

I testi di Vasco Rossi nell’album

Vasco Rossi, creditphoto: radiogamma.it
Vasco Rossi, creditphoto: radiogamma.it

Non solo Vado al massimo. Nell’album infatti ci sono alcuni dei brani più belli nati dalla penna, e non, del rocker.

Canzone, scritta da Maurizio Solieri, venne proposta a Vasco da Guido Elmi. Il cantante dedicherà le prime strofe a suo padre, deceduto poco tempo prima:

“È nell’aria ancora il tuo profumo. Dolce, caldo, morbido, come questa sera, mentre tu non ci sei più”.

Dopo un’iniziale tentennamento, cambierà la dedica della canzone rivolgendosi ad una donna, considerando l’argomento di suo padre troppo delicato per essere così esposto.

Vasco Rossi con il padre, creditphoto: open.it
Vasco Rossi con il padre, creditphoto: open.it

Altro brano famosissimo, che ha fatto emozionare milioni di noi, è Ogni volta. Si tratta di una delle ballad più toccanti, profonde ed enigmatiche mai scritte da Vasco.

Rossi riteneva il testo troppo intimo per poter essere capito dal pubblico ma, nonostante ciò, molti hanno tentato di decifrarne il significato.

Qualcuno è convinto che il cantautore parlasse di depressione e dipendenza dalle droghe, mentre altri affermano che questo sia un brano che parli con una semplicità disarmante del viaggio della vita, avvolta da molteplici sentimenti.

Vasco Rossi, creditphoto: davidemaggio.it
Vasco Rossi, creditphoto: davidemaggio.it

E poi ritroviamo La noia, dedicata a Zocca, la sua città natale; Splendida giornata, con la musica di Tullio Ferro, che punta l’accento sul modo in cui la nuova generazione vive la propria quotidianità, sulla necessità che si tratti di una splendida giornata a prescindere da quelle che possono essere le eventuali conseguenze.

E ancora Cosa ti fai, Credi davvero, Amore aiuto e Sono ancora in Coma.

Vasco Rossi, creditphoto: blastingnews.it
Vasco Rossi, creditphoto: blastingnews.it

Vado al massimo è un album ricco, sfrontato, che ottenne un successo strabiliante, come dimostrano anche le 200.000 copie vendute e la posizione in classifica mantenuta per sedici settimane consecutive.

Uno dei primi lavori del Blasco, che lo portarono a quella crescita professionale, artistica, ed anche professionale, e che lo hanno reso una vera e propria istituzione nella musica italiana.

Chiara Moccia

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