Luna Rossa continua la sua navigazione di avvicinamento alla prossima America’s Cup. Il team italiano è sempre più pronto a sfidarsi con le rivali nel tentativo di staccare quel tanto agognato pass per sfidare i detentori del trofeo di Team New Zealand. Nei giorni scorsi, Francesco Bruni, membro dell’equipaggio azzurro, si è intrattenuto su diversi discorsi inerenti l’imbarcazione italiana.
Luna Rossa, le parole di Francesco Bruni: “Abbiamo buone sensazioni”
“Come stiamo io e Luna Rossa? Entrambi bene, abbiamo fatto un buon lavoro fino ad ora a Barcellona, con ottime condizioni meteorologiche, abbiamo navigato bene e tanto. E siamo forse quelli che hanno navigato di più in questi due mesi, il che ci fa sentire più pronti degli altri forse, anche psicologicamente. Le cose stanno andando bene, ma non solo per noi, anche gli altri sfidanti sembrano molto preparati, compresi i francesi che all’inizio avevano qualche problema, ma hanno un progetto potenzialmente molto veloce – le parole di Francesco Bruni di Luna Rossa ai microfoni de ‘Giornale della Vela’ –. Che condizioni troveremo? Difficile dirlo con certezza, quello che sappiamo è lo storico del meteo a Barcellona, che ci dice che statisticamente il vento da settembre inizia a calare, soprattutto ad ottobre. In tutto ciò c’è la componente onda, perché a Barcellona arriva l’onda del Mistral che si generà nel Golfo del Leone, che poi gira in un modo particolare e arriva anche a Barcellona con una direzione che monta da sudovest. Le barche si somigliano di più questa volta, quelli che mi sembrano un po’ diversi come forma dello scafo e disposizione dell’equipaggio sono gli americani, ma non saprei dire se hanno fatto scelte migliori o peggiori degli altri. Certamente hanno preso delle strade diverse. American Magic nostra prima rivale? Basta una settimana e qualcosa può cambiare in base a quello che testano i team. Noi abbiamo buone sensazioni in termini di velocità e credo che certe differenze che si sono viste ad Auckland non ci saranno“.
“Obiettivo? Arrivare fino alla fine”
“Arrivare fino in fondo è un obiettivo, così come quello di migliorare la prestazione di Auckland e secondo me abbiamo le carte in regola per fare una grande performance. Sarà però più difficile di Auckland, ci sono più team, la qualità si è livellata. Prima di tutto bisogna concentrarsi sulla Louis Vuitton Cup, se non si vince quella non si va da nessuna parte. La cosa fondamentale è stata la costante di Horacio Carabelli, che coordina il design, e credo che Luna Rossa Prada Pirelli non sarebbe così forte senza di lui. Quella è stata la cosa per me più importante, il fatto che Horacio continui come coordinatore. Nei vari reparti ci sono stati dei cambiamenti, tra chi è voluto andare via o chi non è stato confermato, ma sono arrivati tanti designer nuovi e molto preparati. Sicuramente noi osserviamo molto e cerchiamo di avere dei riferimenti su tutti i team. I neozelandesi sono quelli che hanno spinto di più sulla minima superficie delle wing, anche se il terzo foil è più simile a quello degli altri, il che fa pensare che potrebbero ancora modificare qualcosa e li abbiamo visti navigare anche in modalità asimmetrica. Quindi bisognerà capire cosa faranno da qui a oltre due mesi, perché i foil molto stretti non è detto che nelle condizioni di ottobre, con meno vento, siano quelli giusti. Non sappiamo cosa tireranno fuori, fino ad ora si tratta di sperimentazioni. In ogni caso noi al defender dobbiamo pensarci, ma prima vengono gli altri sfidanti, non bisogna dimenticare questo“.
Francesco Bruni risponde sulla questione timoniere
“Il timoniere? Lo saprete strada facendo, lo vorrei sapere anche io ovviamente, perché preferirei stare a bordo che sul gommone. Siamo un team molto forte, con 4 timonieri capaci , e questa è una grande forza che non hanno tutti. Ipotizzabile anche che si possa fare del turnover, bisognerà valutare le cose positive e negative di una scelta di questo genere, ma si può cambiare l’equipaggio fino alle ore 12 del giorno di regata. Anche Marco Gradoni è uno dei papabili, ha quasi la garanzia di essere timoniere dello Youth con gli AC 40, ma è assolutamente in gioco anche sull’AC75. Vedremo alla fine quale sarà la decisione migliore e chi performerà meglio nelle varie condizioni“.
(La Repubblica – Palermo)
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