Altro giorno alla Mostra del cinema di Venezia e altro film attesissimo quello di “Blonde” del regista Andrew Dominik con un cast d’eccezione composto da: Ana de Armas, Adrien Brody, Sara Paxton, Jessica Chastain, Bobby Cannavale. Questa sera in sala grande verrà presentato il biopic in anteprima mondiale, aprendo così le porte alla prossima stagione degli Oscar, che terrà sicuramente conto degli innumerevoli titoli portati quest’anno al Lido di Venezia. Scopriamo di più dalle parole degli attori e del regista come si sono approcciati a una figura così iconica come quella di Marilyn Monroe.
La conferenza stampa di “Blonde”: ecco le parole del regista e degli attori
Una forte emozione si è percepita in sala durante la conferenza stampa con una Ana de Armas quasi in lacrime nel raccontare quanto questo ruolo sia stato importante per lei. Il film è tratto dall’omonimo romanzo (1999) di Joyce Carol Oates e racconta la vita dell’iconica bionda di Hollywood: Marilyn Monroe. L’attrice protagonista del film ha dovuto affrontare un ruolo non semplice, ma in risposta alle domande dei giornalisti si è dichiarata grata per l’opportunità ricevuta, che le ha permesso di imparare ad essere più empatica, a sapersi proteggere di più e a capire quanto i mass media a volte possano essere dannosi.
Interviene anche il regista Andrew Dominik spiegando da dove è nata l’idea di scegliere lei come attrice rivelando che a fargliela conoscere è stato il film “Knock, Knock“. Così dopo averla contattata, ma anche dopo numerose prove, il ruolo fu suo e da qui iniziò lo studio del personaggio attraverso varie fonti: il libro, la sceneggiatura, i film. Per cercare di capire la diva che tutti conosciamo doveva dedicarsi non solo a Marilyn, ma soprattutto a Norma Jeane Mortenson, la donna dietro il personaggio. Questa fu un’altra delle sfide più impegnative che ha dovuto affrontare Ana in quanto della prima si conosceva molto, invece per la costruzione di Norma non fu così semplice.
Non solo Marilyn Monroe, questa è la storia di Norma Jeane
Dall’uso dei luoghi in cui Marilyn ha vissuto, ma anche nella stanza in cui è morta ci si trova all’interno sia del suo successo, ma anche del suo dolore. La rappresentazione della madre, una figura per Norma Jeane importante, ma di cui si sapeva poco è un altro punto importante del film. L’attrice Julianne Nicholson, nel ruolo di Gladys Baker, ha affermato che ha dovuto fare i conti con una storia tragica, di abbandono, di malattia mentale, a cui ha aggiunto parte di sé per costruire una donna all’epoca invisibile.
Ci addentriamo così in una storia che non tutti hanno voglia di ascoltare, basti pensare alle numerose critiche che il film, ancora prima di uscire in sala, ha scatenato. Non ci resta che attendere la proiezione di questa sera o l’uscita su Netflix il 28 settembre per scoprire se è stata resa giustizia alla donna che c’è dietro al personaggio e di cui fin troppo si ha abusato.
Francesca Agnoletto
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