Chi è Vittorio Colao, l’uomo a capo della “fase 2”

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Di Arianna

Il 10 Aprile Giuseppe Conte ha prorogato le misure restrittive fino al 3 maggio e ha parlato di un equipe di esperti che si occuperà della “fase 2”: a capo Vittorio Colao

Vittorio Colao a capo della “fase 2”

La conferenza stampa di Giuseppe Conte avvenuta venerdì sera 10 aprile ha fatto parecchio parlare di sé e, tra le cose più importanti sicuramente è stato l’annuncio della proroga per le misure restrittive fino al giorno 3 maggio. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha anche cercato di rassicurare i suoi cittadini, informandoli che in questi giorni il governo sta lavorando incessantemente per prepararsi alla futura “fase 2” dell’emergenza coronavirus. Il Presidente ribadisce di non sapere con certezza se questa avverrà subito dopo il 3 maggio. Ripete che accadrà solo se i dati continuano ad essere quelli di questi giorni e se la popolazione continuerà a rispettare, soprattutto nei giorni pasquali, le norme restrittive.

Conte: la preparazione alla “fase 2”

Questo lavoro di preparazione alla “fase 2” sarà affidato ad un equipe di esperti, sottolinea il Presidente Conte. L’equipe di esperiti sarà composta da un gruppo di lavoro formato da sociologi, psicologi, manager e esperti dell’organizzazione del lavoro. A capo di questa equipe ci sarà Vittorio Colao, ex amministratore delegato di Vodafone.

Chi è Vittorio Colao

Vittorio Colao nasce a Brescia nel 1961. E’ conosciuto ai tanti per essere stato amministratore delegato dal 2008 al 2018 di Vodafone. Si laurea alla Bocconi e poi, dopo aver conseguito un Master in Business Administration presso Harvard, lavora per la società di consulenza McKinsey, fino ad arrivare a diventare il direttore generale nel 1996 di Omnitel che, come sappiamo, verrà poi acquisita da Vodafone.

Il gruppo di esperti

Vittorio Colao guiderà il gruppo di esperti che cercherà di pianificare al meglio il ritorno degli italiani ad una vita pseudo-normale durante la “fase 2”, critica e decisiva per evitare un contagio di ritorno. Come Conte ha specificato nel suo discorso bisognerà “modificare le logiche dell’organizzazione del lavoro sin qui consolidate, di ripensare alcuni radicati modelli organizzativi di vita economica e sociale”. L’equipe di esperti avrà sempre diretto contatto con il comitato tecnico scientifico che, ad oggi, affianca il governo nello studiare l’andamento dell’epidemia della penisola. In ogni caso, spiega Conte, l’obiettivo è salvaguardare la salute pubblica in primis, e poi far ripartire l’economia.

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