
Bellezza e talento. Ma soprattutto dignità nei modi e nel portamento. Così la vedeva colui che la notò mentre illuminava il palcoscenico, e che divenne poi per lei compagno per anni. Laurence Olivier, uno tra i più grandi attori del secolo scorso, fu immediatamente ammaliato da questa sirena nata in India che aveva deciso di adottare quello che diventerà lo pseudonimo immortale di Vivien Leigh.

L’imprevedibile Vivien Leigh
L’attrice muove quindi i suoi primi passi a teatro, e d’altronde non gli dirà mai addio, anche dopo il successo sul grande schermo. Col film del 1938 Un americano a Oxford, Vivien Leigh si fa un nome negli States, ma comincia a svelare anche il mistero dietro il suo sguardo magnetico e la recitazione energica. E a cogliere questi primi, improvvisi indizi sarà proprio il marito.
Con lui, che comincia ad essere impegnato in numerosi progetti oltreoceano, approda a Hollywood. E convinta di dover ottenere la parte di Rossella O’Hara, si fa presentare a quello che sarebbe dovuto essere il regista di Via col Vento. Ovviamente la parte la ottenne, perché nessuno possedeva la sua bellezza e soprattutto il vigore necessario per rivestire di carne e ossa il personaggio.

La subdola malattia
Ha interpretato eroine shakespeariane. È stata meravigliosa protagonista accanto a Marlon Brando del controverso Un tram che si chiama desiderio. Amata e odiata al tempo stesso da pubblico e colleghi, basti pensare al rapporto burrascoso ma anche amorevole con Clark Gable sugli interminabili set di Via col vento, Vivien Leigh è una delle più grandi attrici della storia del cinema, e potremmo dire anche del teatro.
È arrivata come una burrasca in questo mondo e in quello degli uomini che l’hanno amata e che erano con lei fino all’ultimo giorno, quando morì per una complicazione della tubercolosi che la logorava da anni. Ma non era questo il solo fardello che l’attrice portava con sé, perché a non darle tregua erano fantasmi, ossessioni e continue ricadute nella depressione dovute al disturbo bipolare di cui soffriva. E combattendo sul set mentre nel frattempo combatteva anche contro se stessa, Vivien Leigh ha certamente regalato al pubblico femminile una delle eroine più forti di sempre.
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Manuela Famà