Anche i diciottenni potranno finalmente eleggere dei Senatori, è passata, proprio in Senato, la riforma costituzionale che abolirà il vincolo stabilito dall’articolo 58 della Costituzione della Repubblica, che concedeva questo diritto solamente a chi aveva compiuto 25 anni di età.

L’approvazione al Senato

La riforma è stata approvata oggi, giovedì 8 luglio, al Senato della Repubblica, con 178 voti favorevoli, 15 contrari e 30 astenuti. Questa era la quarta lettura del provvedimento, la seconda al Senato dopo le due precedenti alla Camera dei Deputati.

Senato diciottenni

Data l’assenza del quorum di due terzi durante il secondo voto alla Camera, il 9 giugno scorso, bisognerà attendere tre mesi per la sua entrata in vigore, periodo entro il quale potrebbe essere chiesto un referendum confermativo. Secondo l’articolo 138 della Costituzione,infatti, questo referendum potrà essere richiesto da un quinto dei membri di una Camera o da 500mila elettori o da 5 consigli regionali.

Naturalmente, se il Referendum non sarà richiesto, passati i tre mesi previsti la riforma entrerà ufficialmente in vigore.

Il voto al Senato sarà ora aperto a circa 4 milioni di nuovi elettori, tra i 18 e i 24 anni, finora limitati alla sola elezione dei Deputati.

Con il voto di oggi al Senato la riforma costituzionale per la riduzione, da 25 a 18 anni, dell’età dell’elettorato attivo per il Senato della Repubblica termina positivamente il suo iter parlamentare.La riforma consentirà di far partecipare al voto circa 4 milioni di giovani che oggi sono esclusi dall’elezione di una delle due Camere rappresentative dei cittadini. Si favorisce così la partecipazione delle nuove generazioni alla vita politica, obiettivo che da sempre il MoVimento 5 Stelle persegue, e ci si allinea agli altri Paesi europei.

Così il ministro per i Rapporti col Parlamento, Federico d’Incà, ha accolto l’approvazione della riforma, sottolineando come l’apertura del voto al Senato ai diciottenni fosse una delle principali battaglie dei 5 Stelle.


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Franco Ferrari