La Whirlpool ha optato per il licenziamento collettivo dei lavoratori dello stabilimento di Napoli. Una proposta che per i sindacati equivale alla rottura del dialogo e ad una dichiarazione di guerra. In campo anche il governo impegnato per la tutela dei lavoratori.
La decisione di Whirpool e il licenziamento collettivo
“A causa del forte calo della domanda della lavatrici prodotte a Napoli, lo stabilimento è diventato insostenibile per Whirlpool”. Questa la motivazione che ha spinto la Whirlpool a optare per il licenziamento collettivo dei lavoratori dello stabilimento di Napoli. “Dall’apertura della procedura di licenziamento collettivo, il 15 luglio sono 75 i giorni a disposizione per concretizzare alternative, mentre i lavoratori percepiranno la normale retribuzione”, spiegano dall’azienda produttrice di elettrodomestici. La Whirlpool inoltre ha stabilito un incentivo di 85 mila euro per chi lascerà volontariamente l’azienda e la possibilità di trasferimenti negli stabilimenti a Nord
“Siamo perplessi rispetto a questo rifiuto che danneggia solo i lavoratori Whirlpool, che dovrebbero invece essere tutelati”, fa sapere il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Il governo dal canto suo, come fanno sapere fonti vicine a Palazzo Chigi, si è impegnato a “tutelare i diritti dei lavoratori” cercando alternative a questa drastica decisione. Una procedura scelta per la viceministra al Mise, Alessandra Todde “senza alcuna motivazione”.
La guerra di sindacati e lavoratori
Dal canto loro i lavoratori della Whirlpool di Napoli si riuniranno nel primo pomeriggio in assemblea per decidere le iniziative di protesta da intraprendere. I sindacati sono sul piede di guerra dopo la scelta fatta dall’azienda, che a loro avviso, interrompe ogni dialogo. “Le lavoratrici e i lavoratori di Napoli risponderanno con forza e con iniziative esemplari. Con l’avvio della procedura di licenziamento collettivo annunciata oggi da Whirlpool, il dialogo con l’azienda da questo momento si interrompe. Ci aspettiamo un’iniziativa forte da parte del governo. Il governo non può limitarsi a prendere atto, deve intervenire”, ha fatto sapere infatti la Fiom di Napoli.
Stefano Delle Cave