Wingspan: recensione di un gioco diverso

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Di Sara Di Luca

Wingspan è un gioco pubblicato nel 2019 dalla Stonemaier Games, opera prima di Elizabeth Hargrave. Un titolo che si è aggiudicato il prestigioso Kennerspiel des Jahres, letteralmente “gioco dell’anno”. Ci troviamo ad aprire una scatola pesantissima per trovarci di fronte ad una vera meraviglia. Il comparto estetico del gioco è invidiabile e se solo il tema fosse la nostra serie tv preferita o il nostro anime del cuore, tutto ciò varrebbe il doppio. Di sicuro gli appassionati di ornitologia non potranno resistere dal comprarlo!

Il gioco che trasforma in ornitologi

Wingspan

La nostra cara Elizabeth Hargrave ha messo tutta la sua passione per la natura in questo gioco, sul suo stesso sito si può leggere infatti:

Quando non gioco, mi trovi spesso a fare escursioni, birdwatching o raccogliere funghi a Washington, DC e dintorni.

Con Wingspan, Hargrave, ha il potere di trasformare anche i suoi giocatori (da 1 a 5) per circa 40-70 minuti in ornitologi avidi di accaparrarsi gli esemplari di uccelli migliori. Per dare inizio alla magia si pone al centro del tavolo il mazzo di carte (con su disegnati i volatili) di cui le prime tre rivelate, la tavola con gli obiettivi casuali, le carte bonus, i segnalini cibo, le uova, la mangiatoia con i dadi. Ogni giocatore riceve la propria tavola, otto cubi azione, due carte bonus, 5 carte uccello e 5 segnalini cibo. Il gioco si svolge in 4 round in cui per essere vincitore devi totalizzare il maggior numero di punti.

Ogni elemento di questo gioco da tavolo è curato, colorato, esteticamente perfetto, e ciò lo rende molto gradevole. Le stelle di Wingspan, però, sono gli uccelli. All’interno di un luminoso contenitore di plastica sono racchiuse 170 carte, ciascuna con una bellissima immagine dipinta a mano che li ritrae. La modalità di gioco si sposa perfettamente con la concezione di Hargrave, secodo cui il giocatore controlli un piccolo rifugio per la fauna selvatica, un piccolo appezzamento di terreno con della foresta, della prateria, una palude. Il compito principale è popolare la riserva con una rigogliosa gamma di uccelli. Ogni uccello vale un certo numero di punti ed ha anche “poteri speciali”. Spesso, questi poteri sono legati all’uccello stesso e al modo in cui si comporta in natura. Il cuculo, ad esempio, è un parassita che depone le uova nei nidi di altri uccelli quando il cibo è abbondante. Una volta che si gioca la carta del cuculo nella propria foresta, ogni volta che gli uccelli di un altro giocatore depongono le uova, anche il proprio cuculo depone un uovo. Questo fa ben capire quanto studio ci sia dietro un gioco simile (quattro anni di ricerche) e quanto esso sia realistico.

La cosa che mi piace di più di Wingspan però è vedere che man mano le combinazioni fra le diverse carte di uccelli diventano sempre più efficienti nel generare punti ad ogni turno, come un motore che gira sempre più veloce. Ad esempio Il cuculo depone le uova e le uova non solo danno punti al giocatore, ma gli permettono di giocare più uccelli, che a loro volta danno più punti e con le loro abilità generano altri punti. E’ come alimentare un ecosistema. Se ho elaborato una buona strategia, gli uccelli nel mio ecosistema saranno intrecciati insieme in una rete di relazioni complesse e reciprocamente vantaggiose. E’ questo il bello di giocare a Wingspan: è strategico, logico e ti aiuta a pensare in modo realistico.

Un gioco per tutti

Tutto ciò sembra collocare il gioco in un ambito di nicchia, per soli appassionati, ed invece non è così! Senza dubbio gli appassionati di questi animali saranno maggiormente attratti dal voler giocare, ma i giocatori che non sono così colti sull’argomento, si dimenticheranno immediatamente del contesto narrativo e visivo focalizzandosi su quale carta prendere per poter vincere, sulle abilità da sfruttare e la strategia migliore da mettere in atto.

Wingspan è esattamente il tipo di gioco che può piacere a tutti, e dunque adatto alle famiglie. Non è per nulla difficile, anzi è scorrevole e intuitivo. Un gioco che non annoia mai, che può essere ripetuto più volte senza mai divenire ripetitivo, e questo lo dobbiamo al gran numero di carte uccello che vengono fuori in maniera completamente casuale. Una nota negativa però c’è, ed è probabilmente la poca interazione tra i giocatori. Non aspettatevi di poter mettere più di tanto i bastoni tra le ruote ai vostri avversari, ognuno si concentrerà più che altro sulla propria plancia.

Insomma, Wingspan può essere paragonato ad una bella chiacchierata tra amici durante una serata non troppo impegnativa, ma nemmeno del tutto scanzonata. Quel tanto che basterà per regalarvi momenti piacevoli e spacciarvi per birdwatching principianti (evitando ore di appostamento). Oppure, comprendendo in modo più profondo il meccanismo di gioco e basandovi sul lungo studio di Elizabeth, potrete capire davvero qualcosa in più del fantastico mondo dei volatili.

Sara Di Luca

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