I suoi occhi da cerbiatta e l’estetica Timbartoniana, l’hanno resa uno dei volti più iconici della storia del cinema: stiamo parlando di Winona Ryder, ecco i ruoli cult della celebre attrice.
Stranger Things: Winona Ryder, il volto cult degli anni ‘80
Serie su un thriller fantascientifico ambientata negli anni ’80. Quale combinazione più efficace per permettere a Winona Ryder di ritornare con successo sugli schermi? In Stranger Things, Winona offre una delle migliori interpretazioni nel ruolo di Joyce Byers, madre di Will, il bambino scomparso. La sua interpretazione frenetica, sconvolta e spesso delirante è sicuramente quella nota straziante che ha permesso il successo delle prime puntate. La Ryder fa crescere il personaggio, proprio come a crescere sono i bambini protagonisti, segnando uno sviluppo narrativo della vita sentimentale, la maternità e lo sviluppo personale di Joyce Byers. In un’intervista con Harper’s Bazaar, David Harbour, co-protagonista della serie, ha raccontato che Winona dava continuamente feedback ai i creatori della serie per una maggiore accuratezza degli episodi, controllando che tutto fosse coerente con l’epoca di riferimento.
«Una volta è andata da loro e gli ha detto: “Questa canzone è uscita nel 1985, ma la serie è ambientata nell’83 (…)Lei sa tutti questi piccoli dettagli, e spesso i fratelli Duffer hanno dovuto cambiare la sceneggiatura in base alle sue correzioni. È sbalorditivo vedere come pensa Winona, a quante cose presta attenzione».
David Harbour Intervista per Haper’s Bazaar– Fonte rollingstone.it
Ragazze Interrotte, il dramma di Winona Ryder
Sebbene avesse già affrontato molti ruoli drammatici, niente nella filmografia della Ryder è paragonabile al ruolo di Susanna in Girl, Interrupted. Film ispirato dal libro di memorie di Susanna Kaysen, la vicenda segue il ricovero della protagonista in un reparto psichiatrico contro la sua volontà, in seguito a un tentativo di suicidio. I volti che fecero compagnia alla degenza della Ryder – Angelina Jolie, Brittany Murphy, Elisabeth Moss e altre – permisero al film di toccare temi come l’autolesionismo, i disturbi alimentari, gli abusi sessuali e la schizofrenia, rendendo il film estremamente informativo su alcune dinamiche ancora poco conosciute. Anche se il film valse il solo Oscar ad Angelina Jolie come miglior attrice non protagonista, non si può negare che il dramma psicologico sia stato sostenuto dalla solida interpretazione della Ryder. Angelina e Winona si dividono infatti la scena in un preciso equilibrio che permette agli spettatori di conoscere entrambi i lati del disagio psicologico. Quello che spicca in particolare dall’interpretazione della Ryder è la sua capacità di tradurre le emozioni senza nemmeno dire una parola. Capacità che rende l’interpretazione di Winona Ryder tra i ruoli cult della storia del cinema.
Piccole donne
Molto prima che Saoirse Ronan e Sutton Foster interpretassero il personaggio di Jo March, la Ryder vestì i panni del famoso personaggio letterario, in quello che è l’adattamento cinematografico del romanzo. L’attrice riuscì a donare a Jo la giusta dose di calore, ambizione, lealtà e cuore. La critica notò subito l’interpretazione magnetica della Ryder, tanto da offrire alla ventitreenne la seconda nomination all’Oscar della sua carriera. L’autenticità e la naturalezza della Ryder diedero nuova linfa al personaggio del maschiaccio Jo, riuscendo a tramettere la molteplicità di emozioni di che attraversa il personaggio.
Beetlejiuce: la talentuosa 16enne
A soli 16 anni, il talento della Ryder era evidente. Tim Burton l’aveva notato: il film Bettlejuice è il film d’inizio della lunga e fruttuosa collaborazione creativa tra l’attrice ed il regista. In Beetlejuice, nei panni di Lydia Deetz, la giovane attrice offrì al pubblico un’indimenticabile performance. Dimostrò di poter reggere lo schermo con i grandi del cinema: Geena Davis, Alec Baldwin, Catherine O’Hara e Michael Keaton. Nel ruolo della dark seria ma sensibile, amica dei fantasmi della sua nuova casa, la Ryder ci regala molte scene memorabili in questo film. Dalle sue riflessioni eccessivamente drammatiche al suo canto a mezz’aria di “Jump in the Line“, Lydia rimane un’aggiunta di spicco al corpo di lavoro della Ryder e un modello per il perfetto personaggio emo goth.
Edward Mani di forbice: Winona diventa il volto cult del cinema
Scambiando i suoi caratteristici capelli scuri per un angelico look biondo, la Ryder brilla nel celebre film di Tim Burton, Edward Mani di Forbice nel ruolo di Kim. Film che segnò per sempre la carriera di Winona, e che rese la 17enne uno dei volti cult della storia del cinema. I grandi occhioni, consentirono alla Ryder di regalare il suo lato più tenero al ruolo di Kim. Soprattutto nelle scene tra lei e l’amabile Edward: bellissime e strazianti allo stesso tempo. Non solo, ma la relazione con l’umanoide dalle mani affilate (interpretato da Johnny Depp), si riversò nella vita reale una volta terminate le riprese, rendendo la ragazza una vera e propria celebrità.
Martina Capitani
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Ph: Winona Ryder il volto della serie cult Stranger Things – Photo Credits Netflix.com