Wounds: significato del finale tra gnosticismo e PTSD | Spiegazione del film horror originale Netflix

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Di Redazione Metropolitan

Wounds di Babak Anvari è un film horror uscito da pochi giorni su Netflix. Subito dopo la sua uscita molte persone si sono interrogate sul significato del film e del suo finale, e sembra che la stessa cosa sia successa ai critici cinematografici.

Trailer di Wounds, il nuovo film horror originale Netflix con Dakota Johnson e Armie Hammer

Le opinioni su Wounds di Babak Anvari, nuovo film horror su Netflix, non si sono fatte attendere. Il pubblico è confuso e diviso su due schieramenti quasi come i critici. Stando a Rotten Tomatoes infatti il film ha avuto una valutazione positiva intorno al 54 %, mentre su metacritic il range di valutazione è di 49 su 100, che significa in generale una valutazione media e mista. Altra cosa che ha lasciato il pubblico interdetto è il finale, tanto che nell’arco di poche ore dalla sua uscita su Netflix nei social gli utenti si sono interrogati sul significato del film e della sua fine. In questo articolo cercheremo di venirne a capo e di mostrarvi il significato della pellicola, insieme al significato del finale.

Una delle scene di Wounds in cui compare uno scarafaggio tra le bottiglie di alcolici nel locale dove lavora il protagonista
Una delle scene di Wounds in cui compare uno scarafaggio tra le bottiglie di alcolici nel locale dove lavora il protagonista

Wounds e il significato del titolo ben meno banale di quello che si possa pensare

Il titolo è breve e incisivo, Wounds, e subito induce lo spettatore a pensare al concetto di “ferita” in modo generico. In effetti in inglese il termine wound è il sostantivo più generico per indicare il concetto di “ferita”. Con wound si può indicare qualsiasi forma di ferita, sia morale, che fisica che figurativa. Se si scruta bene nel dizionario poi, scopriamo anche un’altra accezione del termine: “avvolto”. Il regista, come vedremo, gioca con tutti i possibili significati del termine, seguendo una strada mescolata tra misticismo pop e l’horror/thriller psicologico.

Locandina ufficiale di Wounds, il nuovo film horror originale Netflix
Locandina ufficiale di Wounds, il nuovo film horror originale Netflix

La citazione di Cuore di Tenebra di Joseph Conrad come prologo del film Wounds di Babak Anvari

…Gli aveva sussurrato cose su di lui che egli stesso ignorava, cose che neppure sospettava… e quel sussurro si era rivelato irresistibilmente affascinante. Echeggiava forte dentro di lui poiché egli dentro era vuoto.

Joseph Conrad – Cuore di Tenebra (frase con cui si apre il film Wounds)

Quella che leggete sopra è la citazione con cui Babak Anvari decide di far iniziare il suo film. Cuore di Tenebra di Joseph Conrad parla dell’esperienza nella giungla congolese di Marlowe, dipendente di una compagnia di mercanti belga specializzata nella vendita dell’avorio. Dalla prospettiva di Marlowe veniamo a conoscenza dell’esistenza di Kurtz, uomo tedesco che è fonte di grandi quantità di avorio per la compagnia, di cui si sono perse le tracce.

Cover di Cuore di tenebra di Joseph Conrad edito dalla Penguin, citato nel film Wounds di Babak Anvari
Cover di Cuore di tenebra di Joseph Conrad edito dalla Penguin, citato nel film Wounds di Babak Anvari

Marlowe, disgustato dagli atteggiamenti dei vertici della compagnia nei confronti degli operai indigeni e di Kurtz, decide di andare a cercare quest’ultimo nella giungla. Dopo una serie di avvenimenti Marlowe riesce finalmente a incontrare Kurtz che sembra vittima di una consapevolezza traumatica dell’orrore del mondo e dell’esistenza umana.

Cuore di tenebra e il concetto di inconscio e soprannaturale

Cuore di tenebra di Joseph Conrad è forse il libro che più di tutti ha stimolato il parallelismo tra l’inconscio in senso psicanalitico e la giungla. Il libro, uscito in tre puntate nel 1899 sulla rivista scozzese Blackwood’s Magazine, è figlio del suo tempo. Da una parte abbiamo negli stessi anni Freud e gli psicanalisti a elaborare l’idea di inconscio e inconscio collettivo. Dall’altra parte abbiamo invece tutta la corrente letteraria contemporanea che ha fatto proprie le riflessioni della psicanalisi. In aggiunta a questo c’è poi un altro elemento: l’incontro/scontro con l'”altro”. Non a caso Conrad decide di ambientare la storia in Africa nel periodo del colonialismo belga e tedesco del Congo. L’incontro con il diverso da se stessi, e la paura che questo incontro genera in entrambi le fazioni, è la causa della violenza.

L’ORRORE, L’ORRORE!

Le ultime parole pronunciate da Kurtz in Cuore di Tenebra di Conrad

E poi c’è il soprannaturale. Il senso di soprannaturale che incombe, che si respira, ma che non si sa bene se esista, o se sia l’uomo ad avere l’orrore dentro di sé e basta.

Il regista di Wounds non sceglie di citare un’opera come Cuore di tenebra a caso, solo perché una bella citazione letteraria dai tratti orrorifici. Vedremo come i temi di Cuore di tenebra di Conrad ritorneranno durante tutto il percorso filmico.

Wounds di Babak Anvari su Netflix: la trama e la storia di Will

Guardando Wounds si entra nella vita di Will, barista di un locale di New Orleans. Proprio durante il suo orario di lavoro, tra una chiacchierata e l’altra, scoppia una rissa tra Eric – avventore abituale del locale – e altri uomini. Il trambusto generatosi e l’aver chiamato la polizia fa sparpagliare più o meno velocemente tutti i presenti. Tra questi ultimi c’è anche un gruppo di giovanissimi che dopo aver ripreso parte della rissa, se la dà a gambe levate dimenticando uno dei loro cellulari. Will, senza pensarci troppo su, porta a casa il cellulare deciso a riconsegnarlo ai ragazzi in un’altra occasione. Da questo momento in poi iniziano degli strani avvenimenti che non sembrano avere una spiegazione razionale.

Il concetto di “ferita” in Wounds di Babak Anvari

Subito, fin dall’inizio del film, ci incontriamo con un concetto di “wound”, “ferita” in italiano, vario. Intuiamo, dal modo di comportarsi, che Eric – l’avventore abituale del locale – non ha solo una ferita procurata dalla rissa. Si capisce che ha qualche problema con l’alcool, e intuiamo dalla sua reazione nei confronti di uno dei protagonisti della pellicola che abbia anche dei problemi con il controllo della rabbia. Sarà poi Will a dirci che sta trascorrendo molto tempo bevendo alcool perché tra pochi giorni tornerà sulla piattaforma petrolifera (più avanti sapremo anche che ha un passato come militare in Afghanistan).

Eric in Wounds di Babak Anvari
Eric, uno dei personaggi centrali in Wounds di Babak Anvari

In aggiunta a questo poi, deduciamo da una battuta di Eric, come il vedere una coppia “interraziale” sia considerato “progressista”. Un altro episodio di violenza verbale e fisica nei confronti di una donna di colore poi, ci fa intuire come Eric e le persone con cui interagisce (anche durante la rissa) siano soliti a prendersela con le persone di colore.

Alicia e Jeffrey, due dei personaggi centrali di Wounds di Babak Anvari su Netflix
Alicia e Jeffrey, due dei personaggi centrali di Wounds di Babak Anvari

Quello a cui sembra prepararci Babak Anvari è che il film possa parlare di ferita in un’accezione più diversificata, anche se ogni significato sembra essere collegato agli altri.

Parallelismo tra persone e scarafaggi

Un altro elemento presente all’interno del film in modo costante sono gli scarafaggi. Subito li incontriamo tanto che Will affermerà:

Oggi sembrano esserci più scarafaggi che clienti

citazione di Will, protagonista di Wounds di Baaek Anvari

Li vediamo muoversi tra le bottiglie di alcolici del locale, li vediamo sui pavimenti. Più il film va avanti, più l’orrore si amplifica, e più gli scarafaggi si moltiplicano.

Il significato e il simbolismo degli scarafaggi in Wounds di Babak Anvari
Il significato e il simbolismo degli scarafaggi in Wounds di Babak Anvari

Lo scarafaggio, alla stregua della mosca, è uno di quegli animali che più di tutti ha un forte significato simbolico legato al male e all’impuro. A differenza della mosca però, che tanto ha ispirato Cronenberg, lo scarafaggio è un animale che è diventato anche simbolo di persistenza nefasta.

Scarafaggio come allegoria, metafora o araldo divino

  • Wounds di Babak Anvari e la persistenza del male. Lo scarafaggio appare come simbolo della persistenza del male e della facilità con cui esso si riproduce.
  • Wounds di Babak Anvari e la manifestazione del disturbo psicologico e sociale. Lo scarafaggio diventa un emblema del dolore psicologico e della sofferenza relazionale, tanto che si potrebbe pensare che alcuni avvenimenti del film dipendano dall’alcool o dall’astinenza da alcool.
  • Wounds di Babak Anvari e la percezione di un qualcosa di soprannaturale che incombe su di noi e ci osserva. Lo scarafaggio sembra in qualche modo essere l’araldo di qualcosa di soprannaturale, alla stregua delle mosche nella famosa iconografia del Diavolo.

Non a caso poi lo scarafaggio in letteratura ha una controparte veramente pesante con cui molti hanno dialogato nel corso del tempo: La metamorfosi di Franz Kafka. In Kafka lo scarafaggio diventa allegoria del disagio sociale e del sentirsi un outsider. E di outsider ne vediamo davvero tanti in questo film. Abbiamo Mary, la signora di colore che se ne va dal locale dopo essere stata infastidita da Eric. Lo stesso Eric, che tra alcolismo e isolazionismo sociale non sembra proprio il miglior cittadino del villaggio. Abbiamo lo stesso Will che scopriamo aver lasciato, non si sa perché, un college prestigioso.

Will: “Passerà quattro anni qui [nel college] e diventerà un prigioniero economico”

Carrie: “Infatti dovrebbe trovarsi un vero lavoro e lavorare al Rosie’s”

Scambio di battute tratto da Wounds di Babak Anvari

Wounds di Babak Anvari e la Sindrome da Stress Post-Traumatico (PTSD)

Sappiamo a un certo punto che Eric ha un passato nelle forze armate in Afghanistan. Per di più sembra che questo lo porti in generale a non voler entrare nelle attenzioni della polizia, tanto da non voler essere portato all’ospedale per la brutta ferita al volto procuratasi durante la rissa. Più avanti nel film poi vediamo Will giocare a un videogioco di guerra con la telecamera che indugia con insistenza sul videogioco.

Will gioca a un videogioco di guerra durante una delle scene del film Wounds di Babak Anvari su Netflix
Will gioca a un videogioco di guerra durante una delle scene del film Wounds di Babak Anvari

Arrivati a questo punto del gioco allo spettatore può venire anche il sospetto che Will, di cui si sa poco, possa avere un passato da militare. Diciamo che il rimando al PTSD, il Post Thraumatic Stress Disorder, in Wounds è abbastanza forte, tanto che questo diventa una delle possibili spiegazioni di tutti gli avvenimenti del film.

Will gioca a un videogioco di guerra durante una delle scene del film Wounds di Babak Anvari
Will gioca a un videogioco di guerra durante una delle scene del film Wounds di Babak Anvari

Da un certo punto del film in poi infatti, avremo anche delle sovrapposizioni di immagini violente al normale vissuto del protagonista. Immagini di cui non ci è mai data una chiara spiegazione. Per quel che riguarda alcune scene fino alla fine rimarrà il dubbio che esse siano delle allucinazioni, dei ricordi o dei desideri impulsivi.

Wounds, l’alcolismo, il delirium tremens, e le droghe

C’è una scena in particolare, in cui Will ha un’allucinazione su degli scarafaggi che gli percorrono tutto il corpo mentre guida, che fa pensare al delirium tremens come nessun’altra. Molte volte Will sembra avere delle vere e proprie allucinazioni circa scarafaggi che lo inseguono, gli percorrono il corpo o escono dal suo corpo.

Scena di quella che sembra un'allucinazione simile al delirium tremens con protagonisti gli scarafaggi in Wounds di Babak Anvari
Scena di quella che sembra un’allucinazione simile al delirium tremens con protagonisti gli scarafaggi in Wounds di Babak Anvari

In aggiunta a questo, al pari di Eric, anche lui comincia a sviluppare una mania di persecuzione e una paranoia sempre più opprimente. Altro sintomo questo del delirium tremens o dell’assunzione di droghe. Sul fatto che Will possa avere un problema con l’alcool e le droghe, ci viene anche in aiuto una scena in cui si parla di una cena con lo zio astemio della sua ragazza di cui Will teme il giudizio.

Lo gnosticismo pop e il percorso verso Dio

Da un certo momento in poi il film Wounds prende il via del misticismo. Parlo di misticismo perché non si può parlare di soprannaturale e basta, il regista è andato a prendere la tradizione gnostica rielaborandola in chiave violenta.

Inquadratura del film Wounds in cui si vede Garrett, uno dei ragazzi del gruppo di giovanissimi che aveva assistito alla rissa, cercare informazioni sulle conseguenze del rituale "Traslazione delle ferite", derivante dallo gnosticismo secondo la storia del film
Inquadratura del film Wounds in cui si vede Garrett, uno dei ragazzi del gruppo di giovanissimi che aveva assistito alla rissa, cercare informazioni sulle conseguenze del rituale “Traslazione delle ferite”, derivante dallo gnosticismo secondo la storia del film

Per di più è da questo momento in poi che cominciano ad apparire dei simboli divini molto forti che si ricollegano all’idea di essere seguiti, filmati o perseguitati.

Lo gnosticismo in Wounds di Babak Anvari su Netflix

Lo gnosticismo è una di quelle correnti spirituali antiche che ha avuto il suo revival nella seconda metà del ‘900. Una delle persone che ci ha più giocato e fantasticato sopra, sia in chiave letteraria che filosofica, è Philip K. Dick. Attualmente ci sono anche dei gruppi religiosi che praticano una forma di gnosticismo o ritorno allo gnosticismo cristiano.

Spiegare lo gnosticismo in poche righe sarebbe davvero impossibile, mi limiterò a descrivere per grandi linee i concetti base. Lo gnosticismo attesta che il mondo in cui viviamo sia il frutto di un errore da parte di un eone (gli eoni sono esseri superiori emanazione del principio divino, e formano tutti insieme, divisi in coppie di maschio e femmina, il Pleroma). Questo errore portò alla creazione di un demiurgo (divinità malvagia o falso Dio), creatore a sua volte della realtà materiale. Per uno gnostico l’illuminazione o il ritorno al divino primigenio si ottiene attraverso la conoscenza della realtà nascosta del mondo. Per una parte delle correnti gnostiche tutti gli esseri umani posseggono dentro di sé una “scintilla divina”, mentre per altre correnti solo pochi eletti tra di noi contengono dentro di se parte del divino primigenio.

Scena di Wounds, film Netflix, in cui si parla della "Traslazione delle ferite", un rituale segreto gnostico
Scena di Wounds in cui si parla della “Traslazione delle ferite”, un rituale segreto gnostico

Il mondo in cui viviamo, il mondo materiale, altro non sarebbe che una realtà fittizia governata dal demiurgo, piena di sofferenza e malvagità. La conoscenza del vero Dio e la comprensione della creazione del nostro mondo sono l’unico modo attraverso cui ottenere la salvezza.

Will come Sophia, l’Eone che portò alla nascita del Demiurgo

Una delle caratteristiche degli Eoni nello gnosticismo è quella di essere sempre accoppiati in due: da una parte il principio femminile e dall’altra il principio maschile. Il regista rende Will il parallelo di Sophia, l’Eone che nella tradizione gnostica porta alla creazione del falso dio e del mondo materiale. All’interno di Wounds infatti ci troviamo di fronte a una serie di coppie, non per forza amorose, ma coppie che rappresentano vari principi messi in relazione.

Carrie e Will durante una delle scene del film Wounds di Babak Anvari
Carrie e Will durante una delle scene del film Wounds di Babak Anvari

Da una parte abbiamo Rosie (la proprietaria del locale dove lavora Will) ed Eric, che sembrano uniti quantomeno da un’amicizia, tanto che Rosie chiederà al protagonista di andarlo a trovare perché impossibilitata a lasciare il bar. Rosie sembra simboleggiare il lato materno e premuroso, dove Eric rappresenta un po’ il trickster imprevedibile. Un’altra coppia poi è quella formata da Jeffrey e Alicia, che conosciamo fin dall’inizio del film. Infine poi, abbiamo la coppia formata da Will e Carrie, che vediamo subito essere non molto affiatata come ci si dovrebbe aspettare.

La nascita del Demiurgo tramite una serie di “ferite”

Will a un certo punto del film lascerà Carrie, dopo che lei – tra le altre cose – aveva commentato di come fosse necessario fare qualcosa per risolvere il problema degli scarafaggi. Lei rimane alquanto calma e distaccata, e questa cosa farà arrabbiare ancora di più Will perché sperava di generare almeno una reazione. Sarà a questo punto che Carrie pronuncerà una frase che si capisce ancora meglio, nel momento in cui si sa qualcosa di gnosticismo:

Sai cosa vuoi veramente? Niente. Perché non c’è niente che ti possa soddisfare. Tu sei una brutta persona, sei solo un corpo.

Carrie a Will dopo essersi lasciati

Will, ormai sempre più provato, si sente completamente solo e cerca di ricrearsi una relazione amorosa con Alicia, la quale gli risponde per l’ennesima volta di no. Dopo tutto questo percorso, ferito nell’animo e isolato, giungiamo all’ultima accezione di wound, che avevamo visto all’inizio: “avvolto”.

Divino come realtà interiore avvolta all’interno del mondo materiale

Alla fine del film Will ritroverà il cellulare dei ragazzi in un posto insospettabile. E da lì, come era avvenuto per tutto il film, riceverà dei messaggi in cui si parla di un regalo avvolto dalla carne. Il riferimento alla scintilla divina presente in ognuno o in alcuni di noi si fa ancora più chiaro. Sarà in questo momento infatti che Will deciderà di portare a compimento la nascita finale del divino nella casa di Eric, proprio attraverso Eric, il “ferito” per eccellenza, affermando:

Guariscimi, rendimi completo

Will al Demiurgo che sta per nascere

Un’altra interpretazione poi invece, sempre partendo dallo gnosticismo, è che Will abbia compiuto i passi necessari per l’ottenimento della conoscenza divina tramite il sacrificio di sangue. Questo meccanismo lo avrebbe portato a passare da corpo vuoto a portatore di “scintilla divina”.

L'occhio, immagine che appare sempre di più all'interno del film Wounds, e che rimanda al simbolo per eccellenza di Dio
L’occhio, immagine che appare sempre di più all’interno del film Wounds, e che rimanda al simbolo per eccellenza di Dio

E proprio sul finale torna il simbolismo del Dio come monade creativa rappresentato da un occhio. L’occhio che tutto vede e tutto giudica. Immagine che per tutto il film ci aveva accompagnati, che fosse l’obiettivo di una telecamera a parlare o un vero e proprio occhio inquietante a comparire quasi come una “bruciatura di sigaretta”. L’occhio che compare nel famoso simbolo massonico.

Alla luce di questo, qual’è il significato di Wounds? E del suo finale?

Io credo che il regista abbia voluto di proposito porre anche dei livelli di lettura più psicologici. Non è che una interpretazione sia meglio di un’altra. Tutti i livelli di lettura sono plausibili, ma credo che per il regista tutta la storia vada vista nel suo insieme. Magari ci saranno delle persone più allineate a una interpretazione piuttosto che un’altra, ma lui le mette tutte là. Saranno tutte allucinazioni da delirium tremens? Saranno i sintomi della PTSD? Sarà davvero un’epifania divina?

La cosa che trovo geniale però è quella di far riferimento allo gnosticismo applicandolo in modo fedele (almeno dal punto di vista degli archetipi) a un’ambientazione urbana contemporanea. L’altro punto interessante poi è l’unire tutte queste tematiche senza mai perdere troppo di vista l’equilibrio tra le parti, permettendo allo spettatore di decidere sempre quale interpretazione dare agli avvenimenti. La recitazione degli attori sicuramente ha aiutato tanto nella resa finale. Personalmente lo trovo un bel film horror, sperimentale anche a suo modo, visto che non è da tutti proporre il misticismo gnostico come filo conduttore. Aver osato era per Babak Anvari una lama a doppio taglio, tanto che questo lo si vede anche nei risultati delle recensioni critiche. Molti tra il pubblico poi non sono riusciti a capire il film fino in fondo, in tutti i suoi rimandi.

Personalmente però credo che questo sarà un film che tra un po’ di tempo verrà positivamente rivalutato e spero che porti sempre più registi a osare. Anche perché non se ne può davvero più di film horror posticci e copie di copie di copie di copie.

di Eleonora D’Agostino

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