Yoko Ono, l’artista “sconosciuta più famosa del mondo”

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Di Redazione Metropolitan

Quando si parla di un’artista come Yoko Ono si devono fare i conti con una serie di stereotipi. Buona parte della critica e una parte dei fans dei Beatles, l’hanno marchiata come la colpevole dello scioglimento dei Fab Four. Si vuole spesso vederla come una specie di strega che ha plagiato John Lennon e ha approfittato del suo matrimonio con lui per emergere.

Ma spesso si dimentica che la Ono artista esisteva già da ben prima del suo incontro con Lennon, che i Beatles erano già in crisi da prima del suo arrivo e che lei è una donna che negli anni ha fatto tanta arte che merita rispetto. Sopravvivendo a critiche e vicende personali pesanti, senza mai smettere di sperimentare. Per fortuna, decennio dopo decennio, la sua figura è stata rivalutata. Ricordiamo la vita e la carriera dell’artista giapponese.

Yoko Ono, infanzia e giovinezza

Yoko Ono nasce il 18 febbraio 1933 a Tokyo, in un contesto privilegiato. La sua è una delle più ricche famiglie di banchieri giapponesi. Frequenta scuole e istituti prestigiosi e l’educazione sua e dei fratelli è impartita da bambinaie. Sopravvissuta ai bombardamenti in un bunker, la famiglia Ono, finita la guerra, si trasferisce negli Stati Uniti. Yoko si iscrive al prestigioso Sarah Lawrence College di New York. È in questi anni che i genitori disapprovano il suo stile di vita bohémienne, punendola perché frequenta persone considerate inferiori al suo rango. Yoko Ono adora circondarsi di artisti e poeti e visitare gallerie d’arte, sognando di poter esporre in futuro anche lei, i propri lavori.

Altra sua grande passione è la musica. Intrecciando storie con dei musicisti, attraversa rocambolesche vicende personali e sentimentali. Nel 1956 Yoko si sposa per la prima volta, con il compositore Toshi Ichiyanagi. I due divorziano nel 1962 e in questo stesso anno l’artista sposa il jazzista e produttore statunitense Anthony Cox. Anche questo matrimonio termina presto, già nel 1964. La custodia della figlia nata dall’unione, Kyoko Chan Cox, dopo il divorzio, è assegnata in forma permanente alla Ono. Tuttavia nel 1971 Cox è rapita dal padre e scompare. La Ono ritroverà sua figlia solo nel 1998.

L’esordio nel movimento Fluxus

La carriera artistica di Yoko Ono inizia all’interno del Fluxus, un’associazione libera di artisti d’avanguardia, che si sviluppa nei primi anni ’60. Lei è proprio una dei primi esponenti del movimento ed anche dell’arte concettuale e della performance. Una delle sue performance più famose è Cut Piece, durante la quale, stando seduta su un palco, invita il pubblico a tagliare con delle forbici i vestiti che ha addosso, fino a restare nuda. Dirige anche alcuni film sperimentali. La sua arte all’epoca è spesso stroncata dai critici, soprattutto quando la sua vita e la sua arte si uniscono alla carismatica figura di John Lennon. Il lavoro dell’artista giapponese sarà rivalutato solo in seguito.

E’ nota l’antipatia che la Ono ha suscitato quando, secondo le cronache, avrebbe decretato la fine dei Beatles, sposando Lennon e allontanandolo dal gruppo. Ma quando i due si sono incontrati la prima volta nel 1966, in una galleria londinese, in realtà la tensione all’interno dei Fab Four era già al limite, per precedenti discordanze artistiche. La rottura coi Beatles in coincidenza con l’arrivo di Yoko, è semmai sintomo che Lennon desiderava già ampliare i propri orizzonti, dal punto di vista personale, artistico e musicale.

Yoko Ono, Why (1970)

L’ arte e l’ attivismo di Yoko Ono

Yoko Ono è l’artista sconosciuta più famosa del mondo: tutti sanno chi è, ma nessuno sa che cosa fa” – John Lennon

E’ riduttivo parlare di un’artista come Yoko solamente come la musa/collega/moglie del geniale John Lennon e certamente scorretto e datato, individuarla come facile capro espiatorio per la fine dei Beatles. E’ giusto ricordare che Yoko, con e senza l’ingombrante e amatissimo partner, è sempre stata un’artista innovativa. Per altro, tuttora molto attiva in più ambiti. Dopo diversi album registrati con Lennon a partire dal 1968, il primo lavoro da solista di Yoko Ono è Yoko Ono/Plastic Ono Band, pubblicato nel 1970. La sua musica esplora il cosiddetto primal scream, le urla più primitive, vocalizzi ruvidi e crudi, forse influenzati anche dal teatro  giapponese. Probabilmente la canzone più famosa dell’album è Why, durante la quale lei urla la parola “why” (“perché?”) per 5 minuti.

L’artista esplora le varie sfumature del rock sperimentale e anche il punk. Suona pianoforte e tastiera. Ha pubblicato 28 album. Ma Yoko è anche una grande attivista politica, una figura entrata nella cultura di massa con le sue provocazioni e la sua sperimentazione continua. Ha sostenuto diverse cause femministe e campagna a favore dei diritti degli omosessuali. Ha diffuso messaggi di pace: in questo senso, l’operazione più nota è la performance realizzata col marito alla fine degli anni ’60, Bed in, una protesta pacifica verso la guerra del Vietnam. Ancora oggi, vicina ai 90 anni, non se ne sta di certo con le mani in mano: continua a creare eventi, quadri e installazioni, sempre a favore della pace.

A cura di Valeria Salamone

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