Zara chiude oltre 1200 negozi in tutto il mondo: crollo delle vendite post coronavirus

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Di Redazione Metropolitan

La pandemia di coronavirus pesa anche sulla aziende internazionali: dopo la chiusura di 7 punti vendita di H&M, anche Zara si prepara ad abbassare la serranda di oltre 1200 negozi situati in tutto il mondo. Il crollo delle vendite che ha caratterizzato il periodo post lockdown ha fortemente influito sul fatturato di un colosso della moda amato da giovani e meno giovani.

Coronavirus, Zara chiude oltre 1200 negozi nel mondo

Il 2020 è stato un anno da dimenticare per il commercio. A risentirne non sono state solo le piccole e medie imprese, ma anche colossi internazionali come Zara, lo store fondato negli anni ’60 da Amancio Ortega. Nel primo trimestre, infatti, le vendite di Zara – gigante spagnolo dell’abbigliamento Inditex – sono calate del 44% fermandosi a 3,3 miliardi di euro, con una perdita pari a 409 milioni di euro. Il corrispondente periodo del 2019 aveva invece segnato un fatturato di 5,9 miliardi. Per il colosso dell’abbigliamento si tratta della prima chiusura in rosso mai registrata negli ultimi 20 anni.

Per questo motivo la catena sta già pensando di investire maggiori risorse nella vendita tramite e-commerce, mentre intente procedere con la chiusura di oltre 1200 store tra Europa e Asia.

La svolta dell’e-commerce

Un dato che si mostra in contro tendenza rispetto al precedente sono le vendite realizzate attraverso il commercio online. Infatti, mentre gli store fisici hanno registrato un calo del fatturato del 44%, l’e-commerce è invece aumentato del 50% nel primo trimestre del 2020. Complice il lockdown conseguente alla pandemia, il solo mese di aprile ha segnato un balzo degli acquisti online pari al 95%. Il mese di maggio ha segnato invece un calo del 51% delle vendite negli store su base annua, mentre la prima settimana di giugno ha visto un calo del 34%.

Il gruppo spagnolo Inditex ha già investito 2,5 miliardi di euro per rafforzare la piattaforma online e intende sbloccare ulteriore denaro per implementare l’e-commerce. Le previsioni per gli anni a venire vedono un incremento dal 14 al 22% delle vendite online nelle annate comprese tra il 2019 e il 2022. Per il 2020, invece, il presidente del colosso spagnolo auspica “un recupero progressivo delle vendite“.