L’inverno è arrivato e necessita di una playlist speciale! Solitamente è un periodo di riflessione, un momento in cui si è portati a guardarsi dentro e guardare alla propria vita, anche con una certa malinconia. Fuori fa freddo e si tende a rimanere in casa e, magari davanti ad una bella tazza di cioccolata calda, si può trovare calore anche nelle canzoni che negli anni hanno preso ispirazione dalla stagione più fredda. Buon ascolto!
1. Inverno – Fabrizio de André
Dal secondo album di inediti del grande Faber: Tutti morimmo a stento, del ’68. Uno dei primi esempi di concept album dove il motivo portante è la morte sia fisica che psicologica dell’individuo. Inverno è un’ode al trascorrere ciclico delle stagioni, metafora della vita, laddove a periodi bui e malinconici susseguono estati, dunque fasi di ritrovato calore e rinascita. L’attesa di un’altra estate è, dunque, un bagliore di speranza e la morte rappresenta un passaggio.
2. Il Mare d’Inverno – Loredana Berté
Brano tra i più conosciuti della Berté, presente nell’album Jazz dell’83. Scritto interamente da Enrico Ruggeri che dichiarò di essersi ispirato alle sue vacanze da giovane trascorse a Marotta, in provincia di Pesaro-Urbino. È una visione inedita del mare, che solitamente è protagonista delle canzoni estive. In questo caso il mare d’inverno e, di conseguenza, le località balneari sono metafora di una condizione di solitudine che può arrivare anche improvvisa come un vento agitato.
3. A Winter’s Tale – Queen
Secondo singolo dell’album Made in Heaven, pubblicato nel ’95, a circa quattro anni dalla scomparsa di Mercury, il quale, presumibilmente, la scrisse pensando a Montreaux, cittadina svizzera dove trascorse gran parte dei suoi ultimi anni. L’atmosfera è sognante, infatti Freddy si chiede Am I dreaming?. È anche l’ultimo brano che il cantante riuscì a scrivere per intero.
4. Le Case d’Inverno – Luca Carboni
Brano dell’89, presente all’interno di Persone Silenziose, quarto album del cantautore bolognese. Il cantante associa la luce giallognola degli ambienti illuminati artificialmente nelle giornate d’inverno a una sensazione di malinconia. Ricorda momenti d’infanzia in cui cercava di sfuggire alla sensazione che gli trasmetteva quella luce, momenti di incomprensione con i genitori, sempre pronti a dare ordini e consigli e molto meno disposti a cercare di capire. Come le madeleines di Proust, la luce gialla che vede adesso Luca è una luce che gli riporta alla mente delle sensazioni ben precise, compreso l’odore del cibo di quelle cucine indietro nel tempo. E il Luca di oggi si sorprende, tuttavia, in alcuni momenti, a ricercare quella malinconia.
5. Snow (Hey Oh) – Red Hot Chili Peppers
Da Stadium Arcadium del 2006. Un brano che è stato poi utilizzato per diversi spot pubblicitari e che è stato inserito in alcuni episodi di serie televisive. È stato scelto anche da Steve Jobs per il Keynote che presentò al mondo il primo iPhone. Nel video compaiono immagini, a colori e in bianco e nero, girate da Nick Wickham durante un concerto della band nel 2006 in New Jersey.
6. La Glaciazione – Subsonica
Singolo che anticipò la pubblicazione di Eclissi, nel 2007, quinto lavoro della band torinese. Il testo descrive una situazione quasi apocalittica. L’imminente fine del mondo, avvolta dalla nebbia, in cui anche i tramonti, che una volta erano rossi e ardenti, ora appaiono gelidi. Così come gli occhi di lei sono ormai due orbite vuote e nel suo cuore soffia un altrettanto gelido vento. Moriranno le ultime stelle e la nostra “sazia e spenta civiltà” scomparirà. Tutto questo vuoto esploderà.
7. La Neve Se Ne Frega – Ligabue
La canzone si trova all’interno di Mondovisione, del 2013. È ispirata all’omonimo romanzo che il Liga aveva scritto nove anni prima e, in particolare, fa riferimento al momento in cui i due protagonisti si parlano sotto la neve, che copre qualsiasi cosa, e riescono quindi a dirsi tutto quello che volevano dirsi, senza essere controllati dal “Piano Vidor”. La neve assume ancor di più il ruolo di elemento “purificante” e liberatorio.
8. Fifteen Feet of Pure White Snow – Nick Cave & The Bad Seeds
Secondo singolo di No More Shall We Part del 2001. Il video del brano vede la band suonare all’interno di un ex edificio del Comitato Centrale del Partito Comunista del Kazakistan. Fra le persone che ballano sono riconoscibili diversi attori e musicisti. In questo caso, a dispetto del suo colore candido, la neve è paralizzante. Il protagonista del brano si trova sotto quindici piedi (circa quattro metri e mezzo) di candida neve e non riesce a farsi ascoltare. Prova a chiedere aiuto, agita le mani, ma è ormai quasi congelato e nessuno gli risponde.
9. Aria di Neve – Sergio Endrigo
Un brano struggente contenuto nel primo album omonimo del grandissimo Sergio Endrigo, del 1968 (dello stesso disco facevano parte anche il capolavoro Io Che amo solo Te, Via Broletto 34 e Il Soldato Napoleone). L’artista raccontò che aveva scritto Aria di Neve in seguito ad un innamoramento finito male, capitato in un periodo in cui aveva anche problemi economici. Stilisticamente, Endrigo disse di differire molto dai parolieri dell’epoca, probabilmente a causa del suo carattere “austro-ungarico” che gli faceva approcciare in maniera diversa le faccende d’amore.
10. Snowman – Sia
Secondo estratto da Everyday is Christmas, primo album natalizio pubblicato dall’artista australiana nel 2017, composto completamente da inediti. Nel brano la cantante si rivolge direttamente al pupazzo di neve di cui è innamorata, dicendogli di non piangere perché le lacrime finirebbero per scioglierlo e lei non potrebbe più abbracciarlo e confidargli i suoi segreti.
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Emanuela Cristo
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