Nel dicembre 2011 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato l’11 ottobre come la Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze. La Giornata è stata indetta dall’ONU in memoria delle milioni di giovani donne che nel mondo sono vittime di violenze, abusi e discriminazioni. Lo scopo della giornata è quello di sensibilizzare l’opinione mondiale sulla situazione di grande svantaggio e discriminazione in cui bambine e ragazze si trovano a vivere in grandi parti del mondo. Questa diseguaglianza porta un minore accesso all’istruzione, ai diritti, all’assistenza medica e, in molti paesi, si traduce in violenza, sfruttamento, matrimoni già in tenera età e gravidanzeprecoci con tassi di mortalità elevatissimi. Le azioni di sensibilizzazione sono chiamate “Girls Takeover”, consentono alle ragazze di essere ascoltate e viste in posizioni in cui non sono normalmente rappresentate. Questo è un modo per rendere visibile il diritto delle ragazze a sviluppare il loro pieno potenziale e ad assumere ruoli di leadership
Migliaia di bambine e ragazze di tutto il mondo, dal Paraguay al Bangladesh, occupano ogni anno, per un giorno, posizioni di potere nei media, nelle imprese e nelle istituzioni politiche, per porre fine ai pregiudizi e alle discriminazioni di cui sono vittime e rivendicare la libertà e il diritto ad essere rappresentate in ogni ambito della società. Secondo il rapporto “Every Last Girl: free to live, free to learn, free from harm”, lanciato oggi da Save the Children, il Niger è il posto peggiore al mondo dove essere una bambina o una ragazza, la Svezia il migliore. Altri due Paesi scandinavi, Finlandia e Norvegia, occupano il secondo e il terzo posto in classifica, mentre l’Italia si piazza in decima posizione, davanti a Spagna e Germania.
I crimini su minori
![11 Ottobre Giornata Mondiale delle Bambine e delle Ragazze -Photo Credits: abitarearoma.it](https://metropolitanmagazine.it/wp-content/uploads/2022/10/ragazze.jpeg)
Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma, sindacato dell’Arma dei carabinieri, afferma :
«L’Italia nel 2021 ha raggiunto un triste primato: il Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale ha rilevato infatti che lo scorso anno si sono verificati 6.248 crimini su minori, la maggior parte ai danni di bambine e ragazze (64%), superando per la prima volta la quota seimila. La Giornata mondiale delle bambine dell’11 ottobre ci invoglia a prestare maggiore attenzione al futuro delle nostre cittadine, sovraesposte a rischi per la sicurezza tanto online quanto nei luoghi pubblici. Purtroppo però le autorità, pur volendo assolvere alla salvaguardia delle categorie più fragili del Paese con ogni risorsa a disposizione, si scontrano spesso con le preoccupanti falle nell’applicazione del codice rosso per violenza sessuale: un aspetto che sottrae garanzie alla popolazione. Oggi si contano in Italia 1.332 casi di violenze sessuali, l’88% subite proprio da giovani donne: per accogliere le loro richieste di aiuto bisogna snellire le procedure di intervento a carico delle Forze dell’Ordine e contribuire a rendere la denuncia uno strumento proattivo per la legalità, non una chimera».
Tra tutti i reati a sfondo sessuale considerati, la prevalenza delle vittime è largamente di genere femminile. Fra questi la percentuale più alta sono bambine vittime di violenza sessuale aggravata (aumentata in un anno del 41%) e violenza sessuale (88% e 87%). Ed è così anche per gli atti sessuali con minorenne (83%), la detenzione di materiale pornografico (82%), la corruzione di minore (76%), la prostituzione minorile (67%) e per la pornografia minorile (69%). Le Nazioni unite confermano che una donna su tre nel mondo (736 milioni) ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita da un uomo, mentre 15 milioni di ragazze fra i 15 e 19 anni hanno subito rapporti sessuali contro la propria volontà dal partner. Queste percentuali, come comunica l’Organizzazione mondiale della sanità, sono invariate da 10 anni.
I diritti delle bambine e delle ragazze nel mondo: i dati
I dati ci raccontano da un lato i grandi progressi fatti a livello globale nel contrastare i matrimoni e le gravidanze precoci, le mutilazioni genitali femminili o la partecipazione scolastica delle bambine, dall’altro la persistente sperequazione nelle opportunità lavorative, nella rappresentanza politica e nelle retribuzioni, così come l’aumento, anche in luoghi insospettabili, degli aborti selettivi (si stima che manchino all’appello 142 milioni di donne), della violenza di genere e delle discriminazioni online o della pornografia che, nella sola Italia, ha visto un aumento del 333% negli ultimi 10 anni.
Milioni di bambine e ragazze, nel mondo, sono costrette ad abbandonare la scuola, ad occuparsi della famiglia e della casa, a sposarsi prematuramente con uomini molto più grandi di loro e a rinunciare per sempre alla propria infanzia e al proprio futuro. I dati ci offrono una panoramica delle violazioni più eclatanti dei diritti di questa fascia di popolazione.
Ancora oggi, in molti Paesi del mondo la vita quotidiana di milioni di bambine è segnata da prassi e comportamenti che violano i loro diritti fondamentali.
Italia, la condizione delle bambine e delle ragazze
Purtroppo, anche in Italia bambine e ragazze devono fare i conti con situazioni di svantaggio e discriminazioni di genere. Le ragazze studiano più dei loro coetanei maschi, hanno mediamente voti migliori e percorsi di studio più regolari, si laureano più degli uomini. Ma faticano di più a trovare lavoro e ricevono stipendi più bassi. Anche in settori ad alta occupabilità, a cinque anni dal conseguimento della laurea il tasso di occupazione dei maschi è più elevato rispetto a quello delle giovani donne (7,5%) e la busta paga più pesante del 23,6 per cento.
In base ai dati elaborati dal Comando Interforze della Polizia di Stato, nel 2018 sono stati 5.990 i minori vittime di reati in Italia (+3% rispetto al 2017, il 43% in più rispetto al 2009), quasi sei su dieci erano bambine e ragazze. Oltre 1.900 minori hanno subìto reati all’interno della famiglia, mentre la violenza sessuale è il secondo reato in termini di vittime: 656 nel 2018, l’89% bambine e ragazze. A queste vanno aggiunte le vittime di violenza sessuale aggravata, che ha visto lo scorso anno 383 vittime, l’84% femmine. In diminuzione le vittime legate alla prostituzione minorile (-3%, per il 64% femmine), mentre cresce del 3% il numero di minori vittime di pedo-pornografia: in tutto 199, per l’80% bambine e ragazze.
Mariapaola Trombetta
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