28 Aprile 1932: si annuncia la scoperta del vaccino contro la febbre gialla

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Di Sabrina Baiocco

Il 28 Aprile 1932 ci fu l’annuncio della scoperta del vaccino contro la febbre gialla. Si cominciarono sperimentazioni di siero-profilassi passiva su scimmie e cavalli e di seguito ci fu una vaccino-profilassi antimalarica, che portò alla produzione di due vaccini attenuati. Il primo vaccino fu quello neurotrofico francese e il secondo fu il vaccino 17D americano. Grazie ad essi si osservò un rapido crollo dell’incidenza della malattia, fino all’immunizzazione contro la febbre gialla ottenuta da Max Thieler. Il medico sudafricano fu premiato nel 1951 con il premio Nobel per la medicina.

L’Africa all’origine della febbre gialla che portò alla produzione del vaccino

Vaccino febbre gialla 1932
Scoperta vaccino febbre gialla 1932

La febbre gialla è detta anche febbre “amarilla” ovvero delle Antille, ed è portata da un virus a singolo filamento di RNA della famiglia flaviviridae. È trasmesso dalle zanzare infette attraverso la puntura. La trasmissione avviene specialmente attraverso le zanzare “aedes aegypti”. I contagi sono molto frequenti in Africa dove la malattia in alcune zone è dichiarata endemica, come nel Sud America e in Africa. Nei primi giorni successivi all’infezione la malattia si manifesta con una febbre molto alta, vomito e cefalea. Solo il 20% degli infetti si ammala in forma grave. La malattia porta ad un ingrossamento del fegato e per questo il colore degli occhi e della pelle appaiono gialli.

Alla malattia venne dato proprio per questo motivo il nome di febbre gialla. L’epidemia è prevenuta dalla vaccinazione di massa. Dopo la scoperta del 1492 di Colombo, gli orizzonti del nuovo mondo si allargarono fino all’Africa e si toccarono mari tra vecchio e nuovo mondo. Qui iniziò a circolare l’epidemiologia di nuove malattie infettive, come la febbre gialla che ha origine proprio in Africa. Si pensa che la sua diffusione ebbe luogo attraverso il commercio degli schiavi nel XVII secolo. La prima segnalazione della febbre gialla si ebbe nel 1635 dal padre gesuita Breton nelle Americhe. Successivamente nel 1692 si iniziò a descrivere un’epidemia di febbre gialla in Brasile. Solo nel 1854 si ipotizzò che la febbre gialla poteva essere trasmessa da una zanzara.

Thieler e Smith contro la temuta febbre gialla

L’ipotesi che il virus era portato dalle zanzare portò a diverse sperimentazioni che condussero alla produzione di due diversi vaccini nel 1932. Il primo fu quello francese, dove il virus umano venne trasferito nei topi. La seconda sperimentazione vaccinale fu quello americana, il vaccino fu chiamato 17D. Quest’ultimo invece veniva trasferito negli embrioni di pollo. Il vaccino francese fu dispensato dal 1939 al 1959, con la somministrazione di quasi 40 milioni di dosi unite al vaccino del vaiolo. L’incidenza della malattia calò drasticamente, ma ci furono numerosi casi di encefaliti nei bambini. Per questo motivo  il vaccino fu successivamente utilizzato nei bambini al di sopra dei 10 anni.

Lo stesso vaccino vede la fine della sua produzione nel 1980. Il secondo vaccino, quello americano, verrà prodotto nel 1937 tramite gli scienziati Theiler e Smith e fu soprannominato 17D. Theiler Fu premiato nel 1951 con il premio Nobel per la medicina. Si vaccinò in larga scala in Brasile e la copertura vaccinale verrà stimata nel 95% negli individui che venivano vaccinati. Nel 1940 però si segnalavano casi di grave encefalite in Brasile, Regno Unito Francia e Stati Uniti. Questo portò inesorabilmente a non vaccinare i bambini sotto i sei mesi di vita. In Africa l’uso di questo vaccino determina un crollo dell’epidemia di febbre gialla. Un altro focolaio si presentò nel 1961 In Africa occidentale e andava a colpire i bambini nati dopo l’ultimo ciclo vaccinale.

La vaccinazione fornisce immunità a vita

Ad oggi si effettua la vaccinazione 10 giorni prima di un viaggio e fornisce immunità a vita. Rimane fortemente raccomandata nella maggior parte dei paesi dell’Africa e dell’America latina. I paesi per cui rimane d’obbligo il certificato di vaccinazione sono quelli dove è più presente il vettore zanzara e l’importazione del virus da questi paesi potrebbe provocarne la diffusione mondiale. La vaccinazione è efficace al 100% e la fatalità dopo aver contratto la malattia è maggiore del 60% negli individui non immunizzati. Il vaccino attuale ha una tolleranza ottima. Il certificato della vaccinazione diventa valido solo con l’approvazione dell’OMS e rilasciato da un centro di vaccinazione contro la febbre gialla. La validità della vaccinazione comincia a partire dal decimo giorno seguente quest’ultima.

I vari cicli della febbre gialla

Il virus è decretato endemico nelle regioni tropicali dell’Africa e dell’America centrale. L’OMS stima che circa ogni anno dalle 84.000 alle 170.000 persone contraggono la febbre gialla, e ogni anno ne muoiono in media dai 29.000 ai 60.000. La malattia a tre cicli diversi: ciclo silvestre, ciclo intermedio presente solo in Africa e ciclo urbano. Il primo ciclo è enzootico, ovvero deriva da zanzare tipiche delle foreste tropicali e ha come ospite eccellente le scimmie. La trasmissione all’uomo avviene prettamente nella giungla, direttamente da una zanzara infetta. Solo in Africa si presenta il ciclo intermedio, detto di savana, che avviene tramite altre specie di zanzare chiamate “aedes”. Il ciclo urbano si presenta solo quando il soggetto infetto fa di ritorno a un’area urbana, dove sia presente il vettore originario dell’Africa, ma diffuso anche in fasce equatoriali e tropicali.

Sabrina Baiocco

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