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30 Agosto 1987: Street fighter debutta nelle sale giochi

Street fighter è probabilmente la saga di videogiochi più conosciuta fra la generazione dei millennials. Un sistema di gioco innovativo per l’epoca, dove si affrontano due combattenti di strada a colpi di onde d’energia e salti spettacolari. Una perla che ha in seguito portato a molti sequel e spin off.

Street fighter, il fortunato debutto nelle sale giochi nipponiche

La fortuna del picchiaduro firmato Capcom arrivò tuttavia nel 1991, quando il sequel Street fighter II iniziò a spopolare in tutte le sale giochi mondiali insieme al brutale Mortal Kombat. Tuttavia già dal primo episodio della serie si poté notare un nuovo modo di giocare, con interfacce più veloci rispetto la concorrenza dell’epoca.

I personaggi selezionabili erano solo due, Ken e Ryu, agilissimi esperti di karate abili nel lanciare sfere di energia dalle mani. I nemici da battere dieci. La costruzione del gameplay era la classica arcade dell’epoca, rimasta pressoché invariata negli anni. Si cominciava infatti con livelli facili per salire gradualmente di difficoltà. L’incontro si svolgeva al meglio dei tre round ed il giocatore doveva affrontare nemici in quattro paesi: Stati uniti, Giappone, Regno unito e Cina.

La trama, efficace nella sua semplicità, immediata e coinvolgente:

Sagat, campione di Muay Thai, annoiato dagli avversari che riesce a battere con semplicità, organizza un torneo di arti marziali. Ryu e Ken decidono di iscriversi per mettersi alla prova con i guerrieri più forti del pianeta. Da li in poi spettacolari combattimenti portano Ryu a scontrarsi in finale con Sagat stesso, desideroso di confrontarsi con qualcuno alla sua altezza.

Street fighter è stato senza ombra di dubbio il precursore di una fortunata serie che tutt’ora, a distanza di trentacinque anni dal suo lancio, continua ad essere tra le più apprezzate. I combattimenti uno contro uno sui cabinati riportano alla memoria dei più anziani un tipo di videogame ormai estinto. Tuttavia il fascino del gioco, nonostante l’avanzare dei lustri ed il calo delle vendite dei picchiaduro, rimane invariato. Basti pensare che stiamo parlando di una delle serie più longeve della storia, capace di sfornare ben 147 diversi personaggi giocabili in 35 anni ed ispirando giochi come King of fighters, Fatal fury o Tekken.

Andrea Pastore

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