La situazione per gli sport di contatto non migliora. Il nuovo DPCM 14 luglio non ha, purtroppo, alleggerito le restrizioni che regolano l’attività degli sport di contatto, tra cui pallavolo e beach volley. Nel dare l’ennesimo aggiornamento del protocollo, la Federvolley ha espresso tutta la propria delusione per lo stallo che compromette ulteriormente la stagione sulla sabbia.
Comunicato FIPAV: “Delusione per situazione di stallo che penalizza ripartenza beach volley”
La Federazione Italiana Pallavolo, in base al DPCM del 14 luglio ha prorogato l’attuale versione (la numero 5, ora divenuta 6) del protocollo di ripresa degli allenamenti. La FIPAV rende noto che, purtroppo, il testo è rimasto invariato rispetto al precedente in continuità con quanto disposto dagli organi di Governo. Al contempo la Federazione Italiana Pallavolo ci tiene a sottolineare la profonda e crescente delusione per una situazione di stallo che di fatto non permette la ripartenza della più che attesa attività di beach volley che in questo periodo dell’anno avrebbe conosciuto la sua massima espressione.
La Fipav ribadisce con convinzione sempre maggiore che a questo punto sarebbe stato auspicabile attendersi un’apertura da parte della normativa governativa che avrebbe consentito delle variazioni più strutturali del protocollo stesso e quindi una progressiva normalizzazione dell’attività sportiva, soprattutto quella sulla sabbia. È doveroso ricordare ancora una volta che l’attuale documento FIPAV consente unicamente l’attività degli allenamenti e si basa su principi fondanti quali: il rispetto del distanziamento sociale, le porte chiuse della struttura e il divieto di assembramento. La Federazione Italiana Pallavolo, confidando nel senso di responsabilità dei propri tesserati e degli addetti ai lavori, tiene a ribadire che resta di fondamentale importanza l’adottare comportamenti di buon senso sempre nel rispetto delle prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di diffusione da Covid-19; così come è di primaria importanza la tutela dei rappresentati legali delle società.
Protocollo invariato: in allenamento distanziamento o mascherine
La FIPAV ha dunque “aggiornato” il protocollo, che cambia enumerazione ma non la sostanza. Infatti, sono permesse “tutte le forme individuali di allenamento” e “qualsiasi esercitazione in cui sia rispettata la distanza di sicurezza di almeno 2 metri“. Il 2vs2 è dunque consentito “non prevedendo “attacco contro muro” o “la ricezione in zone di conflitto”, salvo che non venga indossata la mascherina“. La Federvolley, tramite il comunicato sopra riportato, ha sottolineato come questo sia dovuto alle decisioni del Governo di mantenere le severe restrizioni per gli sport di contatto. Questa situazione di stallo riguarda dunque molte discipline, non solo sitting volley, pallavolo e beach volley.
Mentre un’ottimista calcio italiano pensa di riportare i tifosi allo stadio, gli altri sport di contatto devono ancora attenersi all’attuale provvedimento, che fino al 31 luglio ne limita fortemente l’attività. Le squadre di pallavolo, per esempio, hanno già ripreso la preparazione in vista della prossima stagione ma non potranno svolgere un programma di allenamenti completo. Il problema riguarda in particolar modo il beach volley, che di fatto sta perdendo gran parte della stagione. I tornei sulla sabbia sono ripresi in diversi paesi d’Europa, con il “King of the Court” ed i Campionati Europei confermati in settembre. Per quanto riguarda i tornei in Italia, a settembre dovrebbe svolgersi il “King and Queen of the Beach”. Abbandonata ormai l’idea che il Governo possa riconsiderare la classificazione di pallavolo e beach volley come sport di contatto, l’auspicio è che nelle prossime settimane possa arrivare un’apertura.
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