Jack Frusciante è uscito dal gruppo è il libro d’esordio di Enrico Brizzi, edito nel 1994. Nel nuovo appuntamento della rubrica Letteratura per l’Infanzia un romanzo di formazione diventato, successivamente, un vero e proprio caso editoriale.
Jack Frusciante è uscito dal gruppo: scardinare le consuetudini
Enrico Brizzi ha appena vent’anni quando, nel 1994, pubblica il suo primo romanzo d’esordio per Transeuropa. Successivamente, la popolarità del testo cresce grazie ad una citazione sul libro da parte di Umberto Eco: lo scrittore, infatti, ne parlò su una sua rubrica che redigeva per l’Espresso. La fama di Jack Frusciante non si arresta: è finalista al Premio Campiello nel 1995, vince il Premio Bergamo, è inserito nella collana Miti di Mondadori, ed è tradotto in ventiquattro paesi. Già dal titolo del libro si evince una vena anticonformista: il titolo del romanzo, infatti, si riferisce ad un episodio realmente accaduto, datato 1992.
John Frusciante – l’allora chitarrista dei Red Hot Chili Peppers – decide di lasciare, improvvisamente, il gruppo in un momento in cui la sua popolarità era all’apice. Tale episodio smuove la coscienza del protagonista e l’atto di ”uscire dal gruppo”, assume una simbologia ben precisa: non adattarsi alle consuetudini, rompere gli schemi sociali. La dedica di Enrico Brizzi riguardante il libro è per Andrea Pazienza, fumettista, e Pier Vittorio Tondelli, entrambi esponenti della cultura emiliana del decennio precedente.
Un romanzo di formazione impregnato di realismo
Protagonista dell’opera è Alex, un diciassettenne anarchico ed arrabbiato con il mondo. A far sfondo alla storia una Bologna del 1992. Appartenente ad una famiglia della medio-borghesia, il novello ”Jack Frusciante”, conduce una vita tipica di ogni adolescente: gli amici, le lezioni al liceo classico Caimani, la musica punk e le discussioni con i genitori. E’ una domenica pomeriggio quando Alex riceve una telefonata da Adelaide – detta Aidi – la quale vuole prestargli una raccolta di poesie di Edward E. Cummings, di cui avevano discorso tempo prima. Si danno appuntamento sotto le due torri di Bologna, trascorrendo l’intero pomeriggio a parlare. Il protagonista si innamora ma, seppur Aidi provi interesse per il ragazzo, non riesce a lasciarsi andare con egual trasporto. Alla dichiarazione di Alex, la ragazza finisce per tirarsi indietro. Il novello ”Jack Frusciante” resta, così, improvvisamente solo dopo tanti giorni trascorsi insieme ad Aidi. Per sopperire alla sua mancanza, legge un libro che la stessa ragazza gli aveva prestato: Il gabbiano Jonathan Livingston. Il motivo del rifiuto di Aidi è solo uno: aderendo ad un programma di scambio culturale con gli Stati Uniti, dovrà recarsi a studiare lì per un anno interno.
Jack Frusciante è uscito dal gruppo: critica alle pressioni sociali
Nonostante gli amici di sempre Alex, in seguito, incontrerà Martino, una figura emblematica. La nuova conoscenza del protagonista di Jack Frusciante è uscito dal gruppo, è un ventenne facoltoso, appassionato di cinema e con un passato abbastanza problematico. Aidi e Alex , intanto, riprendono a frequentarsi affermando di voler solo un’amicizia. Tuttavia, i turbamenti adolescenziali scalpiteranno nella loro relazione: i due, in realtà, provano un reciproco sentimento amoroso. Il testo è riboccante di riferimenti letterari e umanistici, così come i discorsi dei due ragazzi: nelle lunghe interazioni fra Aidi e Alex si parla di letteratura, di Baudelaire o del Piccolo Principe; ma, anche, di come fuggire dai condizionamenti sociali e le convenzioni che, indirettamente, imprigionano ogni essere. L’idillio platonico è però distrutto da una violenta scossa psicologica: Martino è arrestato fuori dalla discoteca poiché in possesso di cannabis. L’amico si suicida, in quanto, non riesce a fronteggiare la vergogna di dover subire un processo. Alex riflette sulla pressione sociale e sulla necessità di costruire un percorso individuale e consapevole.
Combattere il convenzionalismo con la vita: analogia con la teoria di Schopenhauer
Alex capisce realmente, per la prima volta, cosa sia la pressione sociale su cui tanto ha dibattuto e riflettuto. Anche lui, come tutti, contribuisce ad alimentarla con il suo comportamento. E’ questo il momento in cui si rende conto di come sia fondamentale cercare e crearsi un percorso individuale: coltivare la propria unicità, andare contro la regola comune, a prescindere da quei dettami che famiglia e società impongono. Martino sceglie la via più veloce per combattere le regole imposte: ma Alex capisce che si può combattere il conformismo soprattutto con la vita, facendo prevalere la propria personalità e la propria volontà.
In questa riflessione c’è tutta la teoria Schopenhaueriana del suicidio: il filosofo rifiuta il suicidio come via di liberazione dal dolore, poiché mettere fine alla propria vita afferma la volontà di vita stessa. Non ci si suicida mai contro la vita, ma per l’insoddisfazione di quella porzione di vita stessa che è capitata.
«Chi è oppresso dal peso della vita, chi vorrebbe e afferma la vita, ma ne aborre i tormenti, e soprattutto non riesce a tollerare più a lungo il duro destino, che proprio a lui è capitato: questi non deve sperare una liberazione dalla morte, e non può salvarsi col suicidio. […] Il suicidio ci appare già da questo come un’azione inutile e quindi stolta».
E’ questo il pensiero del filosofo tedesco tratto da Il mondo come volontà e rappresentazione. Un ideale che, seppur con meno filosofie ma con un realismo aderente alla società e al contesto, sembra esser ripreso dal protagonista del libro.
Parallelismo con il Giovane Holden di Salinger
Nonostante la giovane età dello scrittore al momento della stesura del romanzo, Jack Frusciante è uscito dal gruppo dipinge perfettamente le emozioni tipiche del passaggio fra adolescenza ed età adulta: anarchia intellettuale, confusione, amore, furia, dolore, prese di coscienza. Gli adolescenti degli anni ’90 sono lontani ai coetanei politicamente impegnati degli anni ’70, tranne che nell’immaginario culturale e musicale. I riferimenti umanistici, come sopracitato, sono copiosi: fra questi non poteva mancare il Giovane Holden di Salinger. Alex, nonostante segua un percorso similare volto alla conquista della vita adulta, si oppone al personaggio di Salinger: a differenza della goliardia del Giovane Holden, Alex ha consapevolezza del contesto in cui si trova e pare corrodersi da una realtà esterna sempre più invadente. Aidi è la figura letteraria contrapposta ad Alex: un’adolescente già assennata, matura, che accetta gli ostacoli della vita pur rimanendo vigile sui propri obiettivi. E’ grazie a lei che Alex, uscirà dall’allegorico ”gruppo” inteso come routine quotidiana, con una solida consapevolezza ed alla ricerca di una propria individualità.
Stella Grillo