Sono strambo, totalmente sincero e talvolta anche inappropriato. Se dicessi di non essere un genio starei mentendo, a me stesso e a tutti voi. Sono qui per fare buona musica e far stare bene la gente che la ascolta. – Kanye West
Oggi alla nostra rubrica Black Urban spetta un compito arduo. Parlare di Kanye West, ovvero di uno dei personaggi più sopra le righe al mondo, di quelli che o si amano o si odiano. Un artista che fa discutere per le sue dichiarazioni e scelte esagerate, spesso poco condivisibili e trasudanti un ego smisurato. Ma se il West coi denti di diamante, protagonista di reality show con la moglie Kim Kardashian e aspirante politico (di più, presidente degli Stati Uniti!), divide, il West che fa musica si conquista invece un plauso praticamente unanime. Ripercorriamo insieme la storia del rapper e producer più attivo in circolazione.
Kanye West, tra genialità e onnipotenza
Kanye Omari West nasce l’8 Giugno 1977 ad Atlanta. Nella sua biografia, ci sono sufficienti elementi che avrebbero potuto facilmente farlo entrare nella (lunga) lista di artisti maledetti, divenuti leggenda anche per la loro morte precoce. Omari West resta vittima di un incidente potenzialmente fatale. Ha disturbi psichiatrici. Conosce droga ed eccessi. Eppure Kanye ha superato l’età “critica” in cui, in genere, un rapper muore ammazzato da qualche pallottola volante, di solito intorno ai 25 anni. Chi ci ha seguito fin qui, ricorderà che questo destino è toccato a tanti cantanti di cui abbiamo già parlato nei nostri precedenti appuntamenti con la rubrica Black Urban. Da Jam Master Jay dei Run DMC a Tupac a The Notorious B.I.G., morti tutti giovanissimi e in circostanze violente e mai del tutto chiarite. E diventati dei miti anche grazie all'”aiuto” di una carriera postuma, che inevitabilmente accresce l’aura di ogni artista.
Il rapper di Atlanta non li ha (per fortuna) ancora raggiunti. E pare proprio che una delle cose che più ami fare, sia ricordarcelo, bombardandoci con la sua onnipresenza e i suoi deliri di onnipotenza. Nei suoi versi, l’artista ama sottolineare che è un sopravvissuto, un genio, uno che si distingue. Addirittura una specie di messia, un rapper “al servizio di Gesù”, come ha dichiarato lui stesso. E la religione è un tema ricorrente della sua musica, com’è facile intuire dando un’occhiata veloce ai titoli della sua discografia. Sforzandoci di mettere da parte la facile antipatia che un artista simile possa suscitare, ci soffermiamo adesso solo su pochi cenni biografici, rivelatori della persona e del percorso che ha portato al successo il signor West. Che resta, di fatto, un ottimo musicista.
Kanye West, il debutto come produttore
Dopo il divorzio dei genitori in tenera età, Kanye cresce in un contesto borghese con la madre Donda, cui è molto legato. Sarà lei la sua prima manager. Quando la donna scompare, nel 2007, le dedica le tristi melodie dell’album 808s & Heartbreak. Sin da piccolo, West dimostra una spiccata attitudine per la poesia e va bene a scuola: “Prendevo A e B. E non mi impegnavo nemmeno”. Inizia a comporre rime, avvicinandosi al giro dell’hip hop nella seconda metà degli anni ’90.
Dopo aver abbandonato l’università, Kanye decide di dedicarsi solo alla musica. Ha appena 19 anni quando produce per la prima volta un disco. Si tratta di Down to Earth (1996), del rapper Gray. Il giovane non si limita a produrre otto delle tracce dell’album, canta anche in un pezzo, Line for Line. Continua a lavorare per artisti locali finché diventa famoso grazie alla produzione di singoli di successo per importanti artisti hip-hop e R&B. Tra questi, Jay-Z, Alicia Keys, Janet Jackson, John Legend e tanti altri.
La fortunata collaborazione con Jay-Z e l’incidente
Una figura chiave nella vita del Kanye West degli esordi, è il rapper Jay-Z. I due si incontrano quando il primo decide di trasferirsi nella East Coast, nel 2001. Jay-Z si dimostra da subito intenzionato a scritturarlo per la Roc-A-Fella-Records. Dopo aver passato il provino col capo dell’etichetta, il giovane produttore firma il contratto nel 2002. Si ritrova così a collaborare con tanti artisti importanti, su tutti appunto lo stesso Jay-Z. Per lui, realizza gli strumentali dell’ album The Blueprint (2001) e produce il fortunato singolo ’03 Bonnie & Clyde (feat. Beyoncé).
Questa collaborazione è il preludio a un’ascesa che sarà inarrestabile. Ma poco prima dell’uscita del suo primo disco da solista, la carriera di Kanye subisce una battuta d’arresto. Rimane coinvolto in un incidente stradale piuttosto grave, che gli procura una frattura in tre punti della mandibola. Per questo imprevisto, la pubblicazione dell’album viene rimandata. Eppure il cantante torna a frequentare lo studio di registrazione già durante la convalescenza. Il tragico episodio verrà successivamente esorcizzato nel video del brano Through The Wire, un insieme di istantanee della vita privata di West prima e dopo lo schianto. Il singolo è contenuto nel primo album in studio, College Dropout, pubblicato nel 2004.
College Dropout, l’album di debutto nominato a 9 Grammy
Il primo disco di Kanye si contraddistingue per non trattare argomenti tipici del rap di inizio 2000, come la vita da criminale, la celebrazione del denaro o del sesso. College Dropout si sofferma su problemi e dubbi quotidiani. Dal punto di vista musicale, introduce suoni e campioni inediti per la scena hip-hop del periodo. L’album dosa con cura i cori, recupera la teatralità r’n’b e il romanticismo urban. Si rivela in grado di soddisfare anche un pubblico più distante dal genere. College Dropout ottiene ben nove nomination ai Grammy Awards del 2005. Il secondo singolo estratto, Jesus Walks, diventa uno dei maggiori tormentoni dell’estate americana.
Raggiunta la fama e l’approvazione di critica e pubblico, poco dopo l’artista di Atlanta fonda una propria etichetta discografica, la Very Good Music, che assolda tra le nuove leve artisti come John Legend. West si distingue anche per un uso non convenzionale di campionamenti e per una produzione musicale che tocca moltissimi generi. Se inizialmente è più orientato verso il soul e l’r’n’b, poi sperimenta anche con pop, trip-hop, elettronica, folk e synthpop. In generale, tutti i suoi progetti musicali hanno avuto un grande successo commerciale. Otto album consecutivi su nove, hanno raggiunto il primo posto della classifica degli album statunitensi. Con una vendita complessiva di 140 milioni di singoli e 20 milioni di album a libello mondiale, West è uno degli artisti ad aver venduto di più a livello digitale nel corso della storia della musica. È inoltre il terzo artista per vendite digitali negli anni 2000.
Kanye West, l’infinita lista di featuring
Adesso che sono a servizio di Gesù, la mia missione adesso è diffondere il vangelo. Per questo voglio far sapere a tutti quello che Gesù ha fatto per me. In passato ho diffuso tanti messaggi. Vi ho fatto sapere l’importanza che aveva per me la moda, ma adesso, invece, voglio farvi sapere che non sono più uno schiavo, sono un figlio di Dio adesso e sono libero. – Kanye West
Quando Kanye West diventa una specie di re Mida del rap, sembra che chiunque voglia collaborare con lui. Impossibile elencare tutti gli artisti e i successi che ha prodotto dal suo debutto a oggi. West arriva trasversalmente a chiunque. È protagonista assoluto delle rotazioni radiofoniche, con hit come American Boy (2008) insieme a Estelle, o Gold Digger (2005), che vede la partecipazione di Jamie Foxx. Può capitare di “subirlo” anche facendo zapping, dato che spesso alcuni suoi brani vengono usati come colonne sonore di spot pubblicitari. Vedi i singoli Stronger (2007), Flashing Lights ft. Dwele (2007) o Power (2010).
Per ricordare solo alcuni dei più famosi artisti con cui il rapper ha duettato, possiamo citare: Eminem, Pusha T, Tyler The Creator, Drake, Mary J Blige, Lil Wayne, Snoop Dogg, Katy Perry, Rihanna, Paul McCartney, Pharrell Williams, Chris Martin. Ad oggi, il cantante ha realizzato nove album in studio. Uno dei suoi singoli recenti più importanti è uscito il 30 giugno 2020 ed è intitolato Wash Us in the Blood. Qui West è accompagnato dal rapper statunitense Travis Scott. Il brano ha esordito alla 49ª posizione della Billboard Hot 100. Anticipa l’uscita (ancora ignota la data) del decimo album in studio di Kanye, originariamente intitolato God’s Country e poi ribattezzato Donda, in onore della madre defunta.
Kanye West, tra eccessi e polemiche
Una costante nell’attività di West è la teatralità. Tanto sul palco, quanto nel privato. Ricordiamo giusto qualche aneddoto, per dare un’idea. Per promuovere l’album Yeezus nel 2013, il rapper ha fatto proiettare, in formato gigantesco, il videoclip del singolo New Slaves sulle facciate di 66 grattacieli di tutto il mondo. Pochi anni prima, nel 2010, Kanye si è sottoposto a un intervento per sostituire i denti dell’arcata inferiore con dei diamanti fissi. Più di recente, è finito sotto i ferri anche per una liposuzione, e a seguito dell’operazione è diventato dipendente dagli oppiacei. Condizione che ha aggravato il suo quadro clinico, che includeva già problemi psichiatrici dovuti a insonnia e un (autodichiarato) disturbo bipolare.
Sulla copertina dell’album Ye (2018), leggiamo appunto la frase “I hate being Bi-Polar. its awesome.” (Odio essere bipolare. È fantastico). Il rapper fa molto discutere anche per le sue posizioni politiche. Durante gli Mtv Music Awards 2015, ha annunciato di volersi candidare alle elezioni presidenziali d’America del 2020. Ha espresso più volte il suo sostegno nei confronti di Donald Trump, scatenando reazioni negative, soprattutto tra la comunità afroamericana. West ha risposto alle critiche affermando che «votare in base al proprio colore della pelle è schiavitù mentale». Kanye è stato anche accusato di misoginia, di aver fatto alcune dichiarazioni antisemite e di sostenere posizioni estremiste radicali. Insomma, per riassumere Kanye Omari West, potremmo tirare le somme ricorrendo a un classico cliché: genio e sregolatezza. Ma non vorremmo si offendesse, tacciandoci di banalità.
A cura di Valeria Salamone
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