Il 6 gennaio alle ore 10.00 su Rai 5 va in onda uno dei capolavori di Giuseppe Verdi, I vespri siciliani. L’opera in cinque atti si ispira alle sommosse che nel 1282 agitarono Palermo a causa della ribellione dei palermitani ai dominatori francesi della casata angioina.

Con la direzione del maestro Riccardo Muti, lo spettacolo del 1989 vede protagonisti sul palco Chris Merritt, Cheryl Studer, Giorgio Zancanaro e Ferruccio Furlanetto. Scene, costumi e regia sono di Pier Luigi Pizzi, con la regia televisiva di Chrisyopher Swann.

Copertina dell’ambum de I Vespri siciliani – Photo credits: amazon.it

I Vespri siciliani, la storia e l’opera

La prima rappresentazione de I Vespri siciliani fu eseguita all’Opéra di Parigi il 13 Giugno 1855,mentre per la prima italiana l’opera fu portata alla Scala di Milano il 4 Febbraio 1856. Tuttavia, al contrario dell’esecuzione francese, alla Scala le scene furono ambientate in Portogallo e il titolo venne cambiato in Giovanna di Guzman. Una censura che, come spesso succedeva, doveva smorzare l’ambientazione della rivolta.

La narrazione tocca infatti dei temi molto affini al fervore patriottico della metà dell’Ottocento. I protagonisti sono la duchessa Elena, il giovane Arrigo, il patriota Giovanni da Procida e il governatore Monforte. Le loro vicende si svolgono sullo scenario della dominazione francese in Sicilia che condusse alla cacciata degli Angioini, a partire da Palermo fino a coinvolgere tutta l’isola.

Francesco Hayez, I Vespri siciliani - Photo credits: wikipedia.org
Francesco Hayez, I Vespri siciliani – Photo credits: wikipedia.org

Ideali e patriottismo

La ribellione scoppiata a Palermo all’ora dei vespri il 30 marzo del 1282 divenne dunque un’emblema di coesione e di lotta in nome di valori condivisi. Proprio questi stessi sentimenti nell’epoca di Verdi avrebbero condotto alla nascita del Regno d’Italia. Gli ideali di cui l’Ottocento italiano ha investito l’episodio siciliano, sono stati rappresentati spesso.

Un illustre esempio è il dipinto di Francesco Hayez che nello specifico ritrae l’evento che, secondo la tradizione, fece da innesco alle guerre dei vespri: una nobildonna importunata da un soldato francese, prontamente vendicata dal consorte. Questo episodio di fatto rappresentò la scintilla e il pretesto perfetto per dare il via alla cacciata dei francesi che terminò solo con il trattato di Avignone del 1372.

Immagine di copertina: Scala di Milano – Photo credits: milanoevents.it

di Flavia Sciortino

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