Il rallentamento dei delle consegne del vaccino Pfizer sta mettendo a rischio la vaccinazione in Italia per il prosieguo della fase 1 e l’inizio dei richiami. Molte regioni stanno rallentando e cercando di evitare lo stop. Il rischio concreto è quello di far slittare la campagna vaccinale di alcune settimane. A risentirne soprattutto la categoria degli ultraottantenni.

I ritardi del vaccino Pfizer e l’Italia

L’Italia è ormai alle prese da giorni con la questione dei ritardi del vaccino Pfizer. Vaccini che stanno ritardando il loro arrivo e arrivando alla consegna con dosi tagliate provocando un rallentamento del sistema di vaccinazione italiano. A rischio non solo la campagna vaccinale ma anche la fase dei richiami prevista 21 giorni dopo la prima somministrazione. Ieri la consegna di una nuova dose di vaccini con un ammanco previsto del 29%. Anche con le consegne della settimana prossima, seppure in maniera inferiore a questa, mancheranno altre dosi di vaccino.

Al momento la situazione nelle regioni del nostro paese è molto problematica. Molte di essi infatti hanno subito una decurtazione delle dosi. Un taglio che ha fatto registrare il meno 30% nel Lazio ed addirittura il meno 60% in Trentino che risulta, soprattutto nella provincia autonoma di Bolzano la regione più colpita. Rallentamenti in molte regioni italiane come la Puglia e la Campania dove è fortemente diminuita la somministrazione delle prime dosi per creare una riserva per la seconda fase il cui inizio è previsto per oggi.

I ritardi Pfizer, fonte Quotidiano.net

A rischio gli ultraottantenni

Le categorie più a rischio per i ritardi causati da Pfizer sono soprattutto gli ultraottantenni che potrebbero essere vaccinati in ritardo per lo slittamento della fase 1. “I ritardi nelle consegne di Pfizer sposteranno la fine della prima fase dal 28 febbraio all’11 marzo”. È quanto fa sapere il coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia Giacomo Lucchini annunciando un ritardo nella somministrazione dei vaccini per gli ottantenni e i malati cronici con i conseguenti rischi di contagio che ne derivano.

Dal canto suo Pfizer ha spiegato che le consegne ritorneranno alla normalità entro il 15 febbraio mediante step graduali. Una buona notizia è arriva dal fatto che nei prossimi giorni è in arrivo un carico di 66 mila dosi del vaccino Moderna. Per il 29 gennaio è invece atteso il via libera dell’Ema per il commercio del vaccino AstraZeneca di cui sono già pronte milioni di dosi per l’Italia.

Stefano Delle Cave