L’azienda farmaceutica Pfizer-BioNTech ha annunciato che, a partire da lunedì 18 gennaio 2021, effettuerà un taglio sulla fornitura dei vaccini.
In Italia più di un milione di persone vaccinate
In Italia si è superato il milione di persone vaccinate. Primo paese in Europa per numero di vaccinazioni effettuate in rapporto alla popolazione. L’entusiasmo nato da questa buona notizia è stato, però, immediatamente spento dalla raggelante comunicazione che l’azienda farmaceutica Pfizer-BioNTech, una delle due case produttrici dei vaccini anti-Covid, ha emanato intorno alle ore 16 di ieri.
L’azienda farmaceutica Pfizer taglia la fornitura dei vaccini
Con questo comunicato, l’azienda americana informa i paesi distributori del suo vaccino che, da lunedì 18 gennaio 2021, consegnerà circa il 29 per cento in meno delle dosi previste. Questa decisione unilaterale, come ha precisato il commissario all’emergenza Domenico Arcuri, può creare enormi problemi, perché, di fatto, rallenterebbe, in maniera consistente, l’intera campagna vaccinale.
A rischio le somministrazioni delle seconde dosi
Sarebbero a rischio le somministrazioni delle seconde dosi, già calendarizzate per le prossime settimane, oltre l’avvio della seconda fase della campagna vaccinale che avrebbe dovuto includere altre categorie a rischio come gli over 80 e gli insegnanti. La preoccupazione maggiore dell’Italia, e degli altri paesi dell’Unione Europea, che hanno ricevuto questa informativa, è che Pfizer non sa quanto questa netta riduzione nella consegna delle dosi di vaccino, rispetto a quelle previste dagli accordi stipulati, proseguirà nel corso delle prossime settimane ed in quale misura.
L’ira di Arcuri
Il commissario all’emergenza Domenico Arcuri auspica un veloce ripensamento da parte della azienda americana, minacciando importanti conseguenze, anche di natura legale. A rendere tutto più complicato vi è anche il fatto che a tutti coloro che hanno ricevuto la prima dose di vaccino Pfizer, non può essere somministrata una seconda dose di un vaccino diverso, come ad esempio, potrebbe essere quello di Moderna, perché non vi sono, al momento, compatibilità tra i due sieri. Certo è che questi ritardi nella consegna dei vaccini da parte della Pfizer, rende questa situazione assolutamente “inaccettabile”, come è stata definita dai ministri della Salute di sei stati dell’Unione Europea.
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Stefano Vori