Stasera alle 21.15 su Italia2 torna in televisione “Un ponte per Terabithia“, il film drammatico per ragazzi e adulti che gioca poeticamente con i temi del sogno, della crescita e del valore della vita.

La pellicola del regista Gabor Pscuso è stato rilasciato nel 2007, ma ha due precedenti. Il primo è un omonimo romanzo della scrittrice Katherine Paterson, che nel ’76 scrisse questo libro per ragazzi con l’intento di alleviare il dolore del figlio per la precoce perdita di una sua carissima amica. Il secondo è invece un film girato dell’85 per la televisione, con la regia di Eric Till.

Trailer italiano di “Un ponte per Terabithia” (2007)

“Un ponte per Terabithia”: film spietatamente reale con un sapore fantasy

Come un po’ ha anticipato la genesi del libro, il soggetto del film “Un ponte per Terabithia” non è dei più leggeri. Tuttavia la narrazione si arricchisce degli elementi tipici del genere fantasy, permettendo una tematizzazione più scorrevole, nonché accessibile anche ai più piccini, di temi delicati quali il bullismo e il lutto.

Il nome stesso di questo mondo fantastico, questo mondo “altro” evocato dalle menti dei due protagonisti, tradisce questo profondo legame col genere fantasy. “Terabithia” è infatti un omaggio a C. S. Lewis, autore de “Le Cronache di Narnia“, che in uno dei suoi romanzi cita un’isola chiamata “Terabinthia“.

Una scena da "Un ponte per Terabithia" che ci mostra il mondo partorito dalle menti dei due protagonisti, Credits: Reporter.de
Una scena da “Un ponte per Terabithia” che ci mostra il mondo partorito dalle menti dei due protagonisti, Credits: Reporter.de

Una trama drammatica che ci spinge oltre il mancato lieto fine

La storia dentro “Un ponte per Terabithia” nasconde più di un mondo, letteralmente. Il mondo di Jess (Josh Hutcherson), un ragazzo di 12 anni con il sogno di diventare pittore, che viene bullizzato a scuola e fa molta fatica a stringere nuove relazioni.

Il suo si scontra con il mondo di Leslie Burke (AnnaSophia Robb), che si è trasferita da poco in città e travolge la vita dell’introverso Josh con la sua voglia di vivere e la sua fantasia trascinante. Insieme i due esplorano sogni e non solo, arrivando fino al bosco, fino ad un torrente che li separa da quel mondo che costruiranno con le loro menti rielaborando le loro realtà, le loro paure e le loro aspirazioni.

Una scena da "Un ponte per Terabithia", Credits: MYMovies
Una scena da “Un ponte per Terabithia”, Credits: MYMovies

Proprio quello che permetterà loro di evadere dalla realtà per crearsi una propria dimensione e, in qualche modo, comprendersi meglio, sarà anche ciò che porterà nella vita di Jess un dramma ineliminabile.

Se stasera si è in vena di un po’ di lacrime amare, “Un ponte per Terabithia” è decisamente un film per cui vale la pena che scorrano, ricordandosi che il film invita a guardare oltre quel lieto fine mancato, non per dimenticare, non per un “evasione” dal mondo reale tout court, ma per riconoscere le possibilità che si aprono dopo ogni punto che, nel bene e nel male, si pone.

Debora Troiani

Seguici su Twitter, Instagram e Facebook e RivistaN2!