Pochi sono gli autori della letteratura mondiale che hanno avuto una fortuna iconografica paragonabile a quella di Dante Alighieri Che siano opere in cui viene ritratto in prima persona, oppure opere in cui viene raffigurata qualche scena tratta dai suoi scritti, Dante è certamente il poeta più rappresentato nell’arte. Oggi ricade l’anniversario della sua morte che in questo 2021 arriva a ben 700 anni. Per la Rubrica Arte di questa settimana ci dedicheremo ad alcune opere che in qualche modo raccontano il Sommo Poeta.

Anche Dante, quasi come le rappresentazioni dei Santi, ha degli attributi che lo rendono inconfondibile. Questi si possono riconoscere nel lungo abito rosso e nel copricapo con o senza corona d’alloro. Inconfondibile anche il profilo, dal pronunciato naso aquilino e l’imprescindibile presenza di un libro. Numerosissimi sono stati, negli anni, gli artisti che hanno raffigurato il Poeta. Tanti i ritratti come pure le raffigurazioni in cui Dante, accompagnato da Virgilio, percorre il suo “viaggio divino”.

Dante Alighieri, il poeta più ritratto

Ritratto di Dante, Giotto, 1321-37_photocredit:anaso,
Ritratto di Dante, Giotto, 1321-37_photocredit:anaso,

Il primo ritratto che abbiamo di Dante Alighieri è quello realizzato da Giotto e costituisce il più antico ritratto del Poeta. Si trova nel Palazzo del Bargello, all’interno della Cappella della Maddalena. Datato tra il 1321 e il 1337 circa, in questo affresco Dante non è solo. È attorniato da numerose figure maschili ed è ritratto di profilo, con la caratteristica mantella rossa e il copricapo che rappresentano o un simbolo di virtù o il legame con le corporazioni. Questa rappresentazione ha poi fatto scuola e negli anni a venire gli artisti che hanno deciso di raffigurare Dante, si sono ispirati proprio a questa rappresentazione.

Dante ritratto di profilo, Botticelli, 1495
Dante ritratto di profilo, Botticelli, 1495

Si ispira al ritratto realizzato da Giotto anche Botticelli, quando decide di dipingere quella che è poi diventata la raffigurazione più famosa ed iconica del Sommo Poeta. Il ritratto viene realizzato nel 1495 e raffigura il Poeta di profilo con un’espressione seria e avvolto in un abito rosso carminio, con il copricapo che gli ricade sulle spalle. Il caratteristico profilo del Poeta risalta fortemente sullo sfondo chiaro. La banda bianca della cuffia e il colletto interno si distinguono dal totale color rosso della raffigurazione. In testa spicca la corona di alloro che simboleggia la gloria poetica.

“La Divina Commedia”, scene che hanno ispirato artisti

“La barca di Dante” di Eugène Delacroix è uno dei tantissimi dipinti che, nel corso  della storia, hanno avuto come tema una scena della “Divina Commedia”. Ritrae un episodio tratto dall’ottavo canto dell’Inferno. Nel dipinto Delacroix ritrae Dante Alighieri e il poeta latino Virgilio che, sull’imbarcazione vengono traghettati da Flegias, oltre lo Stige, verso Dite, la città infuocata. Oltre il corso d’acqua a sinistra si intravedono le mura di una città in fiamme. In basso, alcune figure umane attaccano la chiglia della barca.

Delacroix, la Barca di Dante, 1822
Delacroix, la Barca di Dante, 1822

I dannati che si agitano nell’acqua scura manifestano la loro rabbia. I dannati che attaccano l’imbarcazione sono gli iracondi e gli accidiosi che scontano la loro pena eterna nella palude. Dante alla vista dei dannati che emergono dalla melma sembra intimorito, Virgilio allora lo conforta. Delacroix dipinge “La barca di Dante” nel 1822 all’età di 24 anni. L’opera era destinata al Salon di Parigi. L’immaginario della Divina Commedia era diventato uno dei temi principali del Romanticismo

Dante e Beatrice: “la Vita Nuova” e le sue scene romantiche

Dante Gabriel Rossetti, Il sogno di Dante, 1871
Dante Gabriel Rossetti, Il sogno di Dante, 1871

“Il Sogno di Dante” di Dante Gabriel Rossetti è un magistrale esempio di come la storia di Dante e il suo amore per Beatrice, abbia ispirato meravigliose opere d’arte. Realizzato nel 1871 dal pittore e poeta britannico tra i fondatori del movimento artistico dei Preraffaelliti. Rossetti ha una profonda ammirazione per le opere dantesche ed infatti questa non è l’unica opera a tema Dante. Trae ispirazione dalla “Vita Nuova”. Il dipinto raffigura il Sommo Poeta, in piedi, davanti al letto dove giace Beatrice morente. La donna stringe la mano di un angelo chinato per darle l’ultimo bacio. Lo sguardo di Dante, triste e malinconico, è esclusivamente rivolto verso la donna amata.

Henry Holiday, Dante e Beatrice, 1883
Henry Holiday, Dante e Beatrice, 1883

Un altro dipinto Preraffaellita degno di nota è sicuramente  “Dante e Beatrice”, realizzato nel 1883 da Henry Holiday, considerato l’ultimo Preraffaellita. La fonte letteraria è anche in questo caso la “Vita Nova” di Dante. Raffigura il momento in cui Dante incontra di nuovo Beatrice. Le figure sono appunto Dante, Beatrice che è vestita di bianco, Monna Vanna, amata da Guido Cavalcanti, primo amico del Poeta, e in fondo la serva di Monna Vanna. Dante attende Beatrice e la osserva, ma quest’ultima sembra distratta, impegnata nella conversazione con l’amica. Holiday esegue la rappresentazione di un incontro quasi del tutto fantasioso. Fa sicuramente riferimento all’episodio del capitolo X della “Vita Nova”, ma qui Dante esprime semplicemente il suo dispiacere dato dal fatto che Beatrice non lo degna del saluto, ma non fornisce alcun dettaglio riguardo l’incontro.

Ilaria Festa

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