Galileo Chini, figura unica nel panorama dell’arte italiana fra il XIX e il XX secolo. Grandissimo decoratore, ceramista sublime, illustratore, scenografo, urbanista, pittore dalla forte personalità che spazia dal Simbolismo al Divisionismo, fino a una fase finale più cupa ed espressionista. L’artista fiorentino si inserisce perfettamente come protagonista dello stile Liberty in Italia. Per il primo appuntamento di Ottobre della Rubrica Arte, vediamo insieme alcune pitture a tema autunno, di questo straordinario artista.

Galileo Chini, vita e formazione artistica

Galileo Chini, per la Manifattura Fornaci San Lorenzo Cache-pot con pesci, 1919-1925 circa © Archivio Fotografico Museo Internazionale delle Ceramiche
Manifattura Fornaci San Lorenzo Cache-pot con pesci, 1919-1925 circa © Archivio Fotografico Museo Internazionale delle Ceramiche

Chini nasce il 2 dicembre 1873 a Firenze. Dopo la morte dei genitori lo accudisce lo zio Dario, affermato restauratore di affreschi, che lo iscrive ai corsi di decorazione della Scuola d’Arte di Santa Croce a Firenze. Nel 1895 comincia a frequentare la Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1900 fonda la manifattura “L’Arte della Ceramica” con Giovanni Vannuzzi, Vittorio Giunti e Giovanni Montelatici. Insieme vinsero due medaglie d’oro alle Esposizioni Internazionali di Torino e Londra

Una delle bozze della scenografia per la Turandot di Puccini_photocredit:repertoriochini
Una delle bozze della scenografia per la Turandot di Puccini_photocredit:repertoriochini

Con i lavori in ceramica viene premiato a Bruxelles, St. Louis e addirittura San Pietroburgo ma, a causa di alcune divergenze con i soci, lascia la manifattura. Sei anni più tardi, fonda con il cugino Chino la manifattura “Fornaci San Lorenzo”. Nel 1909 Galileo assume il ruolo di docente per la cattedra di Pittura all’Accademia Libera di Roma e poi, nel 1915, quella di Ornato di Scenografia a Firenze. In quegli stessi anni, inoltre, inizia le prime attività di scenografo teatrale, che lo portarono a collaborare anche con Puccini. Particolarmente degne di menzione sono le scenografie preparate per la Turandot del 1924.

Decorazioni dei grandi Palazzi

La Primavera_web
La Primavera_web

Nel 1910 il Re del Siam, Rama V, dopo aver ammirato i suoi lavori alla Biennale di Venezia lo invita a lavorare a corte dove l’artista affresca la sala del trono nel Palazzo Reale oltre ad eseguire una serie di ritratti della famiglia del sovrano. Questa fase della sua carriera, è stata dominata dall’influsso di Gustav Klimt, del quale aveva potuto ammirare le opere in occasione delle esposizioni di Bruxelles e Venezia. Numerosi inserti dorati ispirati dal maestro austriaco caratterizzano per esempio gli affreschi del palazzo del trono di Bangkok.

Banco per erogazione della acqua termale e pannello decorativo_photocredit:PaoloBellucci
Banco per erogazione della acqua termale e pannello decorativo_photocredit:PaoloBellucci

Rientra in Italia nel 1913. Negli anni successivi, la sua attività prosegue con gli affreschi del Palazzo Comunale di Montecatini e della Camera di Commercio di Firenze. Espone alla Prima Biennale Romana e, ancora, alla Biennale di Venezia. Nel 19251926 cura le decorazioni per il Grand Hotel des Thèrmes di Montecatini e dipinge molti saloni all’interno del Palazzo dei Congressi a Salsomaggiore Terme, realizzando, nella stessa città, le decorazioni delle Terme Berzieri. Nel 1927, ottiene la cattedra di Decorazione Pittorica alla Reale Scuola d’Architettura di Firenze. Per tutto il decennio successivo, Chini si dedica prevalentemente ad esporre le proprie opere in mostre personali. Negli ultimi anni la sua attività si riduce a causa di problemi alla vista che lo conducono progressivamente alla cecità. Il 23 agosto 1956 muore nel suo studio.

L’Autunno nelle pitture di Chini

Ottobre Fiorentino, 1931_repertorioChini
Ottobre Fiorentino, 1931_repertorioChini

“Ottobre Fiorentino”. Veduta in autunno di un viale di Firenze che porta a Piazzale Michelangelo. Realizzato nel 1931 ca., questo dipinto ad olio e grafite, rappresenta tutta la “semplicità” di un viale cittadino nel periodo autunnale. Gli alberi hanno chiome rade e ramate e la strada del viale è un letto di foglie appena cadute. La luce che investe la scena è calda e cade sulle chiome che lasciano però penetrare solo alcuni raggi che illuminano parzialmente il marciapiede. In lontananza, solo accennati, si intravedono alcune persone che passeggiano.

"Autunno, quattro stagioni", 1907_repertorioChini
“Autunno, quattro stagioni”, 1907_repertorioChini

Probabilmente l’Autunno, così come tutte le stagioni, erano uno dei temi che l’artista liberty amava più rappresentare. Ci sono ben altri quattro dipinti nel quale Chini rappresenta l’Autunno, reso allegoricamente o semplicemente dipinto nella bellezza della sua natura. Un esempio è “Autunno (quattro stagioni)”. Realizzato nel 1907, rappresenta una figura alata come allegoria dell’autunno che ha in mano una statuetta della Vittoria alata. Questo dipinto è uno dei quattro pannelli decorativi fatti per il caffè Paszkowski di Firenze. Del 1910, invece, è un’altra allegoria dell’Autunno. Si tratta di “Putti in Vendemmia”. In una lunetta di grandi dimensioni , dei putti stanno trasportando un festone di vite ricolmo di grappoli d’uva. 

"Putti in Vendemmia", 1910_repertorioChini
“Putti in Vendemmia”, 1910_repertorioChini
"Autunno in Val d'Agna, il castagneto"_repertorioChini
“Autunno in Val d’Agna, il castagneto”_repertorioChini

Più vicino per stile e cronologia ad “ottobre fiorentino” è un dipinto del 1944. “Autunno in Val d’Agna (il castagneto)”, rappresenta una veduta di una piccola strada sterrata in mezzo ai castagni. Anche in questo caso, la bellezza dell’autunno è rappresentata in maniera fedele, semplice ma efficace. L’ultimo dipinto che vi proponiamo è “Fiori d’Autunno”. Realizzato nel 1950 ca., questo dipinto della maturità dell’artista rappresenta un vaso con un folto insieme di fiori autunnali. Una semplice natura morta.

"Fiori d'Autunno", 1950_repertorioChini
“Fiori d’Autunno”, 1950_repertorioChini

Ilaria Festa

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