Bohemian Rhapsody è il capolavoro in stile opera-rock, concepito dalla genialità di un giovanissimo Freddie Mercury nel lontano 31 ottobre 1975. Anche se sono passati moltissimi anni, sembra ieri che questo brano ha fatto il suo ingresso nel mondo dell’arte dei suoni; Freddie aveva la capacità straordinaria di rendere la sua musica sempre attualissima, mai scontata, noiosa, o anacronistica.

Come diceva sempre il frontman, lui odiava le cose vecchie, amava tutto ciò che era fresco e nuovo, ed è per questo che anche la sua arte riesce ad essere sempre al passo con i tempi. Ed è per questo che oggi, 31 ottobre 2020 siamo qui a festeggiare i 45 anni di questo capolavoro della musica rock-operistica.

Bohemian Rhapsody, la genialità di Freddie Mercury

Bohemian Rhapsody è un brano dalle mille sfaccettature; si apre con una ballad leggera, dove Freddie con dolcezza accompagna l’intensità della sua voce con il delicato tocco del suo pianoforte che suonava a braccia incrociate. Cosa che divenne il suo eterno segno distintivo quando si parla di Boh Rhap, come a volte la chiamava lui. Dopo la ballad esordisce un ruggente assolo di chitarra che apre “le danze” ad uno scenario operistico ricco di cori, sovraincisioni, in cui è stato utilizzato e valorizzato il registro vocale di ciascuno dei Queen. Si dice che a essere sovraincise furono addirittura circa 180 parti vocali.

Dalla Splendida voce di Freddie con tutta la sua estensione sia verso l’alto che verso il basso, alla calda voce di Brian May, agli acuti quasi ultrasuoni di Roger Taylor. Dopo l’opera riparte il rock in cui Mercury esordisce con una voce potente e graffiata accompagnata dalla ruggente chitarra di May. Infine riprende la ballad, con una chiusura che rappresenta tutta la dolcezza di Freddie, che con delicatezza conclude un pezzo che probabilmente racconta la parte più profonda di lui.

Il significato dell’opera

Bohemian Rhapsody è il 4 brano del B side di “A night at the opera”. L’album fino a quel momento più ambizioso per i Queen che li ha catapultati nell’olimpo del rock. Il disco è caratterizzato da un mix di sonorità che vanno dal progressive rock fino al dixieland passando per l’opera e l’hard rock. L’emblema di queste nuove sonorità dei Queen è proprio “Bohemian Rhapsody”, scritta da Freddie Mercury nella sua abitazione di Kensington, Londra. Il brano è accreditato solo al frontman, che curò meticolosamente il pezzo nei minimi dettagli. Si dedicò con cura ad ogni singolo passaggio e alla fusione di diversi generi musicali.

Le registrazioni del brano iniziarono il 24 agosto 1975 al Rockfield Studio 1, in Galles, e durarono sei settimane. Parte fondamentale del successo di “Bohemian Rhapsody” sta anche nel testo. Così come e in alcune parole “storiche” che tutti si ritrovano a canticchiare quando ascoltano il brano. Basti pensare alla parola “Mama” posta in apertura che tutti cantano non appena sentono Boh Rhap, e spesso la associano anche come titolo alla canzone. Ancora, si può parlare del passaggio che recita Galileo figaro Magnifico”, oppure a”Bismillah!” che in automatico le persone si ritrovano ad intonare durante l’ascolto. Il significato del testo, tuttavia è stato sempre misterioso.

“Il significato di Bohemian Rhapsody? Se tu lo vedi allora è lì

Scritto interamente da Freddie Mercury il brano ha sempre avuto un alone di mistero attorno a se. Secondo Lesley-Ann Jones, giornalista dei Queen, questo brano sarebbe un espediente che il frontman avrebbe utilizzato per dichiarare la propria omosessualità. In un documentario della BBC, il batterista Roger Taylor ha sottolineato che il significato della canzone “si spiega da sé”. Ha dichiarato che c’è molto non sense, e per questo è inutile cercare significati nascosti. “Freddie è sempre stato molto riservato sulla sua infanzia ha dichiarato invece Brian May; tuttavia c’è molto di se stesso e delle sue origini in quella canzone. Probabilmente non sapremo mai quale sia il suo significato, è un segreto che Freddie ha portato via con se.

Come diceva sempre lui però, le sue canzoni talvolta non avevano un significato preciso, era l’ascoltatore a doverle interpretare. Il suo pensiero era di lasciare liberi i suoi fan di dare un senso alle sue canzoni. Essi avrebbero dovuto interpretarle in base a quello che più sentivano, a quello che ci vedevano. Freddie in merito al significato dei suoi brani diceva sempre “Se tu lo vediallora è lì“. Questo già lasciava presagire che persona immensa e particolare fosse.

I riferimenti sulla vita di Freddie Mercury

Le allusioni alla sua infanzia, al suo passato, sono dovute probabilmente a quelle parti del teso che ne contengono alcune quasi esplicite. Uno dei riferimenti religiosi ad esempio è “Bismillah”, che significa “in nome di Allah”. Un riferimento al suo passato e alla povertà potrebbe esserci nel verso “I’m a poor boy from a poor family. Verso che forse potrebbe richiamare il periodo i cui il cantante ha vissuto a Zanzibar. Cosa di cui non parla nemmeno poi tanto, Freddie guarda solo avanti.

Il brano poi ha un testo anche un po’ fatalista: “Mama, just killed a man“-“Mamma, ho appena ucciso un uomo”. “Nothing really matters“-“Niente è veramente importante”. Oppure “I sometimes wish I’d never been born at all” -“A volte vorrei non essere mai nato del tutto”. Questi sono alcuni dei versi più duri e dolorosi che arrivano quasi inaspettatamente nel repertorio di Freddie Mercury.

Ilaria Cipolletta

Seguici su:
Facebook
Metropolitan Music
Twitter
Instagram
Freddie Mercury : 10 Songs (Playlist Spotify)