Ravenna è la prima città in Italia in cui le persone transgender potranno avere il loro nome di elezione sull’abbonamento del bus. La decisione è stata presa dalla società di Trasposto Pubblico Start Romagna, dopo la crociata iniziata dalla studentessa Greta, di 15anni.
A Ravenna le persone trans potranno viaggiare con il nome scelto: “Questa è l’Italia che ci piace!”
Greta ha vinto la sua battaglia, combattuta al fianco dell’associazione ‘Affetti oltre il genere‘ fondata dai genitori. La ragazza ha da anni avviato un percorso di autodeterminazione di genere e per farlo di è rivolta anche al Tribunale. Al Tribunale ha chiesto di cambiare nome e sesso, quest’ultimo non prima dei 18 anni, ma per la burocrazia è ancora un maschio. Per questo motivo la ragazza ha scelto di non acquistare l’abbonamento del bus, ma di usare il singolo biglietto per il tragitto casa-scuola. Un giorno Greta ha dimenticato il biglietto e al controllore ha dovuto dare il nome registrato all’anagrafe.
Da quel giorno è iniziata la lotta di Greta, al fianco dei genitori. La madre di Greta, Cinzia, ha raccontato: “Dopo quanto accaduto a Greta ci siamo rivolti a Start, trovando un’azienda capace di ascoltare. La nostra associazione erogherà gratis una tessera con la quale persone transgender potranno recarsi alle biglietterie di Start per ottenere l’abbonamento che, in questo modo, verrà fornito con la foto abbinata al nome d’elezione. Sulla tessera dell’associazione verrà invece applicato un bollino argentato, leggibile dagli strumenti in dotazione ai controllori, che lo renderà a tutti gli effetti un documento di riconoscimento. Non ci sarà quindi bisogno di far sapere il nome presente all’anagrafe”. La donna ha poi aggiunto che la disponibilità di Start è stata una sorpresa. “Questa è l’Italia e la Ravenna che ci piace. Dopo il fallimento del Ddl Zan ci voleva”.
Le dichiarazioni di Start Romagna e della Regione Emilia-Romagna
Start Romagna ha dichiarato di aver “formato il personale che opera agli sportelli delle biglietterie e al servizio di costumer care, nonché quello della società esterna che si occupa della controlleria, perché in presenza di casi analoghi il tratto della sensibilità sia diffuso e garantito”.
La vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, ha affermato che “Dare alle persone transgender la possibilità di viaggiare con il nome d’elezione e non obbligatoriamente quello anagrafico rappresenta una vera e propria rivoluzione sugli abbonamenti dei mezzi pubblici in Italia ma soprattutto un grande passo avanti nella strada dei diritti per l’autodeterminazione di genere”.
L’assessore regionale alla Mobilità e Trasporti, Andrea Corsini e l’assessora regionale alle Pari opportunità Barbara Lori si sono complimentati con Start Romagna. “Siamo davvero orgogliosi che una novità come questa parta da Ravenna e dall’Emilia-Romagna, perché dimostra l’attenzione che la nostra regione ha per i diritti, in particolar modo in questo momento dopo l’affossamento del Ddl Zan. Ora l’augurio è che possa essere un esempio per tutte le altre aziende dei trasporti della Regione e d’Italia”.
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