Emilia-Romagna, un dito umano inserito in un involtino primavera

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Di Stefano Delle Cave

Macabra scoperta in Emilia-Romagna. Il cliente di un supermercato ha segnalato ai Carabinieri un involtino primavera sospetto che potrebbe contenere un dito umano. L’uomo si è accorto dell’ingrediente non previsto solo al momento della consumazione dopo la cottura dell’involtino che era venduto in confezione al supermercato.

Un dito umano nell’involtino primavera

Il cliente di un supermercato di San Lorenzo di Lugo potrebbe aver fatto una macabra scoperta. Aveva appena cucinato un involtino primavera quando, iniziando a mangiare, si è accorto di un corpo estraneo. Qualcosa a prima vista somigliante con la mezza falange di una mano umana. Anzi al momento di consumare il pasto l’ingrediente indesiderato per consistenza sembrava addirittura un’unghia. Lo stupefatto consumatore ha segnalato subito tutto alla stazione locale dei Carabinieri che hanno predisposto accertamenti tramite i NAS.

Il prodotto consumato non era però cinese ma lavorato a Barcellona. Da li poi già confezionato e finito negli scaffali di un supermercato di San Lorenzo in Lugo e poi nella mai di un ignaro consumatore. Questi infatti ha fatto la macabra scoperta solo dopo la cottura e al momento della consumazione. Ora il caso molto probabilmente passerà ai Nas che cercheranno di vederci chiaro in questa misteriosa vicenda.

Dito umano in un involtino primavera. Immediata segnalazione a ai NAS
NAS, fonte fedaiisif.it

L’esame del Dna

I NAS hanno predisposto l’esame del DNA sull’involtino incriminato per confermare la presenza o meno di un dito umano al suo interno. Se fosse confermate l’origine umana del presunto dito, si potrebbe aprire un’indagine per reati alimentari visto il pericolo per la salute pubblica. Sarebbe però da escludere un coinvolgimento del supermercato italiano dove è avvenuto l’acquisto in quando gli involtini primavera erano arrivati in Italia già confezionati da Barcellona.

Si pensa infatti ad un possibile infortunio sul lavoro in Spagna dove la mezza falange umana sarebbe finita accidentalmente nell’impasto degli involtini dopo un fortuito taglio. Non era sta dunque che attendere un difficile esame del DNA visto che non sarà facile ricavarlo da un alimento ormai cotto.

Stefano Delle Cave