Il famoso ballerino Roberto Bolle tiene un discorso importante e severo nella camera dei deputati in difesa della danza
Roberto Bolle, tiene un veritiero e severo discorso nella camera dei deputati. Il ballerino si è preso una pausa dalle prove per il suo famoso show, che va in onda ormai da cinque anni il 1° dell’anno su Rai1, Danza con me, per poter parlare e portare il suo “grido di dolore” per la drammatica situazione in cui vive il sistema danza ed il balletto nel nostro Paese da anni ormai.
Roberto bolle sulla situazione della danza in Italia, è catastrofica
“La situazione della Danza in Italia è sempre più difficile ed arida. Fatta di compagnie teatrali sempre più scarne, di corpi di ballo che vengono chiusi, di assoluta mancanza di protezione per la categoria artistica. I ballerini che devono lasciare il proprio paese per vivere della loro passione e cercare di realizzare i propri sogni all’estero.”. Non sono solo gli ingegneri o chirurghi che se ne vanno dall’Italia, anche i ballerini e gli artisti lasciano il paese. La danza è sempre stato un pilastro dell’arte del nostro paese per secoli, essendo per molti considerati gli “inventori” del balletto.
“Il mio intervento di oggi è al tempo stesso un grido di dolore ed una richiesta di aiuto per il mondo del balletto. Diciamo le cose come stanno negli ultimi decenni è stato compiuto un vero e proprio scempio verso la danza italiana. Un depauperamento di cui ci si può sollo vergognare. la danza italiana viene costantemente avvilita e trattata come la cenerentola della arti, opera e lirica e musica sinfonica nel ruolo delle sorelle privilegiate alle quali sono riservate le attenzioni e le cure delle fondazioni.” un vero e proprio grido d’aiuto che il ballerino lancia allo stato.
I dati deludenti e le richieste del ballerino
Ma Bolle non si limita alle parole e porta una serie di dati:
“Il balletto è stato vittima dell’ignoranza di chi doveva proteggerlo”, ha detto, “quando si doveva tagliare la scelta è stata sempre quella di tagliare i corpi di ballo”. Eppure nel nostro Paese, ha fatto notare il danzatore, ci sono 17 mila scuole di ballo con oltre 1 milione 400 mila studenti, più di quelli che seguono le scuole di calcio che sono in tutto 1 milione. A fronte di questo solo 4 fondazioni su 14, le più grandi, hanno ancora un corpo di ballo. La cosa più shocckante è che dopo i tagli fatti ad i corpi di ballo, vengano assunte compagnie esterne. Cita allora “il caso vergognoso di Verona, dove il corpo di ballo è stato licenziato nel 2017”, da allora sono state fatte 44 produzioni con il ricorso agli esterni.
Le richieste: “Rimettere in piedi il corpo di ballo di Verona e mettere mano anche al Maggio di Firenze”. Disporre nel Fondo Unico per lo Spettacolo (fus) dotazioni per la danza uguali a quelle per la lirica. “Incentivare e sostenere i teatri che investono sulla danza, diminuire il Fus a chi fa ricorso a corpi di ballo esterni”. Bolle chiede poi di cambiare la dicitura “Fondazioni lirico sinfoniche” in “Fondazioni lirico sinfoniche coreutiche” e “un fondo apposito per la salvaguardia della danza”. Un corpo di ballo, ha sottolineato, “ha una ricaduta importante su tanti settori. La danza è patrimonio culturale, eccellenza, identità, ma ha anche un’importanza economica e sociale, un grande impatto sui nostri ragazzi. Diamo valore alla nostra eccellenza, è davvero il momento di cambiare”.
Enrica Nardecchia