A quanto sembra, in base alle parole degli eredi di Aldo Gucci, quella del film è una “narrazione non accurata”.

House of Gucci racconta in maniera veritiera le vicende della casa di moda italiana? Secondo gli eredi Gucci no


House of Gucci, che uscirà nelle sale italiane il 16 dicembre, è tratto dal libro scritto nel 2002 da Sara Gay Forden, e si presenta come “ispirato a una storia vera”. Il film di Ridley Scott si basa sulla storia di Maurizio Gucci, capo della casa di moda Gucci tra gli anni Ottanta e Novanta, e di sua moglie Patrizia Reggiani, che fu condannata a 29 anni di prigione (in seguito 16) come mandante del suo omicidio. Gli attori parlano in inglese con accento italiano, ed hanno spesso un approccio esagerato, quasi satirico, verso la storia che racconta il film.

La famiglia Gucci, che da tempo non ha ormai più ruoli nella gestione della casa di moda, sembra aver detestato il film e lo ha dichiarato in un comunicato. “La famiglia Gucci, nel ramo discendenti di Aldo Gucci, prende atto dell’uscita del film House of Gucci con sconcerto perché, nonostante l’opera affermi di voler raccontare la ‘vera storia’ della famiglia’, i timori suscitati dai trailer e dalle interviste rilasciate finora sono confermati: il film veicola una narrazione tutt’altro che accurata.”. A quanto riportato da Ansa sembra la famiglia Gucci aveva già previsto che il film americano avrebbe strumentalizzato la storia a suo piacimento.

Personaggi poco realistici e caricaturali

La lettera continua: “La produzione del film non si è curata di interpellare gli eredi prima di descrivere Aldo Gucci – presidente dell’azienda per trent’anni – e i membri della famiglia Gucci come teppisti, ignoranti e insensibili al mondo che li circondava, attribuendo ai protagonisti delle note vicende toni e atteggiamenti che mai sono loro appartenuti. Ciò è estremamente penoso sotto un profilo umano e un insulto all’eredità su cui il marchio è costruito oggi“. Un insulto sono i personaggi per la famiglia Gucci, questo porta a sospettare anche una probabile caricatura del carattere “tipico” italiano.

Patrizia Reggiani per loro non è una vittima, e non deve passare per tale

I personaggi particolarmente criticati sono quelli di Aldo Gucci e Patrizia Reggiani (interpretati da Al Pacino e Lady Gaga). Il primo sembra un personaggio caricaturale e tutta la storia in se una “mistificazione ai limiti del paradosso“. Ma ciò che più infastidisce sembra essere il personaggio di Lady Gaga, che in questo film sembra passare per una vittima “che cercava di sopravvivere in una cultura aziendale maschile e maschilista”. Secondo i Gucci, a partire dagli anni 70, l’azienda è stata decisamente inclusiva e proprio negli anni 80 “erano diverse le donne che ricoprivano posizioni di vertice”. Quindi per loro non bisogna trovare scuse al personaggio di Patrizia Reggiani per aver commissionato l’omicidio.

L‘ultima frase del comunicato suona abbastanza aspra: “i membri della famiglia Gucci si riservano ogni iniziativa a tutela del nome, dell’immagine e della dignità loro e dei loro cari”. Minacciano insomma possibili cause legali, il tutto dipenderà sicuramente dall’effetto mediatico che otterrà il film.

Enrica Nardecchia