“L’uomo si illude di essere il fautore della propria vita, ma esistono elementi superiori che guidano e controllano il destino di ognuno di noi, chiamateli forze sovrannaturali oppure intervento divino, ciò che è certo è che le nostre azioni non sono il risultato del libero arbitrio”. Se come me lo avete amato alla follia, avrete riconosciuto l’intro di Berserk, il capolavoro di Kentaro Miura, di cui voglio parlarvi questa settimana.
Berserk è un’opera di cui chiunque sia appassionato del mondo manga, ha sentito parlare almeno una volta anche solo di riflesso. Questo perchè Kentaro Miura, è entrato a pieno diritto nella rosa dei più grandi Mangaka della Storia, con questo capolavoro. E devo ammettere che avevo voglia di parlarne dall’inizio di questo percorso perchè è davvero una delle mie preferite. Ma come tutti i fan, questo 24 dicembre 2021, in concomitanza con la pubblicazione del 41emo volume in Giappone, dovrò riuscire a metterci probabilmente un punto.
Il 6 Maggio 2021, in seguito a una disseccazione Aortica, Miura Sensei è deceduto, lasciando un vuoto incolmabile. Ancora più accentuato dal fatto che la sua opera è destinata probabilmente (ahimè) a restare uno dei più grandi incompiuti. Dopo ben 32 anni ( fra alti e bassi ) di pubblicazione. Questo 13 Settembre, la rivista Young Animal, ci mostrava l’ultimo capitolo su cui il maestro ha lavorato. E bisogna ammettere che non trovare più つづく( continua ) in calce all’ultima pagina, è l’ennesimo colpo al cuore. Dopo un cliffhanger clamoroso che introduce probabilmente la saga conclusiva della storia. Sento spesso dire da chi non lo ha ancora letto: perchè leggere qualcosa che non avrà una fine? Vediamo insieme di rispondere a questa domanda.
Berserk: vi faccio un riassunto breve (?!) …
…. No, ci ho provato innumerevoli volte. Mi dispiace ma è impossibile. Berserk è veramente troppo immenso per poterne raccontare brevemente la trama. Il rischio di perdersi sui dettagli è davvero dietro l’angolo, e onestamente non me la sento. Preferisco infatti concentrarmi proprio su quei dettagli disseminati dall’autore, che arrivati nei pressi della saga finale hanno contribuito ad arricchire la storia principale.
Spero quindi che vorrete perdonarmi se scrivo dando per scontate alcune cose come conosciute. Proponendovi solo un’infarinatura leggera di quello che ci si può aspettare quando ci avventuriamo in questo mondo. Che nonostante gli aspetti soprannaturali, macabri e estremamente violenti, racchiude molto della nostra umanità.
La storia è ambientata in un’epoca medievale, quindi, cavalli, armature e spade, e nel caso di quella del protagonista, uno spadone da circa 2 metri. Che Gatsu, il nostro Eroe, riesce a brandire con una mano sola. E quando ci comincia a massacrare bestie sataniche a gruppi di 10, il machismo va alle stelle. Gatsu, è il nostro protagonista.
Ma non ci viene presentato da subito come un personaggio positivo. Come potrebbe, del resto è per la maggior parte dell’opera coperto da litri di sangue. Non c’è la sensazione di potersi iniziare a fidare subito di lui. Questo perchè L’autore decide di farci empatizzare con il personaggio albo dopo albo, facendogli vivere atrocità in grado di distruggere anche equilibri mentali solidi. Come per esempio quelli di Caska.
Caska è la protagonista donna, che per una buona parte della storia, è il fantasma di se stessa. Passa dall’essere l’unico comandante donna di un esercito di mercenari, cazzuta e intrepida come non mai, ad avere l’anima sbriciolata in milioni di pezzi. Si passa da vedere alcune delle tavole più belle di sempre, quando Gatsu & Caska finalmente dopo capitoli e capitoli di contrasti fanno all’ammore; ad altre maestose immagini che ci faranno sanguinare gli occhi ( quelle dell’Eclissi per intenderci ), facendoci domandare se davvero è successo quello che abbiamo visto.
Tutto questo dolore, è opera del personaggio che ci verrà rappresentato attraverso la luminosità del bianco delle lenzuola appena lavate. Con quella sensazione di impalpabilità che può dare pensare a una nuvola. Grifis, o come viene chiamato in seguito il Falco di luce. Il Comandante della squadra dei falchi. L’uomo col sogno di diventare il Re delle Midlands, nonostante non faccia parte della borghesia. Acclamato da tutto il suo esercito, questo personaggio controverso, è quello che forse ci sorprenderà più di tutti.
Questo perchè decide di sacrificare tutti gli uomini del suo esercito, compresi i suoi ufficiali che hanno rappresentato per lui la sua famiglia per trasformarsi in un essere in grado di dominare il mondo intero. Ovviamente aprendo appunto le porte al piano ancestrale in cui risiedono tutti gli esseri spirituali che fino a quel momento non potevano entrare nella dimensione umana.
Il Manga
Che dire, quest’opera immensa, oltre alla complessità della storia, deve molto, moltissimo ai disegni di Miura. Alcune delle sue chine sono dei veri e proprio capolavori, sia quando si parla di boschi spaventosi, sia quando ci apre le porte dell’immaginaria nazione dei sogni Falconia, con le sue architetture mastodontiche.
Il Manga, edito in giappone da Hakusensha, ( e pubblicato sull’attuale rivista seinen Young Animal dal 25 Agosto 1989), è composto da 41 volumi. Uscito in italia per la prima volta nel 1996, a cura di Planet Manga, ne sono seguite diverse edizioni e ristampe. ( Il 41esimo è uscito in Giappone per la vigilia di Natale 2021 e lo aspettiamo con trepidazione anche noi ). Forse l’edizione che rende più giustizia ai disegni, è la Maximum, con pagine più grandi con cui godersi le tavole più belle. Ma ci si può tranquillamente accontentare della Serie Nera di ultima ristampa, di dimensioni più ridotte e quindi più maneggevole. I capitoli dell’opera sono divisi in saghe : Il Guerriero Nero (tankobon 1 – 3) ; L’età dell’oro (tankobon 3 – 14); La Condanna (tankobon 14 – 21); Il falco dell’impero millenario (tankobon 22 – 35) e infine gli ultimi disponibili per forza maggiore Fantasia (tankobon 35 – 41).
Nel Manga, rispetto all’adattamento Anime del ’97 o ai 3 Film che si fermano con l’Eclissi, abbiamo la presenza di due elementi assolutamente non di poco conto: l’Elfo Puk e la Saga del Conte. Nel primo caso, Puk rappresenta l’inizio del racconto. Gatsu lo salva da dei balordi e da lì l’elfo comincerà a seguirlo, anche se con iniziale riluttanza da parte del nostro protagonista che sembra non volere compagni nel suo viaggio. Puk rappresenta la chiave comica del Manga: è il personaggio con la quale sensei Miura comunica con i lettori, inserendo citazioni a film e fumetti dell’epoca. Rappresenta il primo compagno nel viaggio del Guerriero Nero. Diciamo comunque che non essendo un personaggio dell’età dell’oro (che è un flashback del passato di Gatsu), può essere una scelta comprensibile.
Il Ciclo narrativo del Conte, ci da un’idea del momento temporale in cui Gatsu sta vivendo; sono passati anni dall’Eclissi, ed è costretto a difendersi da mostri e apostoli che vogliono costantemente ucciderlo a causa del marchio da vittima sacrificale che gli è stato inferto in quell’occasione. Oltre al fatto che ci vengono presentati i Membri della Mano di Dio; dove ancor prima di vedere Grifis, conosciamo Phemt, l’entità in cui si è trasformato. Altro elemento importante, in questo ciclo narrativo Gatsu entra in possesso ( o ne diventa il tramite – questo purtroppo non ci è dato saperlo) del Bejelit Verde. Altro personaggio che vediamo nel manga ma non nel primo Anime, è il Cavaliere del teschio, nonostante abbia un ruolo fondamentale, in quanto è il salvatore di Gatsu & Caska, durante l’Eclissi.
Una curiosità di cui parlare assolutamente, che riguarda il fumetto, sta poi nell’impaginazione delle prime edizioni. Le pagine della prima edizione sono girate a specchio, per essere lette all’occidentale. Questo perchè comunque la cultura Manga stava cominciando in quegli anni a prendere piede. Fatto sta che ci siamo ritrovati un protagonista che per anni aveva un occhio guercio e un braccio mancante dal lato sbagliato. Fortunatamente in seguito ci siamo adeguati all’originale!
Gli Anime e I Film
Già dalla sigla, l’Anime del 97, ( prodotto dalla Vap e affidato in Italia alla direzione di Yamato Video ), si distingue dalle più recenti serie del 2016 e 2017. Non solo musicalmente parlando, ma anche per quello che riguarda le animazioni e il character design. Nei 25 episodi di questo primo adattamento, dopo un brevissimo scontro iniziale che ci presenta il guerriero Nero, siamo subito catapultati nel flasback dell’epoca d’oro. E il 25esimo episodio, dopo averci raccontato la trasformazione di Griffith in Phemt, ci riconduce nel presente. Dove troviamo Gatsu che prosegue il suo viaggio.
Nonostante sia l’anime che ho trovato migliore sotto un punto di vista tecnico, non posso dire altrettanto per la storia. Si sorvola sul racconto dello stupro di Gatsu, e sulle torture subite da Griffith quando il re delle Midlands decide di imprigionarlo. E benchè sembrino 2 elementi di poco conto, l’autore nel manga li sottolinea perchè ha bisogno di enfatizzare quanto i suoi personaggi abbiano sofferto. E come queste sofferenze li trasformino. Distruggendo l’idea che ” tanto è il protagonista non può succedergli niente” a cui in genere siamo abituati. O anche il rapporto che Gatsu ha con Gambino, il mercenario che ricopre la figura di padre adottivo. Che mancando appunto un elemento narrativo, resta incompleto. Oltre al fatto che la componente soprannaturale e il concetto di un destino già deciso, siano completamente tralasciati in favore del rapporto di amicizia fra i personaggi.
Per quanto riguarda invece le Serie più recenti, se prendiamo in considerazione la storia, si percepisce il tentativo di continuare da dove ci avevano lasciato. ( Anche se come già detto nel paragrafo precedente, gli autori hanno deciso di saltare a piè pari il ciclo narrativo del conte aprendo un buco di trama ). In ogni caso, queste due serie, realizzate da Liden Films, hanno problemi, purtroppo, molto più grandi. Nonostante la supervisione del maestro Miura, in questi 25 episodi (12 per serie) si è deciso di realizzare le animazioni quasi completamente in digitale. Facendo un lavoro realmente troppo sbrigativo.
In alcune scene i personaggi restano bloccati in pose statiche, e risultano veramente piatti e inespressivi. Peccato perchè gli episodi riescono a recuperare bene la trama del manga, successiva all’eclissi. Riuscendo a dare la giusta completezza e inserendo con successo vecchi e nuovi personaggi. Come l’elfo Pak, il Cavaliere del teschio, Farnese, Shirke, Serpico e la Traumatizzata Caska del dopo eclissi.
E’ possibile recuperare queste due serie su Crunchyroll, anche se ancora non è purtroppo disponibile un doppiaggio in Italiano. Doppiaggio di cui si sente l’assenza anche per il secondo e il terzo film della trilogia. Il primo lungometraggio uscito a febbraio 2012, è possibile recuperarlo in Italiano, mentre gli altri 2 usciti a distanza di pochi mesi, purtroppo si trovano solo sottotitolati. Anche nel caso di questa trilogia ci si ferma ai fatti dell’Eclissi. E si può tranquillamente dire che anche con questo progetto sia stato fatto un buon lavoro. Le animazioni create dallo Studio 4°C, nonostante siano in Cgi sono comunque migliori rispetto alle Serie di Liden Films. E anche per quanto riguarda la storia, nonostante alcuni particolari non siano raccontati in modo esplicito, vengono comunque menzionati attraverso la rievocazione di ricordi da parte dei personaggi.
In Conclusione: Perchè leggere Berserk?
Perchè anche se è un’opera purtroppo troncata di botto, è comunque un’opera di un’infinita completezza. Ovviamente è una storia pensata per degli adulti, la violenza e il sangue dilagano in tutti i volumi. Ma nonostante questo, Kentaro Miura è riuscito a mostrarci degli aspetti filosofici dell’esistenza in una chiave davvero innovativa. Ovviamente ci sono dei riferimenti al Devilman di Go Nagai; ma si può dire che lo ha talmente fatto suo, che se ne percepisce l’ispirazione, tanto da essere un valore aggiunto.
L’accettazione della morte, compagna di viaggio di Gatsu, che da lei è riuscito a difendersi innumerevoli volte, ma che nella guerra degli uomini ha contribuito a riempirne le fila. La concezione filosofica di Determinismo dove pare che il destino del protagonista sia già stabilito. Anche se lo vediamo sopravvivere e lottare allo stremo, tanto da farsi trasformare dalla sua sete di vendetta, il suo mostro interiore. E nonostante lo vediamo intraprendere il sentiero della resa dei conti, si intravede sempre qualcosa in più. C’è sempre un punto di riflessione in più.
Perchè ogni volta che rileggo Berserk, sono moltissime le domande che mi pongo. E trovo che sia l’aspetto più stimolante dietro alla lettura. Quando leggiamo una storia, l’obbiettivo dell’autore è farci impersonificare nei personaggi. E riuscire così a viverne le emozioni e comprendere meglio la storia. In questo caso, credo che sia interessante proprio la diversità di risposte e di reazioni. Voi che fareste di fronte al torto di un amico, quasi un familiare, che vuole realizzare i suoi sogni a discapito vostro e dei vostri affetti più cari? Vendichereste voi stessi? O vendichereste i vostri affetti?
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Carlotta Mione