Nel nuovo appuntamento della rubrica Parole dal Mondo, Mistimanchachi; un termine di origine quechua che indica una flebile pioggia improvvisa che spaventa cittadini, turisti e gente troppo schizzinosa.
Mistimanchachi, un’espressione ironica proveniente dall’antica lingua degli Inca
Questo termine particolare, Mistimanchachi, proviene dalla lingua quechua idioma chiamato anche “Runa simi” la lingua madre più utilizzata nel Sud America. Il quechua è una lingua parlata dai nativi della regione delle Ande e, a tal proposito, si parla appunto in diverse aree: Perù, Bolivia, Ecuador, Cile e Argentina. Ovviamente, essendo una lingua diffusa, ha nel tempo subito vari influssi e possiede diversi dialetti; a tal proposito, questa lingua era originaria degli antichi Incas che, successivamente, la diffusero in tutto l’impero Tahuantinsuyo.
Letteralmente la parola Mistimanchachi significa ”qualcosa che spaventa le persone urbane di lingua spagnola ” o “pioggerella che spaventa gli spagnoli di città”. E’ un’espressione molto ironica e divertente, in quanto le persone che parlano la lingua quechua sono spesso site in zone di montagna; ambienti rurali e più brulli. Quando inizia a scender giù dal cielo una lieve pioggerella, si pensi ai delicati acquazzoni primaverili che hanno il loro esordio nel mese di marzo, continuano il loro operato; piantano patate, pascolano le pecore, non abbandonano il lavoro per un motivo così irrisorio.
Gli abitanti delle Ande sono principalmente pastori e contadini; sono legati alla Madre Terra quasi come un culto e, nonostante le intemperie, continuano le loro attività all’aria aperta. Tutto il contrario della gente di città nel cui Mistimanchachi rientra perfettamente! I cittadini, infatti, si intimoriscono per poche gocce d’acqua facendo gli schizzinosi o correndo ai ripari e, a tal proposito, sono derisi dagli autoctoni, bonariamente, con questo termine.
Stella Grillo
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