146 anni fa, il 7 Marzo 1876, Alexander Graham Bell ottenne il brevetto di una delle invenzioni che hanno maggiormente rivoluzionato il nostro mondo, togliendo il primato all’italiano Antonio Meucci: si tratta del telefono, l’apparecchio che ha permesso di tenere in contatto innumerevoli persone in ogni parte del mondo.

La data di nascita di questa invenzione, però, è stata oggetto di dibattito per moltissimo tempo e così anche il suo creatore, a causa della diatriba che vide Meucci e Bell disputarsi il merito di una delle più grandi idee della storia. E ancora oggi, nonostante sia stato ufficialmente riconosciuto il primato ad Antonio Meucci, le controversie sembrano non fermarsi. La lotta tra lo scienziato naturalizzato americano e l’inventore italiano continua ancora dopo secoli.

Il primo prototipo di Meucci e il brevetto di Bell

Fu grazie a Meucci che, nel 1854, venne creato il primo prototipo del telefono, da lui chiamato precocemente “telettrofono” ed usato per proprie necessità personali: difatti, l’inventore lo utilizzò nella propria abitazione per parlare con sua moglie, costretta a rimanere a letto per una grave malattia. Nonostante avesse messo in atto per primo l’idea della comunicazione a distanza, Meucci non poté ufficializzare il “telettrofono” a causa delle proprie difficoltà economiche, lasciando la sua invenzione priva di un brevetto.

Soltanto dopo essersi trasferito a New York e aver aperto una propria fabbrica, Antonio Meucci poté trovare il denaro necessario per ottenere il brevetto, che però fu soltanto provvisorio a causa del costo elevato da pagare ogni anno per il rinnovo. Fu così che l’italiano dovette lasciare a malincuore la propria invenzione senza potergli veramente dare la paternità, offrendo la possibilità allo scienziato Alexander Graham Bell di poter presentare un proprio brevetto il 7 Marzo del 1876. L’apparecchio che Bell creò, denominato “telefono”, era l’esatta copia del “telettrofono” tanto desiderato da Meucci.

La diatriba tra Bell e Meucci

Convinto di essere stato privato del proprio merito, Antonio Meucci decise di denunciare immediatamente il rivale, sottoponendolo ad una causa che per l’italiano fu, in conclusione, fallimentare. La ragione venne data a Meucci soltanto a distanza di anni, nel 1887, ma ormai la fama di Alexander Graham Bell si era già affermata grazie alla fondazione della Bell Telephone Company, la prima grande industria di comunicazioni telefoniche mai creata in America.

Con la morte di Meucci l’intera storia cadde nell’oblio, fin quando non venne riportata alla luce nel 2002 dal Congresso degli Stati Uniti d’America, il quale riconobbe l’italiano come l’autentico inventore del telefono. Eppure, nonostante questa battaglia durata così tanti anni, è davvero possibile attribuire l’invenzione del telefono ad una sola persona? Infatti, nonostante il progetto sia stato ormai riconosciuto di mano di Meucci, la prima telefonata della storia è da attribuire ad Alexander Bell, il quale la effettuò il 10 Marzo del 1876 dalla città di Boston. In conclusione, il telefono ha due differenti “padri”: due diverse menti, due diversi geni che si ritrovarono in conflitto tra di loro, ma che hanno dato vita e hanno attuato una delle invenzioni più strabilianti di tutta la storia umana.

Monica Blesi

Instagram