Con il 4-0 casalingo rifilato lunedì al Pontedera, il Modena è tornato in Serie B a 6 anni dall’ultima volta, con il chiaro intento di restarci il più possibile e programmando con calma la risalita verso la Serie A, che da quelle parti manca dalla stagione 2003/2004. A nulla sono valsi gli sforzi della Reggiana, grande rivale di questo campionato, che chiude a -2 dai canarini, costretta ad accontentarsi dei playoff nonostante le 2 sole sconfitte al passivo.
La storia recente del Modena, dal fallimento alla rinascita
Quella del Modena è una storia di rinascita, passione e duro lavoro, ma anche di sofferenze e rivoluzioni. Parte tutto dalla vigilia della stagione ‘17/’18, con gli emiliani che si iscrivono al campionato di Serie C – in cui erano retrocessi due anni prima – nell’ultimo giorno utile. Troppi, però, i problemi che gravano sulla società gialloblu, costretta a peregrinare fra vari impianti a causa della revoca della concessione dello stadio Alberto Braglia da parte del comune per morosità. Fra difficoltà nell’organizzazione dell’organico, sconfitte a tavolino ed un primo cambio societario, il Modena viene quindi escluso dal Girone B di Serie C e dichiarato fallito l’anno seguente.
Costretti a ripartire dalla Serie D, il nuovo presidente Salerno e il nuovo direttore sportivo Tosi si rimboccano le maniche e affidano ad Apolloni la guida della neonata Modena F. C. 2018 S.S.D., con l’intento di tornare subito fra i professionisti. In campo, però, i modenesi non avranno vita facile, arrivando a pari punti con la Pergolettese, contro cui perderanno lo spareggio promozione. Ai playoff gli emiliani cambieranno altri due allenatori, riuscendo comunque a spuntarla, tornando in Serie C dopo un solo anno fra i dilettanti.
L’anno successivo i gialli superano le proprie aspettative e chiudono al quarto posto in classifica, facendo sognare i tifosi. Sogni che, tuttavia, si infrangeranno già al primo turno contro l’AlbinoLeffe, che espugna il Braglia con un 2-0 che gela l’ambiente. Sono, però, le basi dell’impresa che arriverà un anno più tardi: nel mezzo, un altro cambio di proprietà, con l’arrivo di Rivetex, controllata dalla famiglia Rivetti, che affida a Vaira la direzione sportiva e a Tesser la panchina.
Modena ‘21/’22, la cronaca della promozione
La stagione 2021/’22, però, non inizia nel migliore dei modi per i gialloblu, con 3 sole vittorie nelle prime 8, condite da 2 sconfitte e 3 pareggi. Nonostante l’1-1 alla seconda giornata proprio contro i canarini, la Reggiana, appena retrocessa dalla Serie B, sembra già inarrivabile dopo sole 10 partite.
Qualcosa, tuttavia, si accende nella mente dei ragazzi di Tesser, che dalla sconfitta di Montevarchi all’ottavo turno escono paradossalmente rinati. I gialli mettono così in fila una striscia di 14 vittorie (un record per la Serie C), che si conclude proprio con la sfida di ritorno contro la Reggiana, che nel frattempo aveva visto ridurre il vantaggio sugli inseguitori a causa di qualche pareggio di troppo. Contro la squadra di Diana finisce di nuovo in parità (0-0) e con la netta sensazione di potercela fare. E le sensazioni verranno confermate nelle giornate successive, con gli granata che perdono punti pareggiando a Carrara ed Ancona e perdendo per la prima volta in stagione a Gubbio (2-1), mentre i modenesi continuano a vincere.
Tutto viene però rimesso in dubbio con la sconfitta interna del Modena contro l’Olbia, che dà alla squadra di Reggio Emilia l’opportunità per il sorpasso. La giornata successiva, però, al Porta Elisa di Lucca accade l’impensabile, con i padroni di casa, allora 11esimi, che vincono 1-0 mantenendo clamorosamente la porta inviolata di fronte al miglior attacco del Girone B. Il Modena, quindi, passa indenne ma continua a lasciare punti per strada prima pareggiando contro il Siena (1-1) e poi cadendo contro la Pistoiese 18esima a sole 3 giornate dal termine. Anche questa volta la Reggiana non riesce ad approfittarne, venendo fermata dalla Viterbese sul 2-2.
Il rush finale
Nel finale Cigarini e compagni danno tutto, vincendo le ultime 3, ma il Modena ha 4 punti da amministrare e lo fa bene. Tanto, se non tutto, passa però da un singolo momento: il minuto 91 di Modena-Imolese, con il risultato fermo sull’1-1. La Reggiana, che nel frattempo aveva vinto a Fermo, con quel punteggio sarebbe a -2, riaprendo tutto alla giornata 36. I canarini non riescono a costruire, così il pallone finisce sui piedi di Gagno, di ruolo portiere, che rilancia; il pallone è lungo per tutti, destinato all’area difesa da Rossi, che però calcola male il rimbalzo, facendosi superare. È 2 a 1.
Per molti è un segnale, quasi divino, che indica la strada verso la Serie B. I ragazzi di Tesser inciamperanno ancora a Gubbio (1-1) la giornata successiva, riducendo a 2 i punti di vantaggio sui granata. Ma la festa è solo rinviata: all’ultimo turno contro il Pontedera, in un Braglia tutto esaurito, il Modena trionfa con un perentorio 4 a 0 che ha il dolcissimo sapore di Serie B.
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Autore: Alessandro Salvetti.
Crediti foto: pagina Facebook ufficiale Modena F.C.