La super potenza del tennis internazionale femminile. La dominatrice assoluta ed incontrastata che continua a proiettare la sua ombra ed il suo giogo su un’intera categoria. È la più forte, la più pronta e, soprattutto, la più invidiata. Un’opera d’arte incastonata nel circuito WTA da contemplare, cercando di individuare qualche piccola, impercettibile, crepa nella sua maestosa e perfetta figura. Il Roland Garros 2022 ha eletto, nuovamente, la sua unica ed immensa regina: è Iga Swiatek, la tennista venuta dall’Est. Sì, ma di quale pianeta? Questa è la domanda che colleghe ed addetti ai lavori si pongono, senza sosta, ormai da mesi. La polacca è il centro di gravità permanente della racchetta in rosa, una forza della natura impossibile (almeno per adesso) da arginare.
Della classe 2001 colpisce il suo freddo talento, la capacità di rimanere incollata al campo anche nei momenti di dominio totale. La campionessa di Varsavia non molla, non regala un punto. Anche quando, inconsciamente, potrebbe farlo. Cori Gauff è l’ennesima rivale costretta ad alzare bandiera bianca. Rapidamente. Senza appello. Nello Stato che fu del Re Sole, Iga Swiatek imprime nuovamente il suo marchio con gelida fermezza: “Il tennis femminile sono io“. Parole mai proferite, ma i fatti lo testimoniano sempre più.
Super Iga Swiatek: bastano due set contro Cori Gauff
Trentacinquesima vittoria consecutiva. Un nuovo trofeo da alzare al cielo del tennis internazionale. Una corona da porre, nuovamente, sulla sua regala testa. Iga Swiatek non fa sconti a nessuno e vince il Roland Garros 2022 mettendo in campo tutto il suo talento e la convinzione maturata nel tempo. La polacca è ormai consapevole della sua forza e di quanto sia l’avversaria da dover battere in ogni torneo. Su ogni superfice. In ogni Stato o continente. La 21enne gioca un tennis aggressivo e complicato da arginare: l’Open di Francia è stato vinto con assoluta naturalezza. Facile (quasi) come bere un bicchiere d’acqua.
Le avversarie si sgretolano davanti alla figura imponente della ragazza venuta dall’Est. Sembra non esserci rimedio alcuno: i colpi scagliati dalla Swiatek sono tambureggianti e precisi. Una vera e propria macchina da guerra prestata al tennis femminile. Cori Gauff si era resa protagonista di un ottimo Roland Garros: la statunitense era arrivata all’ultimo atto con tanto credito, frutto di un cammino praticamente perfetto. Per battere la numero uno del mondo, però, non basta essere impeccabili: bisogna valicare il concetto di “perfezione” esplorando un nuovo modo di giocare a tennis. Linea Maginot che l’americana ancora non ha superato.
Alla polacca bastano due set per chiudere i conti: 6-1, 6-3 e fine delle ostilità. Giochi terminati e titolo in mano ad Iga Swiatek. Rapido, ma non indolore. Per Cori Gauff, ovviamente. L’americana si arrende rapidamente alla rivale, ma potrà guardarsi indietro con orgoglio: a soli 18 anni è arrivata a giocarsi la finale di uno degli Slam più famosi ed importanti della stagione. Realtà che in pochi possono raccontare. L’happy ending, però, non è arrivato a sugello della sua favola: l’umana ha incontrato la divinità. E contro la Dea del racchetta, in questo momento, c’è davvero poco da fare.
ANDREA MARI
Photo Credit: via Twitter, @iga_swiatek