Il 25 Agosto morì Friedrich Nietzsche un importante filosofo, filologo, poeta e saggista tedesco. Egli è considerato uno degli intellettuali più noti di tutti i tempi per aver influenzato diverse branche della cultura del XX° secolo. La sua filosofia è considerata punto di demarcazione tra il vecchio e il nuovo, tra la filosofia tradizionale e quella “moderna”. Si spense nel 1900 per polmonite, dopo più di undici anni di malattia (paralisi e diversi ictus).
Friedrich Nietzsche, il filosofo dell’eterno ritorno: biografia e pensiero
“Ciò che è grande in lui è d’essere un ponte e non uno scopo: ciò che si può amare nell’uomo è il suo essere un passaggio o un tramonto”.
Friedrich Nietzsche
Nietzsche nacque a Röcken (Sassonia) il 15 Ottobre 1844. All’età di 24 anni divenne professore di filologia greca presso l’Università di Basilea. Dopo una decina d’anni circa egli abbandonò l’insegnamento per problemi di salute e girovagò per diversi stati, anche l’Italia, scrivendo le sue opere. In questo periodo iniziarono ad esserci i primi segni della sua malattia mentale. Nel 1889 fu colto da una crisi di demenza e fu portato nel manicomio di Jena. Trascorse gli ultimi anni nella villa di sua sorella a Weimar. Le sue opere più importanti furono: “Nascita della tragedia” (1872), “Considerazioni inattuali” (1876), “Umano, troppo umano” (1878), “Così parlò Zarathustra” (1884), “Al di là del bene e del male” (1885), “Volontà di potenza” (1889).
La filosofia di Nietzsche è una opposizione netta al positivismo tipico del XIX° secolo, ma anche al razionalismo, all’idealismo e allo spiritualismo. Si potrebbe dire che il suo pensiero è la concretizzazione filosofica della grave crisi sussistente nella fine dell’Ottocento. Come Schopenhauer egli sosteneva che la vita fosse dolore e lotta, ma tuttavia non credeva che l’unica soluzione fosse la rassegnazione come quest’ultimo. Al contrario, la vita deve essere accettata così come è, esaltazione della potenza della natura (spirito dionisiaco).
“La condizione generale del mondo è, per tutta l’eternità, il caos, non come assenza di necessità ma come mancanza di ordine, struttura, forma, bellezza, saggezza”.
Friedrich Nietzsche
Nel mondo tutto è retto dal caos e, proprio perché privo di ordine, esso tende a volersi riaffermare, a voler tornare eternamente su sé stesso. I cicli esistenti si ripetono in eterno, finito uno ne inizia un altro che ripete il precedente. L’uomo non deve sentirsi indebolito da tale situazione, ma deve semplicemente accettarla. Nietzsche vede questa “ciclica ripetizione dell’esistenza” come una opportunità dell’uomo (“amor fati”). Quest’ultimo ha la possibilità di trasformare il passato rendendolo ciò che voleva che fosse.
“Tutto passa ed insieme tutto ritorna. Tutto ciò che è, è già stato infinite volte e tornerà infinite volte”.
Friedrich Nietzsche
Giusy Celeste