Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio tra la seconda guerra mondiale e il primo dopo guerra alla scoperta di una donna straordinaria. Parleremo di arte, di Brera e di salvataggio. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a Fernanda Wittgens

“L’arte è una della più alte forme di difesa dell’umano”

Sono parole di Fernanda Wittgens che ci fanno comprendere quanto l’arte sia stata una costante determinante nella vita di questa donna straordinaria. Stiamo parlando infatti della prima donna a diventare direttrice della piancoteca di Brera e la prima donna in Italia a ricoprire una carica di direttorio in un museo importante. Il suo è stato un intenso lavoro di salvaguardia delle opere d’arte dove unito tutt’uno all’impegno civile in una concezione di vita dove la cultura è fortemente legata alla solidarietà. D’altronde per la Wittgens “quando crolla una civiltà e l’uomo diventa una belva, chi ha il compito di difendere gli ideali? Sono i cosiddetti “intellettuali”. Sarebbe troppo bello essere “intellettuale” in tempi pacifici e diventare codardi, quando c’è pericolo”.

Fernanda Wittgens, salvare arte e vite umane

Fernanda Wittgens, fonte ecologica.online

A Fernanda Wittgens si deve la salvaguardia e la tutela di tutte le opere d’arte della pinacoteca di Brera, del museo Poldi Pezzoli e della Quadreria dell’Ospedale maggiore di Milano dalla razzie naziste durante la seconda guerra mondiale. Un fatto compiuto nonostante i bombardamenti, pochi mezzi di fortune e ed un organico ridotto. Limiti che non scoraggiarono la Wittgens che riuscì a portare le sue amate opere d’arte in un luogo sicuro e non solo. La famosa direttrice di Brera si adoperò anche grazie al suo prestigio alle sue amicizie per salvare diversi amici e soprattutto ebrei dal dramma della persecuzioni naziste.

Un eroismo che la Wittgens pagò con l’arresto e la condanna al carcere che evitò quasi del tutto facendosi trasferire in ospedale grazie ad un falso certificato medico sulla sua presunta tisi. Fu libera definitivamente solo il 24 aprile 1945 per poi iniziare la sua opera di recupero e di rilancio di Brera distrutta dai bombardamenti. A lei si deve l‘acquisto della Pietà Rondanini di Michelangelo da parte del comune di Milano e la progettazione dei restauri dell‘Ultima cena di Leonardo.

Stefano Delle Cave

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