Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio in Senegal nella seconda metà del 900 alla scoperta di una scrittrice che si battuta per i diritti delle donne della sua terra. Parleremo di sottomissione, di decolonizzazione e di ribellione. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a Mariama Ba e alle sue opere

“Per vincere il mio rancore penso al destino di noi esseri umani. Ogni esistenza racchiude in sé una briciola d’eroismo fatto di abnegazioni, rinunce e acquiescenze sotto l’impietosa sferza della fatalità”.

È una frase di Mariama Ba da cui si evince la sua voglia di emancipazione e di ribellione in un contesto complesso come quello del Senegal postcoloniale. Un fatto importante per una scrittrice cresciuta con le rigide regole mussulmane che con coraggio ha cercato di affrancare se stessa e le donne e senegalesi. E per far questo quale ruolo migliore dello scrittore? Lo scrittore africano infatti per Mariama Ba ha un ruolo sacro come portatore di quei valori moderni di cui proprio con questa autrice prenderà coscienza di se in un periodo importante e delicato per il mondo africano come quello della decolonizzazione.

Mariama Ba, la battaglia per i diritti delle donne senegalesi

Mariama Ba, fonte herald.co.zw

Mariama Ba è sempre stata in prima linea contro il rigido sistema di sottomissione e abnegazione imposto alle donne senegalesi musulmane e per la modernizzazione della società africana. Un esempio di questo sono i due romanzi che ci ha lasciato. Il primo è “Une si longue lettre” dove protagoniste sono due donne africane che hanno in comune il dramma della poligamia. Una delle due però accetta questo rigido sistema imposto alle donne senagalesi musulmane mentre l’altra divorzia e va all’estero diventando ambasciatrice della propria terra. Attraverso questa storia la Ba redige il suo atto d’accusa contrro la società senegalese mussulmana e il suo manifesto di ribellione

La Ba porta poi avanti le sue ide nel suo secondo e ultimo romanzo pubblicato postumo e intitolato “Un chant écarlate”. È la storia del fallimento di un matrimonio tra un senegalese di umili origini e di una donna bianca francese borghese. Ancora una volta il dramma della poligamia e vecchie regole di dovere familiare di difficile superamento . L’unica speranza di sottrarsi a tutto questo per le donne senegalesi per la Ba è che esse diventino autonome e istruite. Donne che devono spezzare una consuetudine antica fatta di sottomissione e di caste.

Stefano Delle Cave

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