Un momento in chiaroscuro per il tennis italiano in questo periodo che ci avvicina, rapidamente, agli appuntamenti su terra rossa con il Masters 1000 Montecarlo pronto a calamitare tutte le attenzione. Il volto sorridente della medaglia nostrana porta le fattezze di un Jannik Sinner apparso in grande spolvero, mentre il lato oscuro e preoccupante ha impressi i volti di Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti. Di questo e molto altro ha parlato Paolo Bertolucci ai microfoni di OA Sport.
Le dichiarazioni di Paolo Bertolucci su Matteo Berrettini: “Serve un consulente…”
“Sinner? Bilancio molto positivo. Sinner ha confermato di essere ormai a livello dei primi cinque giocatori del mondo e la costanza di rendimento avuta in questo trimestre lo sta a dimostrare. Ha compiuto degli importanti progressi sotto tutti i punti di vista, ma ancora ci sono margini ed è un bene per lui perché significa che può crescere ancora molto. Il primo aspetto riguarda il fisico. Lo abbiamo visto tutti come da un anno all’altro abbia messo massa muscolare e questo gli dia sicuramente modo di gestire meglio lo scambio e di imprimere alla palla grande forza, anche nell’esecuzione del servizio. Tuttavia, come abbiamo notato nella finale di Miami, le fatiche della sfida contro Alcaraz si sono fatte sentire e per battere Medvedev si deve essere al meglio. Del resto, se da parte del suo staff è stato detto che ci vorranno un paio di anni nella maturazione atletica, c’è da credergli“.
“Non è da sottovalutare sicuramente, anche se io ricordo l’anno scorso negli US Open tante partite che lui ha affrontato al quinto set, tenendo bene. In quel caso entrano nel discorso anche le risorse mentali, perché si gioca al meglio dei cinque set. In questo contesto, sicuramente il fatto che lui riesca a vincere senza perdere set per strada contro i tennisti dietro di lui in classifica è un bel segnale. Non è che stiamo parlando di un rivale proprio scarso. Medvedev sul cemento ha messo spesso in difficoltà Djokovic, come anche l’ultima vittoria a Dubai dimostra, e sicuramente per caratteristiche è un tennista non facile per Sinner, ma io credo che nella finale di Miami non avesse modo neanche per provarci. Per battere il russo serve grande forza nella risposta, farlo correre soprattutto dal lato del dritto e venire a prendersi i punti a rete. Sinner non aveva birra nelle gambe e la sua palla andava meno, oltre al fatto di aver commesso tantissimi errori, anche con il rovescio con cui non sbaglia mai“.
Capitolo Musetti e Berrettini
“A mio parere serve un consulente esterno che possa dare una mano. Non ho mai detto che Santopadre e Tartarini, i tecnici che si occupano della loro gestione, debbano essere sostituiti. Tuttavia, non vedo perché non pensare a un supporto, visto che tennisti anche più forti l’hanno fatto. Vogliamo parlare di Djokovic con Ivanisevic? Per me, è il momento di agire e mi auguro che entrambi sappiano ritrovare fiducia“.
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