Il 29 aprile si celebra la Giornata Internazionale della danza. Quale occasione migliore per rievocare la blusa, uno dei capi di abbigliamento che si adatta non soltanto alla quotidianità ma anche al mondo della danza.

La blusa: 5 look per la danza

Blusa photo credits wikipedia

In origine il termine blusa veniva indicato per indicare una grossolana camicia di tela utilizzata come indumento da lavoro. Soltanto a partire dagli anni ‘50 è diventata un capo di alta moda da abbinare a giacche eleganti e sportive. L’ampiezza di questa camicia è spesso trattenuta da una cintura o una fascia inserita all’altezza dei fianchi.
Quest’ultimo è un capo di abbigliamento molto utilizzato nella quotidianità, ma viene spesso adottato anche da alcuni tipi di danza. Una blusa per la danza molto semplice e versatile non prevede maniche o scolli, ma la sua eleganza è data dalla sua lunghezza e dal drappeggio che si forma legandola in vita. Questa blusa può essere indossata con leggins lunghi o corti, anche se aderenti.

Altrettanto utilizzata nel mondo della danza è a manica lunga con foro sul retro, per rendere più agevoli i movimenti. In tessuto traspirante è adatta al ballo di sala, per latino a tango. La blusa da flamenco è invece composta da uno strato di tulle lungo fino ai fianchi, con applicazioni di volant su tutto il fondo. Viene spesso indossata total black, ma decorata con strass.
Una blusa molto elegante utilizzata nel mondo della danza del ventre e a maniche lunghe ma corta in vita. In questo caso può essere total black o dai colori vivaci.
Utilizzata dalle ballerine di danza classica copre la schiena e dona eleganza. In questo caso è corta in vita ma a maniche lunghe, in modo da non ostacolare in alcun modo i movimenti durante l’allenamento.

Sonia Faseli

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