Il 7 luglio è stata istituita la Giornata Mondiale del cioccolato, per onorare questo alimento così amato dai più piccoli, ma anche dagli adulti. Oltre ad essere uno dei dolci, più apprezzati, il cioccolato può apportare una serie di benefici all’organismo, se assunto nelle dosi adeguate.

Le origini del cioccolato

Giornata mondiale cioccolato photo credits wikipedia
Giornata Mondiale cioccolato

La data scelta per celebrare questo alimento risale al 7 luglio 1847, quando Joseph Fry ha inventato le tavolette di cioccolato da spezzare e mordere. A differenza di oggi, in passato il cioccolato è stato uno degli alimenti più venerati dagli antichi. Ma quali sono le vere origini del cioccolato? I popoli dell’America centrale lo definivano “il cibo degli dei”, proprio per le proprietà benefiche e sociali che gli venivano attribuite. Questi popoli consideravano i semi di cacao come un simbolo di prosperità durante i riti religiosi. Inoltre secondo le credenze comuni sarebbero stati in grado di curare molte malattie.
La prima comparsa del cioccolato risale alle civiltà Maya (vissuti tra il II millennio a.C. e il XV secolo d.C.) e gli Aztechi (XIV-XIV sec. d.C). Questi antichi popoli erano in grado di macinare i semi di cacao dopo averlo tostato, ottenendo i cosiddetti “cacahuat” da cui realizzare una bevanda detta “xocolatl”. A questa bevanda si aggiungeva peperoncino, anice, cannella, vaniglia e altre spezie, per rendere dolce un sapore originalmente amaro. Le antiche popolazioni offrivano questa bevanda come dono votivo agli dei, per ringraziarli di lieti eventi, come le nascite. Durante i rituali di passaggio all’età adulta, i giovani si cospargevano di cioccolato in modo propiziatorio.
Successivamente si ritrova il cioccolato nel XVI secolo, quando la popolazione azteca offre in dono questo alimento a Cristoforo Colombo, in cambio di altri prodotti. L’importazione di questo alimento nel Vecchio Continente è cominciata nella prima metà del Cinquecento, quando il conquistatore Hernán Cortés decide di sottomettere le popolazioni indigene dell’Impero azteco al Regno di Spagna. Nel Seicento questo alimento ha cominciato a diffondersi sempre di più come dolce delle famiglie aristocratiche europee. È proprio per questa diffusione che molte nazioni d’Europa hanno creato le loro piantagioni di cacao per coltivare in proprio i semi.
La produzione dei semi di cacao a livello industriale è avvenuta nel 1828 in Olanda, grazie ad un macchinario inventato da Coenraad van Houten. Questa invenzione ha permesso di trattare i semi di cacao con sali alcalini, per ottenere un cacao in polvere facilmente mescolabile con l’acqua. In seguito questo processo è passato alla storia come “lavorazione olandese”. Il cioccolato ottenuto tramite questo procedimento viene conosciuto oggi come cacao in polvere o cacao olandese. Coenraad van Houten ha inventato anche la pressa del cacao in grado di separare il burro di cacao dai semi di cacao tostati. Questo è passato alla storia come il procedimento più facile ed economico per preparare il cacao in polvere.

Le barrette

L’evoluzione di questa idea è avvenuta il 7 luglio 1857, quando Joseph Fry ha mescolato per la prima volta cacao e burro di cacao per ottenere le cosiddette barrette solide. Oggigiorno il cioccolato non ha una buona reputazione in un’alimentazione sana ed equilibrata. In ogni caso i ricercatori non trascurano i suoi benefici psicofisici, grazie alla presenza di flavonoidi. Questi ultimi sono sostanze naturali che proteggono l’organismo dai radicali liberi e dalle infiammazioni.
Il cioccolato può rappresentare un alimento benefico se consumato nelle giuste proporzioni.

Il cioccolato e le sue origini: alcuni dati scientifici

Il ministero della salute ha reso noto i componenti della pasta di cacao, ovvero il prodotto puro derivati dalla macinazione e tostatura dei semi senza aggiungere zucchero e latte. Questo è costituito da circa il 55% di lipidi, 15% di glucidi, e dal 10% di proteine, sali minerali e vitamine. Inoltre i flavonoidi contenuti determinano i principali benefici del cacao. Secondo alcuni dati scientifici, questi sarebbero in grado di ridurre la pressione arteriosa, e in parte il rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre l’assunzione di cioccolato permetterebbe la formazione dei cosiddetti batteri “buoni” dell’organismo, inibendo altresì lo Streptococcus Mutans, principale responsabile di problematiche legate ai denti. Infine il cioccolato sarebbe in grado di apportare diversi benefici allo stato psicofisico dell’organismo. Favorisce la concentrazione, la memoria e un aumento di endorfind che generano un senso di piacere e rilassamento.

Sonia Faseli

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